Italiani visitano l'unica città al mondo dove i residenti vivono tutti nello stesso palazzo

Whittier, Alaska, è una delle località più incredibili del pianeta. Non per paesaggi mozzafiato o attrazioni turistiche da cartolina, ma per una caratteristica unica: tutti i suoi 220 abitanti vivono nello stesso palazzo. Esatto, un intero comune racchiuso tra le mura di un unico edificio. A raccontarlo, con un video diventate subito virali su TikTok, è la creator italiana Molly (@marifalena), che ha visitato Whittier insieme al suo compagno.

Whittier, la città-condominio nel cuore dell’Alaska

Il nome del palazzo è Begich Towers, e non si tratta di un semplice complesso residenziale. All'interno, oltre agli appartamenti dove vivono i residenti, ci sono una scuola, una chiesa, un supermercato, un commissariato, uffici pubblici e persino un tunnel pedonale riscaldato che collega l'edificio al porto. Tutto sotto lo stesso tetto. Un’organizzazione nata per adattarsi al clima estremo dell’Alaska: durante l’inverno, Whittier viene sepolta sotto oltre 6 metri di neve, e uscire di casa diventa quasi impossibile.

L’idea di concentrare tutti i servizi in un unico edificio nasce proprio per garantire un minimo di normalità anche durante le settimane più dure. I bambini vanno a scuola senza dover mettere piede fuori, gli anziani possono ricevere assistenza medica a pochi metri dalla propria cucina e i cittadini possono fare la spesa o recarsi agli uffici comunali senza affrontare il gelo.

Il supermercato? Minimal, ma funzionale

Nel video condiviso su TikTok, Molly mostra l’interno del piccolo supermercato. La scena ha fatto emergere un qualcosa che farebbe storcere il naso al 90% degli italiani abituati a tutt'altro: la quantità ridotta di alimenti freschi. La sezione frutta e verdura, ad esempio, occupa lo stesso frigorifero delle bibite. Si trovano una decina di avocado, qualche cetriolo, qualche cespo di lattuga, alcune buste con carote già tagliate, un po’ di sedano. E basta.

Questo è il reparto frutta e verdura dell'unico supermercato della città dell'Alaska dove i 220 residenti vivono tutti nello stesso palazzo.
Questo è il reparto frutta e verdura dell'unico supermercato della città dell'Alaska dove i 220 residenti vivono tutti nello stesso palazzo.

Il motivo? Semplice. Whittier non è facilmente raggiungibile dai camion che riforniscono i negozi, quindi i prodotti freschi arrivano a intermittenza. Il supermercato si concentra su cibi a lunga conservazione: scatolame, prodotti surgelati, snack confezionati. Per chi è abituato ai supermercati delle grandi città italiane riforniti quasi ogni giorno, vedere scaffali così scarsi può sembrare surreale. Ma a Whittier funziona così. Ed è normale per chi vive qui.

L’accesso alla città? Regolato da un tunnel a tempo

Raggiungere Whittier in auto può sembrare un’impresa. All’ingresso della città c’è un tunnel a senso alternato, che cambia direzione ogni 30 minuti. Chi arriva deve attendere il proprio turno per passare, e lo stesso vale per chi vuole uscire. Non è una galleria qualsiasi: si tratta del Anton Anderson Memorial Tunnel, lungo quasi 4 chilometri e mezzo. Ed è a pagamento: 13 dollari a tratta.

Il tunnel attraversa una montagna, ed è l’unica via d’accesso su gomma. Alternativamente, durante i mesi estivi, si può arrivare anche in barca. Nessun aeroporto, nessun treno per i passeggeri. Solo questo passaggio temporizzato che scandisce la vita di chi entra o esce da Whittier.

Una comunità autosufficiente… ma isolata dal mondo

Whittier vive secondo un proprio ritmo. Non ci sono locali notturni, centri commerciali o movida. Tutto è concentrato in un unico luogo, dove praticamente ogni residente conosce l’altro. Le attività quotidiane si svolgono all’interno del Begich Towers, e l’accesso al mondo esterno dipende dal clima, dal tunnel e dalla fortuna. L’aspetto curioso, e forse un po’ inquietante, è proprio questo: vivere sempre insieme, senza vie di fuga reali.

Molly, nel suo video, non giudica. Si limita a mostrare, con toni leggeri, ciò che ha vissuto. Eppure le immagini sollevano molte domande: potremmo vivere così anche in Italia? In un palazzo che diventa scuola, ospedale, chiesa e municipio allo stesso tempo?

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