Un esperto di ricette volte al riciclo, ha mostrato come trasformare le bucce di anguria in un piatto salato e piccante: ecco l'incredibile risultato.
Chi l’ha detto che l’anguria si mangia solo a fette, ghiacciata, nelle giornate più calde? Nel 2025 la cucina ha ormai superato molti tabù e uno dei più interessanti riguarda proprio le bucce di cocomero. Quelle che fino a qualche anno fa finivano dritte nella spazzatura, oggi vengono trasformate in piatti sorprendenti. Croccanti, fresche e dal sapore delicato, possono diventare protagoniste di preparazioni salate che lasciano a bocca aperta.
In diverse cucine tradizionali, soprattutto dell’Est Europa, le bucce vengono cucinate da secoli. In insalata, in agrodolce o persino in zuppe. Ma il trend più interessante di questi ultimi anni guarda alla fermentazione, e ci porta fino in Corea, patria del kimchi. È qui che l’idea di trasformare le bucce in una versione alternativa della celebre ricetta diventa un esperimento non solo sostenibile, ma anche strepitoso per il palato. Se amate l'anguria, non potete perdere altre ricette.
Come trasformare le bucce di anguria in un piatto salato: la ricetta incredibile
Il creatore di contenuti noto sui social come @rucoolaaa ha deciso di lanciarsi in questa sfida, mostrando ai suoi follower come trasformare le bucce di cocomero in un kimchi dal gusto esplosivo. Un piatto anti-spreco che unisce la freschezza estiva del frutto con la profondità aromatica della fermentazione. Un mix che funziona, soprattutto se si ama sperimentare in cucina. Scopriamo allora come prepararlo, partendo dagli ingredienti per un barattolo da 500 ml.
Ingredienti
- 300/400 g di bucce di cocomero
- 100 g circa di polpa di cocomero
- 2 cipollotti (gambi compresi)
- 2 spicchi d’aglio
- Gochugaru (peperoncino coreano) o peperoncino piccante in polvere
- 2 cucchiai di salsa di soia
- 1 cucchiaio di zenzero grattugiato
- Sale
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La prima cosa da fare è eliminare la parte verde esterna delle bucce. Si tratta della parte dura che non si presta bene alla fermentazione. Basta un pelapatate e il gioco è fatto. A questo punto le bucce vanno tagliate a cubetti o a listarelle, a seconda di come preferite portarle in tavola. Una volta pesate, aggiungete il 2% del loro peso in sale: significa che se avete 300 grammi di bucce, vi serviranno circa 6 grammi di sale. Massaggiatele bene, affinché il sale penetri in ogni parte, e lasciatele riposare per un’ora.

Nel frattempo si prepara la salsa. Mettete in un frullatore la polpa di cocomero, l’aglio, la salsa di soia, lo zenzero e il peperoncino coreano. Il risultato sarà una crema intensa e profumata, capace di trasformare completamente il sapore neutro delle bucce. Non dimenticate i cipollotti: i bulbi si frullano insieme alla salsa, mentre i gambi si tengono da parte.
Passata l’ora, sciacquate bene le bucce sotto l’acqua corrente, strizzatele con cura e asciugatele su un panno pulito. Questo passaggio è fondamentale per eliminare l’eccesso di sale. Unite poi i gambi del cipollotto tritati finemente e trasferite tutto in un barattolo sterilizzato. Aggiungete la salsa e mescolate con un cucchiaio, facendo attenzione che ogni pezzo di buccia sia ben ricoperto.
Quando e come gustarle al meglio
A questo punto potete chiudere il barattolo e decidere se gustare subito il vostro piatto o se aspettare che la magia della fermentazione faccia il suo corso. Già da subito le bucce sono buonissime, ma se avete pazienza potete lasciarle fermentare a temperatura ambiente. Dopo circa sette giorni inizieranno ad avere quel sapore complesso e leggermente acidulo tipico del kimchi. Assaggiate e valutate: se vi convince, trasferite il barattolo in frigorifero. Altrimenti lasciate ancora qualche giorno, fino a un massimo di tre settimane. Una volta spostato in frigo, il vostro kimchi di bucce di cocomero si conserverà anche per due o tre mesi.
Il risultato è sorprendente. Le bucce diventano croccanti e saporite, la polpa dona una nota fruttata che si sposa perfettamente con il piccante del peperoncino e l’aroma del cipollotto. Una combinazione che ribalta completamente l’idea di cocomero come frutto da mangiare solo in versione dolce. Non è più un semplice esperimento anti-spreco, ma un piatto da portare in tavola con orgoglio.
