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TikTok, Aldi, Regno Unito e un singolo acino d’uva: gli ingredienti perfetti per un video che fa sorridere e discutere. Il tiktoker @mellamooandres entra in un punto vendita della catena discount, prende una bustina biodegradabile, ci mette un solo acino d'uva e lo porta in cassa. La scena è rapida, il tono è leggero, la gag si consuma tutta sul nastro: il peso piuma dell’acino manda in crisi la bilancia della postazione cassa e costringe il personale a una decisione lampo. Nel frattempo il creator scherza: “Il dottore mi ha detto di mangiarne uno al giorno”.
Il video di @mellamooandres: un acino d’uva e tanta autoironia
Nel filmato, girato in un supermercato Aldi nel Regno Unito, la sequenza è semplice e curata per il ritmo tipico della piattaforma. Busta compostabile, un solo acino, passaggio in cassa. L’operatore scorre la merce sul lettore come da prassi, ma la bilancia a bordo cassa mostra 0,00 £. Non c’è un codice prezzato dal reparto ortofrutta e non appare alcun importo. Il cassiere, incerto sul da farsi, chiama la responsabile via comunicazione interna. Il confronto dura pochi istanti: l’indicazione è chiara, “regalate l’acino” al cliente burlone. Il creator mantiene il tono ironico fino alla fine, gioca con l’assurdo e chiude il video tra sorrisi e sguardi perplessi.

Il cuore della gag non sta nel “gratis”, ma nel cortocircuito tra regole operative e gesto minimo. Un esperimento sociale in miniatura, che mostra come le routine di cassa possano incepparsi davanti a un acquisto fuori schema, pur legittimo.
Perché la cassa va in tilt: come funziona la pesatura nei discount UK
Nei negozi Aldi britannici la frutta e la verdura vengono spesso pesate direttamente in cassa, senza etichetta con codice PLU generata dal cliente. Lo staff passa il prodotto sul terminale, appoggia il sacchetto sulla bilancia integrata e abbina la referenza corretta. Con un singolo acino la bilancia rileva un peso trascurabile e arrotonda a zero: ecco perché lo scontrino non si genera. In casi del genere lo store manager può autorizzare uno zero price per chiudere il flusso, recuperando poi l’anomalia nel registro resi o in un’operazione di correzione interna. Una scelta di buon senso che evita code e discussioni per un valore simbolico.
@mellamooandres I went to Aldi to buy a single grape 😭🙏🏼 #aldi #prank #fypシ #foryou #mellamooandres ♬ original sound - MellamooAndres
L’esperimento “da 1 centesimo” in Italia: pagare la bustina della frutta
Dall’altra parte della Manica, un creator italiano mette alla prova il POS con il più piccolo degli scontrini: 0,01 €. Il profilo Profilosenzaseguito sceglie la classica bustina biodegradabile dell’ortofrutta — prezzo simbolico indicato a scaffale — e chiede di pagare con carta contactless. Nessuna esitazione del cassiere, nessun “serve un minimo”: transazione approvata. Il reel diventa virale, tra commenti scettici e richieste su quale catena fosse. L’esperimento dimostra un fatto spesso ignorato: anche in Italia si possono effettuare micropagamenti elettronici senza soglie minime imposte al cliente.
Al netto delle politiche commerciali delle singole insegne, l’interesse del pubblico nasce da due elementi molto concreti: la curiosità di vedere se il POS “accetta davvero” importi simbolici e la voglia di testare i limiti delle consuetudini di cassa. La bustina da un centesimo diventa il perfetto “oggetto di prova” perché ha un prezzo esposto e un uso chiaro.
Cosa dice la legge italiana sui micropagamenti POS
La cornice normativa è precisa. Dal 30 giugno 2022, con il decreto-legge n. 36/2022 (convertito nella legge n. 79/2022), gli esercenti in Italia devono accettare pagamenti elettronici per qualsiasi importo. Chi rifiuta rischia una sanzione amministrativa di 30 euro più il 4% del valore della transazione non accettata. Non esiste, dunque, un minimo di legge per pagare con carta o bancomat. Alcuni negozi continuano a scoraggiare pagamenti sotto i 5 euro per via dei costi di commissione, ma si tratta di scelte commerciali: la norma tutela il diritto del cliente a usare il POS anche per cifre simboliche.
In pratica: puoi saldare una bustina da 0,01 € con la carta, puoi pagare un caffè da 1,10 €, puoi chiudere uno scontrino microscopico senza dover aggiungere “qualcos’altro”. La tecnologia dei circuiti e dei terminali gestisce senza problemi importi bassissimi; l’eventuale resistenza nasce più dall’abitudine che dai limiti tecnici.
