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Tutti, dai più giovani ai più anziani, conoscono Bugs Bunny. Il coniglio più famoso dei cartoni animati ha attraversato decenni con la sua iconica frase “Che succede, amico?” e una carota sempre in mano. Ma qui sorge una domanda curiosa: i conigli veri mangiano davvero carote? Chi ha un minimo di esperienza con questi animali sa già la risposta. No, non è il loro cibo preferito. Anzi, i veterinari mettono in guardia: le carote contengono troppi zuccheri per lo stomaco delicato dei conigli.
La loro dieta naturale si basa su erba fresca e verdure a foglia verde, come radicchio, lattuga romana e cicoria. Le carote possono essere date ogni tanto, come snack, ma non sono certo un alimento base. E allora perché l’industria dell’intrattenimento, e in particolare la Warner Bros., ha scelto proprio una carota per identificare Bugs Bunny?
La scena iconica che ha ispirato Bugs Bunny
La risposta arriva direttamente da un esperto di cinema d’animazione: il divulgatore del profilo TikTok CiakClub, seguito da migliaia di appassionati, ha analizzato le origini del personaggio creato nel 1940 con il cortometraggio “Caccia al coniglio”. In quel filmato in bianco e nero, Bugs fa la sua prima apparizione mostrando già quella personalità ironica, sicura di sé e... con una carota in mano.

Dietro questa scelta non c’è un richiamo biologico, ma una citazione cinematografica. Gli sceneggiatori si ispirarono a una scena del film del 1934 “Accadde una notte” (It Happened One Night) diretto da Frank Capra. In quella scena, l’attore Clark Gable, con grande disinvoltura, mangia una carota mentre parla con la protagonista che, a differenza sua, è molto tesa e nervosa. Un gesto carico di calma e sfacciataggine. Proprio quello che serviva a Bugs Bunny per distinguersi da tutti gli altri personaggi animati dell’epoca.
Una carota per sfidare l’autorità
La carota è diventata presto un simbolo di sfida, un gesto di noncuranza mentre tutto intorno accadeva il caos. Bugs, armato solo del suo sorriso e della sua verdura arancione, riusciva a mandare in tilt cacciatori, avversari e nemici di ogni tipo. Come spiegano diversi studiosi di animazione, quel gesto ricalcava perfettamente lo spirito dell’America degli anni ’40: ribelle, irriverente e un po’ irriverente nei confronti delle regole tradizionali.
In un periodo in cui i personaggi dei cartoni animati erano spesso prevedibili e lineari, Bugs Bunny rompeva gli schemi. Parlava direttamente al pubblico, ironizzava sulle situazioni, si travestiva, improvvisava. E lo faceva sempre rosicchiando una carota. Un gesto semplice che nel tempo è diventato iconico, tanto da ingannare intere generazioni sul reale rapporto tra conigli e carote.
La confusione tra realtà e finzione
Il successo del personaggio ha alimentato una percezione errata: ancora oggi moltissime persone associano automaticamente i conigli alle carote, immaginandole come il loro cibo preferito. Ma chi ha mai allevato un coniglio sa che non è così. Lo conferma anche il sito della Rabbit Welfare Association, che specifica come le carote vadano somministrate con estrema moderazione, preferendo alimenti più adatti al loro apparato digerente.
La colpa, o il merito, è tutta di Bugs Bunny. Un personaggio così potente a livello simbolico da riscrivere l’immaginario collettivo. E così, mentre i conigli reali sgranocchiano lattuga, i bambini crescono pensando che le carote siano il loro pasto ideale. Merito dell’animazione? Sicuramente sì. Ma anche di una scelta registica furba e inaspettata. Avrebbe avuto lo stesso successo planetario senza la carota? Probabilmente no.
E i topi col formaggio? Un altro mito da sfatare
La storia di Bugs Bunny non è l’unico caso in cui Hollywood ha contribuito a creare falsi miti sugli animali. Anche i topi, ad esempio, non vanno pazzi per il formaggio. Diverse ricerche etologiche, tra cui quelle pubblicate dall’National Center for Biotechnology Information, dimostrano che i roditori preferiscono cereali, semi e frutta. Ma questa è una storia che merita un approfondimento a parte.
Nel frattempo, ogni volta che rivedremo Bugs Bunny mordere quella carota, potremo sorridere sapendo che dietro quel gesto c’è molto di più di un semplice snack. C’è una scelta creativa, un omaggio cinematografico e una lunga storia che ha cambiato per sempre il modo in cui vediamo i conigli.
