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Molti proprietari di gatti si chiedono se il proprio micio soffra a restare sempre in casa o se, al contrario, preferisca la tranquillità del divano. Il veterinario ed etologo spagnolo Jaume Fatjó, intervistato di recente, offre una prospettiva chiara e basata sulla sua esperienza clinica: «Se apri la porta, alla stragrande maggioranza di loro piace uscire». Tuttavia, questa apparente semplicità nasconde insidie non trascurabili.
Fatjó sottolinea che permettere a un gatto di vagare all’esterno non è privo di rischi. Se il felino vive in uno spazio chiuso, la priorità diventa arricchire al massimo il suo ambiente domestico: un territorio ricco di stimoli, sicuro e interessante può fare la differenza nel suo benessere quotidiano.
Guinzaglio per gatti: un’idea non sempre felice
Negli ultimi anni, l’uso del guinzaglio per gatti ha guadagnato popolarità sui social, spesso accompagnato da video virali di felini che passeggiano nei parchi. Ma, secondo Fatjó, questa pratica può rivelarsi problematica. Il punto centrale riguarda il cosiddetto senso di controllo, ovvero la capacità dell’animale di decidere cosa fare in ogni momento.
Un gatto libero di muoversi può allontanarsi se percepisce una minaccia, come un cane o un altro gatto. Con il guinzaglio, questa possibilità viene meno. «Per molti gatti questo è un problema serio», avverte l’esperto, raccontando di aver seguito casi in cui la passeggiata al guinzaglio ha portato a comportamenti aggressivi.
Il rischio di stress e aggressività
Il legame tra guinzaglio e problemi comportamentali nei gatti non è solo teorico. Fatjó riferisce di episodi concreti in cui l’animale, limitato nei movimenti e impossibilitato a reagire in modo naturale, ha sviluppato reazioni di difesa esagerate, arrivando ad aggredire sia altri animali sia le persone. Questo avviene perché la frustrazione accumulata si trasforma in stress, e lo stress nei gatti può sfociare in aggressività.

È bene ricordare che, a differenza dei cani, i gatti non hanno una lunga storia di addestramento e collaborazione diretta con l’uomo in contesti esterni. Costringerli a una passeggiata in un ambiente imprevedibile può alterare il loro equilibrio emotivo.
Come arricchire la vita di un gatto senza portarlo fuori
Se l’obiettivo è migliorare la qualità di vita del gatto, esistono molte alternative sicure al guinzaglio. L’etologo suggerisce di puntare sulla stimolazione ambientale in casa:
- Tiragraffi per soddisfare il bisogno di affilare le unghie e marcare il territorio.
- Mensole e percorsi in altezza per sfruttare lo spazio verticale e offrire nuovi punti di osservazione.
- Nascondigli e cucce in zone tranquille, dove il gatto possa sentirsi protetto.
- Giochi interattivi che stimolino l’istinto predatorio, come canne con piume o topolini meccanici.
- Sessioni di gioco quotidiane in cui il proprietario diventa parte attiva della “caccia”.
In questo modo, il micio può esprimere comportamenti naturali senza esporsi ai pericoli della strada, come traffico, malattie o incontri sgraditi.
La chiave, secondo Fatjó, non sta tanto nel permettere al gatto di percorrere chilometri all’aperto, quanto nel garantirgli un territorio ricco di stimoli in cui possa esplorare, arrampicarsi e soprattutto prendere decisioni in autonomia. Per un felino, il senso di controllo sul proprio spazio è più prezioso della sua ampiezza.
Chi vive con un gatto dovrebbe quindi concentrarsi sull’aumentare la varietà e la qualità delle esperienze domestiche, osservando con attenzione le preferenze del proprio animale. Un ambiente adattato alle sue esigenze può regalargli una vita lunga, serena e piena di curiosità, senza la necessità di un guinzaglio.
