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Con agosto che esplode di sole e temperature bollenti – secondo le previsioni meteo, almeno fino al 15 il caldo non darà tregua – milioni di italiani si stanno riversando sulle spiagge o lo faranno nei giorni a venire. Dopo un luglio insolitamente mite, il mese clou delle vacanze estive promette giornate torride con punte di 35-38 gradi in molte zone del Paese.
Mare azzurro, relax sotto l’ombrellone, ma anche un imprevisto che da sempre è presente nei nostri mari: le meduse. Belle da vedere, sì, ma a volte anche molto fastidiose. Come riconoscerle? Quali sono pericolose e quali invece innocue? A fare chiarezza è Alessandro Prazzoli, esperto di biologia marina, noto su Instagram come @sprezzel, che in un video virale ha spiegato come comportarsi e quali specie evitare assolutamente.
Meduse innocue: le più comuni nei mari italiani
La prima regola, chiarisce subito Prazzoli, è il rispetto per gli animali marini. Anche se trasparenti o inoffensive, le meduse non vanno mai tolte dal mare. Lasciarle a seccare sulla sabbia o sul cemento non è solo un gesto crudele, ma anche illegale secondo la normativa italiana. Tra le specie più comuni e del tutto innocue, l’esperto segnala:
- Aurelia Aurita: conosciuta come medusa quadrifoglio, è trasparente con quattro cerchi viola al centro del corpo. Non è urticante e può essere anche toccata, come mostra Prazzoli nel suo video.
- Cotylorhiza Tuberculata: meglio nota come medusa uovo fritto per il suo dorso che ricorda un occhio di bue. Di colore marroncino, è completamente innocua per l’essere umano.
- Cassiopea Mediterranea: giallognola, con tentacoli violacei, è una presenza frequente nelle acque calme e calde delle nostre coste.
- Rhizostoma: la cosiddetta gigante, perché può raggiungere dimensioni notevoli. Bianca con bordi blu o viola, può sembrare minacciosa, ma è solo leggermente urticante. "Se vi sfiora, non finirete certo al pronto soccorso", ironizza Prazzoli.
Meduse pericolose: attenzione a queste specie
Le meduse pericolose sono meno numerose, ma più insidiose. Alcune sono piccole e difficili da notare, ma lasciano segni evidenti sulla pelle. Ecco le più temute nei nostri mari:
- Pelagia Noctiluca: è la più diffusa nei mari italiani. Ha un corpo trasparente con sfumature violacee e tentacoli molto urticanti. Basta un leggero contatto e la pelle si gonfia immediatamente, causando dolore e prurito per ore.
- Carybdea Marsupialis: molto rara fino a pochi anni fa, ora si sta diffondendo anche in Sardegna. Più comune nelle acque spagnole, è una delle principali responsabili di punture tra i turisti italiani in vacanza all’estero. Ha tentacoli sottilissimi e un corpo trasparente a forma cubica. "La sua puntura è tra le più dolorose", spiega Prazzoli. "Non è mortale, ma crea un forte malessere temporaneo."

Come comportarsi in caso di puntura di medusa
In caso di contatto con una medusa urticante, è importante mantenere la calma. Non strofinare la parte colpita e non utilizzare acqua dolce, che potrebbe peggiorare la situazione. Il consiglio degli esperti è:
- Risciacquare con acqua salata per rimuovere eventuali residui di tentacoli.
- Applicare ghiaccio secco o impacchi freddi per alleviare il dolore.
- In caso di forte dolore o reazione allergica, rivolgersi subito al pronto soccorso.
Le meduse, anche quelle più urticanti, non vanno mai rimosse dal mare o manipolate. Le leggi italiane vietano espressamente la cattura o la rimozione di questi animali dal loro habitat naturale. Oltre che inutile, è un gesto che mette a rischio l’ecosistema marino.
Come prevenire gli incontri ravvicinati
Per evitare spiacevoli sorprese, ecco alcuni consigli utili:
- Osservare sempre l’acqua prima di entrare: se è limpida, si possono notare facilmente meduse sospese in superficie.
- Indossare magliette protettive da bagno, soprattutto per i bambini.
- Evita di nuotare in zone con accumuli di alghe o acqua stagnante, dove le meduse tendono a concentrarsi.
- Seguire le segnalazioni degli stabilimenti balneari, che spesso informano sulla presenza di meduse in zona.
Infine, il consiglio dell’esperto @sprezzel vale per tutti: guardare, rispettare e lasciare in pace. Le meduse fanno parte del nostro mare da sempre, e anche se a volte pungono, il loro ruolo nell’equilibrio dell’ecosistema è fondamentale. Osservarle da vicino, riconoscerle e imparare a distinguerle può trasformare la paura in curiosità. E magari, durante una nuotata, vi capiterà di incrociare proprio una medusa uovo fritto: una bellezza aliena tutta mediterranea.
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