Si trasferisce a Dubai, poi svela i lati negativi della sua nuova vita

Negli ultimi anni, sempre più europei hanno scelto di trasferirsi a Dubai, attratti dal fascino di una città moderna, dal clima soleggiato e dalle prospettive lavorative in crescita. Non mancano però le sorprese e le difficoltà che emergono quando la quotidianità prende il sopravvento in una nazione così culturalmente diversa, malgrado l'apertura verso Occidente. Lo sa bene la giovane personal trainer Elbi Henshaw, originaria di Barnet, nel Nord di Londra. La ventitreenne ha lasciato il Regno Unito all’inizio dell’anno con l’aiuto dei genitori, decisa a cambiare vita e a cogliere le opportunità offerte dagli Emirati Arabi Uniti.

Una scelta dettata dal desiderio di cambiamento

Elbi Henshaw ha spiegato che la decisione di trasferirsi a Dubai è maturata dopo un periodo difficile nel Regno Unito. In patria si sentiva depressa e priva di stimoli, mentre nella metropoli mediorientale sperava di trovare un ambiente più dinamico. Assunta in un centro fitness con una clientela di alto livello, ha iniziato a lavorare a tempo pieno come personal trainer. «In Inghilterra ero infelice, la gente conduceva una vita troppo sedentaria. Qui invece tutti sembrano più attivi e desiderosi di migliorarsi. Si ha l'impressione che vogliano vivere la vita al massimo», ha raccontato.

La giovane, oggi stabilmente inserita nel mercato del lavoro locale, sostiene di non avere intenzione di rientrare a breve nel Regno Unito. Tuttavia, nel descrivere la sua esperienza, non ha nascosto gli aspetti meno entusiasmanti di questo trasferimento radicale.

Il costo della vita a Dubai

Se da un lato l’assenza di tasse appare allettante, dall’altro il costo della vita a Dubai è altissimo. Elbi ha sottolineato che, per vivere senza preoccupazioni, servirebbero circa 5.000 sterline al mese. Affitti e caparre iniziali per appartamenti e automobili sono decisamente superiori a quelli britannici. Persino beni di consumo quotidiano, come caffè o abbigliamento, raggiungono cifre difficilmente sostenibili per chi ha uno stipendio 'medio'. Un cappuccino costa in media 7 sterline (8.50€) un bicchiere di vino può arrivare a 20 (22€), mentre un semplice capo di Zara non scende sotto le 26 sterline (30€).

La personal trainer 23enne a Dubai
La personal trainer 23enne a Dubai

Non sorprende che molti expat, pur percependo stipendi medi attorno alle 3.000 sterline mensili, si trovino a dover accettare lavoretti extra nei weekend ("ci sono tantissime opportunità", spiega la 23enne) per mantenere uno stile di vita soddisfacente. Elbi stessa ha ammesso di lavorare senza sosta per potersi concedere svaghi e mantenere il ritmo imposto dalla città.

Le difficoltà sociali e culturali

Accanto agli aspetti economici, emergono anche differenze culturali e sociali. La trainer londinese ha confessato di sentire la mancanza delle tradizioni tipiche della sua terra, come la vita nei pub e il senso di comunità che caratterizza molte zone del Regno Unito. Anche le relazioni sentimentali risultano più complesse: «Non riesco a immaginare di costruire qualcosa di serio qui», ha ammesso.

Molti europei, oltre a lei, sottolineano lo shock culturale e le difficoltà legate a regole e restrizioni. Le leggi sugli alcolici, sulla vita privata e sull’espressione personale possono risultare particolarmente restrittive per chi proviene da Paesi più permissivi. Inoltre, la consapevolezza delle forti disuguaglianze sociali tra professionisti ben retribuiti e lavoratori provenienti dall’Asia o dall’Africa pesa sul giudizio complessivo di chi si trasferisce.

Tra opportunità e sacrifici

Dubai rimane una destinazione ricca di opportunità per chi cerca una carriera internazionale, soprattutto nei settori legati al lusso, al fitness e alla finanza. La città è moderna, pulita e in continua espansione, ma richiede sacrifici economici e una grande capacità di adattamento. Elbi stessa riconosce che «ovunque è tutto impeccabile e ordinato», e questo la spinge a non rimpiangere il Regno Unito, percepito ora come sporco e meno stimolante.

La sua esperienza riflette una tendenza diffusa: molti giovani europei scelgono di spostarsi verso gli Emirati Arabi, affascinati dall’idea di una vita diversa, ma finiscono per confrontarsi con aspetti meno glamour. Dai costi immobiliari alle restrizioni legali, dalla lontananza dagli affetti alle complessità burocratiche, vivere a Dubai non è mai un percorso privo di ostacoli.

Chi valuta un cambio di vita simile deve quindi considerare attentamente vantaggi e difficoltà, tenendo presente che la metropoli dorata non garantisce automaticamente felicità e stabilità. La città del lusso continua ad attrarre, ma dietro i grattacieli scintillanti e i centri commerciali spettacolari si nasconde una realtà molto più complessa di quanto appaia su TikTok o nelle canzoni virali.

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