Le persone che hanno queste 7 abitudini 'infantili' sono le più felici

Le persone che coltivano alcune abitudini considerate “infantili” dimostrano di essere, in media, più felici e soddisfatte della propria vita. Non si tratta di immaturità, ma della capacità di mantenere vivo quello sguardo fresco e spontaneo che caratterizza l’infanzia. Psicologi, neuroscienziati e ricercatori hanno spiegato come questi comportamenti influiscano positivamente sul benessere emotivo e sulla resilienza quotidiana.

1. Essere curiosi e fare domande: la chiave della felicità

Curiosità e domande vanno a braccetto. La cognitive scientist Elizabeth Bonawitz, in un’intervista accademica, ha sottolineato che la curiosità agisce come un filtro che guida l’attenzione e stimola l’apprendimento. Non è un atteggiamento superficiale, ma un vero e proprio motore cognitivo. I bambini lo sanno bene: pongono in media oltre cento domande all’ora, secondo uno studio pubblicato nei Monographs of the Society for Research in Child Development.

Chi da adulto conserva la voglia di chiedere e cercare risposte non solo sviluppa nuove competenze, ma mantiene vivo il senso di meraviglia. È un’abitudine che aumenta la consapevolezza e rende più facile affrontare i cambiamenti. La curiosità non si limita a osservare, ma invita a riformulare i problemi e a intravedere soluzioni alternative. In questo senso, fare domande diventa una pratica di benessere tanto quanto meditare o fare attività fisica.

2. Coltivare il senso dell’avventura

Chi mantiene uno spirito avventuroso tende a essere più soddisfatto della propria vita. Non si tratta di affrontare pericoli estremi, ma di uscire dalla routine. Una ricerca apparsa su Clinical Child and Family Psychology Review ha osservato che i bambini che giocano in modo avventuroso — arrampicandosi sugli alberi, scendendo veloci in bicicletta o saltando dai massi — sperimentano emozioni intense che insegnano a gestire paura, incertezza e adrenalina. Gli adulti possono trarne ispirazione provando attività nuove, viaggiando in luoghi sconosciuti o anche solo scegliendo strade diverse nella vita quotidiana.

3. Accettare il rischio come opportunità

I bambini rischiano senza pensare troppo alle conseguenze. Questa attitudine, se reinterpretata con buon senso, aiuta anche gli adulti. Il life coach Alex Mathers ha spiegato che piccoli rischi ben calcolati favoriscono crescita personale e professionale. Prenotare un viaggio all’improvviso, parlare in pubblico o cambiare lavoro dopo anni nello stesso ruolo: sono tutte azioni che possono sembrare rischiose, ma aprono possibilità altrimenti inaccessibili. Vivere senza mai osare porta a una stagnazione che riduce motivazione e felicità.

4. Vivere il momento presente

La capacità di restare nel qui e ora rappresenta una delle caratteristiche più preziose dell’infanzia. Anche in contesti difficili, i bambini tendono a non rimuginare sul futuro. Esperienze di cappellani ospedalieri, riportate in contesti clinici, raccontano di piccoli pazienti che, pur consapevoli della propria condizione, preferivano giocare invece che preoccuparsi. Questa lezione insegna agli adulti che il tempo speso a immaginare scenari futuri spesso è sottratto alla gioia del presente. Respirare, osservare e assaporare ciò che accade rende la vita più piena.

Prenotare un viaggio da un momento all'altro può darci quella scarica di serotonina che serve a farci apprezzare di più la vita.
Prenotare un viaggio da un momento all'altro può darci quella scarica di serotonina che serve a farci apprezzare di più la vita.

5. Giocare regolarmente

Il gioco non è soltanto per i bambini. Attività ludiche migliorano la creatività, abbassano i livelli di stress e rafforzano le relazioni. Che si tratti di una partita a basket, di un hobby artistico o di un gioco da tavolo con amici, chi gioca spesso mantiene viva la capacità di sorridere. Secondo diversi centri di ricerca sulla psicologia positiva, il gioco alimenta il pensiero flessibile e riduce il rischio di burnout. Integrare momenti di gioco nella vita adulta significa ritrovare energia e stimolare nuove idee.

6. Dormire

In molte culture mediterranee e latinoamericane la siesta è una tradizione consolidata. Studi clinici hanno evidenziato che brevi sonnellini riducono il rischio cardiovascolare e migliorano l’umore. Anche dieci minuti di pausa, trascorsi a occhi chiusi o in una camminata lenta, rigenerano corpo e mente. Non si tratta di pigrizia, ma di una strategia concreta per mantenere alta la produttività e il benessere psicofisico.

7. Liberare la creatività

Disegnare, dipingere, scrivere o costruire: sono attività che stimolano emozioni positive. PBS ha evidenziato come la creatività favorisca nei bambini la crescita mentale e la capacità di problem solving. Negli adulti, gli effetti non sono diversi: dipingere una tela o scrivere un diario quotidiano riduce lo stress, aumenta l’autostima e rende più semplice gestire i momenti difficili. La creatività, vissuta senza giudizio, rappresenta un vero motore di felicità.

In sintesi, mantenere alcune abitudini dell’infanzia non significa rifiutare l’età adulta, ma arricchirla. Curiosità, gioco, avventura e creatività sono strumenti che migliorano il benessere emotivo e la qualità della vita. Chi le pratica quotidianamente si scopre più resiliente, sereno e pronto a vivere con intensità ogni esperienza.

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