Thailandia, italiano prova tutti i cibi da strada più estremi: "La mia opinione sincera"

Insetti fritti, larve dolci, scorpioni e perfino un millepiedi gigante. Chi visita la Thailandia sa bene che i mercati notturni locali sono famosi in tutto il mondo per lo street food più estremo. Ma pochi, davvero pochi, trovano il coraggio di assaggiare questi piatti dal sapore (e dall'aspetto) decisamente fuori dal comune. Tra questi pochi temerari c’è Jaime Frambra, un content creator italiano noto su Instagram come @viraccontoviaggi, che ha deciso di documentare l’esperienza più "croccante" della sua vita direttamente nel cuore di Bangkok.

Insetti e animali mai visti nei menù italiani

Premessa fondamentale: scorpione a parte, tutto il resto del cibo è fritto. Il primo test di coraggio arriva subito: un millepiedi gigante fritto. L’aspetto è da film horror, ma Jaime sorprende tutti: “Buono, è come una chips croccante”, dice con disinvoltura. E da lì in poi parte una vera e propria maratona di cibi da strada estremi che metterebbe alla prova anche gli stomaci più resistenti. Il secondo piatto sono dei piccoli vermi bianchi, già provati in passato e promossi: “Li ho mangiati già e mi piacciono”. Nessun problema, quindi, a bissare. Tocca poi ai più famosi bachi da seta: “Sembrano tutti uguali”, commenta Jaime, ormai abituato al gusto generico di fritto che li accomuna.

Il primo momento di vero disgusto arriva però con i grilli fritti. Basta uno sguardo per capirlo: “No, il grillo no”, esclama con una smorfia inequivocabile. Non lo convince né l’aspetto, né il sapore. Eppure, proprio il grillo era stato descritto dalla venditrice come “molto buono”, al punto che di sua iniziativa ne aveva fritti due anziché uno solo.

Scorpione, larve dolci e una rana croccante

Il giro nel mercato continua con uno degli alimenti più iconici dello street food thailandese estremo: lo scorpione fritto. Jaime viene rassicurato dalla donna thailandese che lo filma: “Hanno tolto il veleno”, dice in italiano. Il primo morso, sulla coda, non lo convince: “Non sa di niente”. Poi arriva il turno delle chele: “Queste sì, sanno di gamberi. Meglio”.

Subito dopo tocca a una larva trovata nel cocco. “È vero quello che diceva la venditrice: sono dolciastre”, conferma Jaime, colpito dal contrasto rispetto al resto degli insetti più neutri. Una pausa dolce prima del gran finale.

L’ultimo “piatto” è forse il più inaspettato: una rana fritta. Jaime assaggia la zampa per prima, come suggerisce la logica. Il verdetto? “È proprio buona”. Zero esitazioni, nonostante l’aspetto possa sembrare poco appetitoso per un italiano.

Ecco la rana fritta, il cibo da strada 'estremo' thailandese che più è piaciuto a Jaime.
Ecco la rana fritta, il cibo da strada 'estremo' thailandese che più è piaciuto a Jaime.

La riflessione finale: “Sembrano tutte chips saporite”

Dopo aver provato tutto, Jaime Frambra tira le somme. “Non pensavo mai che ce l’avrei fatta”, ammette. “Ma alla fine, dato che è quasi tutto fritto, il sapore è molto simile. Cambia leggermente, ma la sostanza è quella: sembrano delle chips saporite”. L’unico alimento bocciato senza appello resta il grillo, mentre il resto sorprende per gusto e consistenza. La vera sfida, dice Jaime, non è il sapore ma superare l’idea di mangiare qualcosa che normalmente vedremmo in giardino. Parlando di Thailandia e di un animale che Jaime non ha incluso nella sua cena, un italiano aveva provato gli arrosticini di coccodrillo.

 

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