Su RaiPlay l'inarrivabile Alessio Boni: una struggente storia vera

Su RaiPlay c'è un film italiano con Alessio Boni: una storia vera che lascia senza parole e che vi farà commuovere.

Ci sono storie che meritano di essere raccontate. “Rinascere” è una di queste. Il film per la televisione, andato in onda su Rai 1 l’8 maggio 2022 e ora disponibile su RaiPlay, porta sullo schermo la vita di Manuel Bortuzzo. Un giovane nuotatore che nel febbraio del 2019 ha visto cambiare per sempre il suo destino, dopo essere stato colpito per errore da due colpi di pistola. Una vicenda drammatica che avrebbe potuto spegnere i sogni di un ragazzo appena ventenne, ma che si è trasformata in un racconto di forza, resilienza e speranza.

La regia di Umberto Marino, che firma anche la sceneggiatura, punta dritto al cuore. Non indulge mai nel pietismo, ma accompagna lo spettatore dentro la lotta quotidiana di Manuel. Al centro c’è l’attore Giancarlo Commare, intenso e credibile nel ruolo del protagonista. La sua interpretazione restituisce tutta la fragilità di un giovane atleta costretto a rimettere in discussione ogni cosa, ma anche la determinazione che lo spinge a non arrendersi.

RaiPlay, Commare e Boni incredibili: la storia vera che vi farà commuovere

Accanto a lui c’è Alessio Boni, che veste i panni di Franco Bortuzzo, il padre di Manuel. La sua presenza è fondamentale. È il pilastro che non vacilla, il sostegno concreto ed emotivo che aiuta il figlio a non perdere la speranza. Boni riesce a trasmettere con forza l’amore paterno, fatto di silenzi, incoraggiamenti e sacrifici. Una prova attoriale che lascia il segno, perché riesce a raccontare l’importanza della famiglia nei momenti più bui.

commare scena
Commare in una scena del film

Il film prende spunto dal libro autobiografico di Manuel Bortuzzo, “Rinascere. L’anno in cui ho ricominciato a vivere”. Attraverso le immagini e i dialoghi, lo spettatore rivive il percorso doloroso e al tempo stesso straordinario del giovane atleta. Dal letto d’ospedale alla riabilitazione, dalle cadute alla lenta riconquista della fiducia in sé stesso, fino al sogno di partecipare alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Ogni tappa è un passo verso una nuova vita, fatta di sfide ma anche di nuove passioni, come la musica.

Un ruolo importante nella narrazione è quello di Martina, interpretata da Gea Dall’Orto, giovane atleta di nuoto sincronizzato. È lei la ragazza di cui Manuel si innamora prima dell’incidente, ed è lei che diventa un punto di riferimento emotivo in un percorso di sofferenza e rinascita. Non meno significativa è la presenza di Alfonso, interpretato da Salvatore Nicolella, compagno conosciuto durante la riabilitazione, che incarna l’amicizia vera e la condivisione delle difficoltà.

Perché vale la pena vederlo

La forza del film sta proprio nella coralità dei personaggi. Ognuno contribuisce a costruire la rete che sostiene Manuel. C’è la famiglia, ci sono gli amici, ci sono gli stessi campioni del nuoto come Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, che interpretano sé stessi e sottolineano il legame di solidarietà nello sport. Questa dimensione collettiva rende la storia ancora più universale, perché dimostra come la resilienza non sia mai un cammino solitario.

“Rinascere” non è solo un racconto biografico, ma una riflessione profonda sul senso della vita quando tutto sembra crollare. Il film mostra la disperazione iniziale, il senso di ingiustizia e il dolore fisico, ma li trasforma in una narrazione positiva. Non nasconde le difficoltà, ma le affronta con uno sguardo che vuole ispirare chi guarda.

Vale la pena vederlo perché ci ricorda che la speranza può sopravvivere anche nei momenti più drammatici. Perché insegna che non esiste un destino scritto, ma la possibilità di scegliere come affrontarlo. La vicenda di Manuel Bortuzzo diventa così un simbolo per tanti giovani, non solo per gli sportivi. È la dimostrazione che anche quando un sogno si infrange, è possibile trovarne un altro, con la stessa intensità e con lo stesso coraggio.

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