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Ogni volta che prendiamo un aereo, sia che il volo porti verso un’altra città italiana, sia che conduca in Europa o in destinazioni più lontane, sappiamo bene cosa ci aspetta prima della partenza: file, controlli di sicurezza, attese. Eppure, esistono luoghi al mondo in cui viaggiare in aereo significa vivere un’esperienza completamente diversa. Ginevra Iorio, viaggiatrice e autrice di racconti di viaggio, ha visitato uno degli aeroporti più particolari del pianeta: lo scalo di Moorea, in Polinesia Francese, uno dei rarissimi al mondo in cui non esistono controlli di sicurezza tradizionali.
Un aeroporto senza controlli di sicurezza: il caso unico di Moorea
L’aeroporto di Moorea è un luogo che sorprende chiunque sia abituato agli standard europei. Qui non ci sono metal detector, né code infinite prima del gate. La struttura si presenta come un piccolo edificio con un’unica sala d’attesa, arredata con poche decine di sedie. Non ci sono aree commerciali estese: soltanto un piccolo negozio di souvenir e un bar. Dopo il check-in, i passeggeri escono dalla zona chiusa e vengono accolti da una hostess che li accompagna fino alla pista.

Questa pista, a differenza di quelle degli hub internazionali, è in grado di ospitare un solo aereo alla volta. Si respira un’atmosfera informale, che restituisce la dimensione autentica della vita insulare della Polinesia.
Volare senza posto assegnato: un’esperienza da autobus del cielo
Un’altra caratteristica che sorprende chi parte da Moorea riguarda i biglietti aerei. Non esiste la prenotazione dei posti: proprio come accade su un autobus, chi sale per primo sceglie dove sedersi. Ginevra Iorio ha raccontato di essersi presentata in anticipo al gate per avere un posto sul lato sinistro del velivolo, in modo da ammirare lo spettacolare panorama dell’oceano e delle isole circostanti. Questa particolarità rende il viaggio ancora più personale e memorabile, trasformando ogni tratta in un piccolo rito di scoperta.
I voli sono operati principalmente da compagnie locali e collegano Moorea ad altre isole iconiche della Polinesia, come Bora Bora, meta del viaggio raccontato da Iorio. Qui il trasporto aereo non è soltanto un mezzo, ma parte integrante dell’esperienza di viaggio.
Dal volo all’hotel: un trasferimento solo via mare
Il viaggio non termina una volta atterrati. Chi raggiunge Bora Bora si trova davanti a una realtà unica: per raggiungere il proprio hotel o bed and breakfast non ci sono treni, autobus o taxi come nelle città europee. Gli spostamenti avvengono esclusivamente via mare, tramite traghetti pubblici o imbarcazioni private messe a disposizione dagli hotel. Questa caratteristica rafforza la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo, dove i ritmi della vita seguono ancora quelli della natura e del mare.
L’arrivo in barca davanti ai celebri resort su palafitte, circondati da acque turchesi, è una delle immagini più iconiche che ogni viaggiatore porta con sé. È un passaggio obbligato, ma anche una parte irrinunciabile del viaggio in Polinesia Francese.
@ginevraiorioio ancora shockata ♬ Monkeys Spinning Monkeys - Kevin MacLeod & Kevin The Monkey
Aeroporti senza controlli: rare eccezioni nel mondo
Gli aeroporti che non prevedono controlli di sicurezza sono casi eccezionali e legati a situazioni molto specifiche. In Groenlandia, ad esempio, gli scali che gestiscono soltanto voli interni permettono ai passeggeri di imbarcarsi senza passare dai metal detector, limitandosi al check-in. Anche in Islanda, i voli domestici sono esentati dai controlli obbligatori imposti dalle normative europee, una scelta resa possibile dal traffico limitato e dalla natura remota del Paese.
In Europa esistono inoltre piccoli aeroporti dedicati all’aviazione generale, come Bresso vicino a Milano o Torino Aeritalia, dove chi vola su aerei privati o da scuola di volo non è tenuto a rispettare le procedure degli scali commerciali. Va ricordato che tutti gli aeroporti internazionali e le grandi strutture di linea devono invece garantire controlli completi, mentre l’assenza di verifiche resta confinata a voli domestici in aree isolate o a strutture non aperte al traffico di massa.
