Tecla Insolia torna in tv dopo il trionfo ai David: il film che l'ha consacrata

La bravissima attrice Tecla Insolia torna finalmente in tv dopo l'ultimo trionfo ai David di Donatello: ecco dove vedere il film che l'ha consacrata e resa celebre.

Stasera in televisione torna un film che ha emozionato il pubblico al suo debutto e che oggi acquista ancora più valore grazie al successo della sua protagonista. Tecla Insolia, fresca vincitrice del David di Donatello come miglior attrice protagonista per la serie “L’Arte della Gioia”, rivive sul piccolo schermo in uno dei suoi primi ruoli da attrice. “La bambina che non voleva cantare” è un film del 2021 diretto da Costanza Quatriglio e racconta l’infanzia e l’ascesa artistica di Nada Malanima, la cantante che con la sua voce unica è diventata simbolo di una generazione.

Tecla Insolia stasera in tv dopo i David di Donatello: il film che l'ha resa celebre

Il film va in onda stasera, 18 agosto 2025, su Rai 1 in prima serata, intorno alle 21.30. La storia prende vita a Gabbro, un piccolo paese in provincia di Livorno, dove la giovane Nada cresce con la famiglia negli anni Sessanta. La sua infanzia è segnata dal rapporto intenso e difficile con la madre Viviana, una donna fragile, segnata dalla depressione. La musica diventa subito il rifugio più grande, non tanto per la stessa Nada, quanto per la madre, che trova sollievo solo quando ascolta la voce della figlia. Per questo motivo il talento della bambina non viene vissuto come un dono, ma come un peso. Nada canta per rispondere alle aspettative degli altri, prima della direttrice del coro, suor Margherita, poi del maestro Leonildo, ma soprattutto per compiacere la madre.

tecla scena tv
Tecla in una scena del film in onda stasera in tv

Il film esplora proprio questa contraddizione. Da un lato una voce straordinaria che conquista chiunque la ascolti, dall’altro una ragazza che si sente schiacciata dal dovere di cantare, senza la libertà di scegliere. Tecla Insolia restituisce con grande intensità il senso di smarrimento di una bambina che vede il canto non come una passione, ma come un obbligo. Il suo personaggio vive la musica come un mezzo di riscatto familiare, non come una scelta personale. La madre vede nel talento della figlia l’occasione di risollevarsi da una vita segnata dal dolore, e proprio questa dinamica rende la vicenda ancora più struggente.

“La bambina che non voleva cantare” non si limita a raccontare la nascita di un’artista. Il film diventa un viaggio dentro i rapporti familiari, dentro le pressioni psicologiche e dentro la ricerca di un’identità. Il talento della protagonista si trasforma in un simbolo universale. Molti figli possono riconoscersi nel peso delle aspettative dei genitori, nella difficoltà di essere amati per ciò che si è davvero e non per ciò che si riesce a fare. Il film colpisce perché racconta con delicatezza e profondità questo percorso di crescita doloroso ma inevitabile.

Perché vale la pena vederlo (o rivederlo)

La regista Costanza Quatriglio ha spiegato che la storia di Nada non si ferma alla biografia della cantante, ma tocca corde universali. È la vicenda di una bambina che cerca la propria voce interiore mentre tutti le chiedono di cantare per altri. La macchina da presa segue questo viaggio senza retorica, con uno sguardo che lascia emergere la fragilità e la forza della protagonista. L’interpretazione di Tecla Insolia rende tutto ancora più autentico, tanto che molti critici già nel 2021 avevano sottolineato la maturità sorprendente della giovane attrice.

Il film conduce lo spettatore lungo un percorso fatto di concorsi, di vittorie, ma anche di momenti di rifiuto. Nada vorrebbe smettere, ma qualcosa la spinge a non arrendersi. Quella voce che lei vive come un peso diventa il ponte verso il futuro. È proprio il canto a guidarla fino al debutto a Sanremo, dove con “Ma che freddo fa” conquista l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Quell’esibizione, che nel film arriva come il coronamento di un cammino difficile, segna l’inizio della carriera di una delle voci più amate della musica italiana.

Rivedere oggi “La bambina che non voleva cantare” permette anche di osservare l’evoluzione di Tecla Insolia. In pochi anni è passata da promessa a protagonista indiscussa, fino al riconoscimento più importante del cinema italiano. Ritrovare sullo schermo una delle sue prime interpretazioni significa ripercorrere le radici di un talento che si è affermato con forza.

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