Né Cina né Giappone: questi sono i paesi dove si invecchia più lentamente

Quando si parla di longevità e invecchiamento sano, l’immaginario comune corre subito a Cina e Giappone. In entrambi i paesi, non è raro vedere donne 60enni che sembrano 40enni. Il Giappone, poi, è presenza costante nelle top 3 delle classifiche relative all'aspettativa di vita. Eppure, un ampio studio pubblicato su Nature Medicine nell’agosto 2025 ha ribaltato molte convinzioni.

La ricerca, guidata dal neuroscienziato argentino Agustín Ibáñez insieme a un consorzio internazionale che include il Trinity College di Dublino, ha analizzato i dati di oltre 162.000 persone provenienti da 40 paesi. Utilizzando strumenti di intelligenza artificiale, gli studiosi hanno stimato l’età biologica dei partecipanti, distinguendola da quella cronologica. E i risultati hanno sorpreso molti.

Il ruolo dell’esposoma: non solo genetica

La novità dello studio non sta soltanto nell’ampiezza del campione, ma anche nell’approccio. Ibáñez e colleghi hanno dimostrato che l’esposoma – cioè l’insieme dei fattori ambientali, sociali, politici ed economici che ci accompagnano per tutta la vita – incide in maniera decisiva sul ritmo dell’invecchiamento. Non basta quindi una buona genetica: la qualità dell’aria, la stabilità istituzionale, l’uguaglianza sociale e l’accesso ai servizi incidono sulla nostra età biologica tanto quanto, se non più, dei fattori ereditari.

Come ha ricordato la ricercatrice Sandra Báez in un’intervista successiva alla pubblicazione, «la nostra età biologica riflette il mondo in cui viviamo». Un concetto che apre scenari concreti: migliorare le condizioni collettive di vita diventa anche un modo per favorire l’invecchiamento sano.

Danimarca e Svezia: i paesi dove si invecchia più lentamente

Tra i paesi presi in esame, Danimarca e Svezia sono risultati i luoghi dove l’invecchiamento procede più lentamente. Qui gli orologi biologici degli individui appaiono mediamente più giovani della loro età anagrafica. Gli studiosi collegano questo risultato a fattori precisi: elevata uguaglianza sociale, forte stabilità politica, aria relativamente pulita e accesso garantito a sanità e istruzione universale. Sono elementi che, combinati, creano un ambiente favorevole al benessere psico-fisico e quindi al rallentamento del processo biologico di invecchiamento.

Copenaghen, capitale della Danimarca, il paese al mondo dove si invecchia più lentamente.
Copenaghen, capitale della Danimarca, il paese al mondo dove si invecchia più lentamente.

Non sorprende che anche altri paesi europei con caratteristiche simili compaiano nella fascia alta della classifica. La Germania, la Francia e la stessa Italia mostrano livelli di invecchiamento biologico più bassi della media, rafforzando l’idea che l’Europa occidentale e settentrionale ospiti i modelli più efficaci di longevità strutturale.

I paesi con invecchiamento accelerato

Lo stesso studio ha però evidenziato anche il lato opposto della classifica. In Egitto, l’età biologica media dei partecipanti è risultata superiore di circa 4,85 anni rispetto a quella cronologica. In Sudafrica, lo scarto si aggira sui 4 anni. Gli autori associano questo divario a condizioni ambientali, sociali e sanitarie più fragili, tra cui alti livelli di inquinamento, disuguaglianze e instabilità.

Altri paesi citati per un invecchiamento accelerato includono Ungheria, Ecuador e Colombia. Anche in questi casi emergono correlazioni con fattori di stress ambientale e sociale. Gli autori, pur sottolineando che non si tratta di prove causali definitive, evidenziano come le statistiche rivelino legami consistenti tra condizioni di vita e salute biologica.

La probabile top 10 dei paesi più “giovani”

La ricerca non ha diffuso una classifica completa accessibile al pubblico, ma diversi articoli scientifici e giornalistici hanno riportato i paesi che guidano la graduatoria. Oltre a Danimarca e Svezia, appaiono regolarmente tra i primi dieci:

  • Germania
  • Francia
  • Italia
  • Norvegia
  • Finlandia
  • Olanda
  • Svizzera
  • Austria

Tutti questi paesi condividono fattori comuni: sistemi sanitari universali, istruzione diffusa, istituzioni democratiche stabili e ambienti relativamente poco contaminati. Insieme, creano un contesto che rallenta il passo dell’invecchiamento biologico.

Cosa significa per il futuro

Lo studio pubblicato su Nature Medicine nel 2025 ha mostrato in modo chiaro che non viviamo in una bolla biologica isolata. L’età che portiamo scritta nel corpo risponde non solo alle nostre scelte individuali, ma anche al contesto sociale e politico che ci circonda. Paesi come la Danimarca e la Svezia confermano che un modello basato su equità, salute pubblica e sostenibilità ambientale non allunga solo la vita: la rende anche biologicamente più giovane.

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