C'è una serie tv su Netflix che sta conquistando proprio tutti: ha superato anche Mercoledì 2, che ha avuto comunque un grande successo.
Netflix ha un nuovo fenomeno. Si chiama Hostage ed è la miniserie thriller che in pochi giorni ha conquistato milioni di spettatori, scalzando persino Mercoledì dalle classifiche della piattaforma. Cinque episodi intensi, una trama che mescola politica e suspense e due protagoniste femminili di grande carisma. Una formula che sta funzionando alla perfezione.
Netflix, la serie che stanno vedendo proprio tutti: ha superato Mercoledì
Hostage porta lo spettatore dentro il cuore del potere politico europeo. La protagonista è Abigail Dalton, Primo Ministro britannico interpretato da Suranne Jones. Una leader in difficoltà, sotto pressione per le promesse elettorali mancate, soprattutto nel settore della sanità pubblica. Proprio mentre si trova a gestire una visita di Stato delicatissima con la presidente francese Vivienne Toussaint, interpretata da Julie Delpy, la sua vita privata viene stravolta.

Il marito della premier, il dottor Alex Anderson, interpretato da Ashley Thomas, viene rapito da un gruppo di mercenari durante una missione umanitaria. La richiesta è brutale: dimissioni entro 24 ore o la vita dell’uomo sarà spezzata. A complicare la situazione, anche la presidente francese si ritrova vittima di un ricatto che mette a rischio la sua carriera politica e la sua sicurezza personale.
Il risultato è una corsa contro il tempo che intreccia rivalità politiche, segreti internazionali e una tensione continua. Ogni episodio lascia lo spettatore con il fiato sospeso, pronto a cliccare “avanti” per scoprire come andrà a finire. Uno degli elementi più interessanti di Hostage è il confronto fra due donne di potere. Abigail Dalton e Vivienne Toussaint non sono solo leader di due Paesi storicamente rivali, ma anche figure che devono fare i conti con la pressione del loro ruolo e con le scelte personali che ricadono sulla vita di chi amano.
Suranne Jones regala una performance intensa, capace di restituire tutta la fragilità nascosta dietro l’immagine di una premier forte e determinata. Julie Delpy, dall’altra parte, tratteggia una presidente francese elegante ma vulnerabile, costretta ad affrontare compromessi che mettono a dura prova i suoi ideali. La loro relazione, fatta di diffidenza e di collaborazione forzata, diventa uno dei motori narrativi più avvincenti della serie.
Perché sta piacendo così tanto
La miniserie non è solo un thriller di intrattenimento. Tocca temi molto attuali come la fragilità delle democrazie occidentali, le difficoltà nel mantenere le promesse politiche e la condizione delle donne al vertice in contesti dominati da pressioni e conflitti. Il ritmo narrativo è serrato, con un conto alla rovescia che scandisce ogni episodio.
Le atmosfere cupe e gli intrighi ricordano serie cult come 24 o The Diplomat, ma con un tocco più intimo, che mette al centro le emozioni e i dilemmi morali delle protagoniste. Nonostante alcuni critici abbiano notato la presenza di cliché tipici del genere, Hostage riesce comunque a mantenere alta la tensione e a catturare l’attenzione fino all’ultimo minuto. Il segreto del successo di Hostage sta nella sua capacità di unire l’azione a una scrittura che non dimentica mai i personaggi.
Non è solo una serie di rapimenti e trattative, ma anche un racconto su scelte difficili, sacrifici personali e sull’equilibrio fragile tra vita pubblica e privata. In soli cinque episodi la serie riesce a costruire un intreccio completo, senza riempitivi, perfetto per il binge-watching. È un prodotto pensato per chi ama le storie di potere e i thriller politici, ma anche per chi cerca un intrattenimento che sappia far riflettere sul presente.
