5 cose considerate 'maleducate' in Italia ma che in Cina sono normalissime

Il content creator @nemethchristian ha pubblicato un video che ha fatto riflettere moltissimi utenti: ci sono comportamenti che in Italia e in generale in Europa vengono considerati scortesi o maleducati, ma che in Cina fanno parte della quotidianità. Nessuno si scandalizza, nessuno ti guarda male. Per chi viaggia per la prima volta in Asia, questi piccoli “shock culturali” possono risultare sorprendenti.

In questo articolo esploriamo cinque esempi molto concreti, raccontati dall’autore del video, e scopriamo perché questi gesti sono percepiti in maniera così diversa tra Italia e Cina.

1. Non tenere la porta aperta per chi arriva dopo

In Italia esiste un piccolo rito quotidiano: entriamo in un bar, vediamo qualcuno dietro di noi e blocchiamo la porta per un secondo. Quasi sempre riceviamo un “grazie”. È un gesto di cortesia talmente radicato che non farlo, lasciando che la porta si chiuda, appare maleducato. In Cina, invece, la scena cambia. Nessuno si aspetta che tu tenga la porta aperta e nessuno lo fa. Il creator ipotizza che sia una questione di efficienza o di abitudine culturale: ognuno pensa al proprio passo e non considera scortese lasciare che la porta si chiuda.

2. Gli anziani che passano davanti in fila

Da noi, in Italia, un anziano può chiedere di sedersi in metropolitana o sull’autobus e viene aiutato volentieri. Ma se ci troviamo in coda al supermercato, difficilmente un anziano salta la fila, soprattutto senza chiedere il permesso. In Cina, invece, succede eccome. La persona più avanti nella vita semplicemente si fa strada e nessuno protesta. Come spiega l’autore del video, non si tratta di maleducazione ma di un’abitudine sociale diffusa in gran parte dell’Asia: l’età concede una sorta di diritto tacito alla priorità.

Un content creator che vive in Cina ha elencato le 5 cose che in Occidente sembrano scortesi ma che in Cina sono normalissime.
Un content creator che vive in Cina ha elencato le 5 cose che in Occidente sembrano scortesi ma che in Cina sono normalissime.

3. Nessun “mi scusi” nei luoghi affollati

Chiunque abbia preso la metro a Napoli, Roma o Milano conosce la scena: urtiamo qualcuno per sbaglio con la spalla e subito partono le scuse. In Cina questo automatismo non c’è. Nemethchristian racconta di un viaggio in treno di 14 ore: ogni volta che i passeggeri passavano lungo il corridoio, lo colpivano con spalle o borse. Nessuno si scusava. Anche sulle scale mobili delle metro, chi va di fretta può letteralmente dare a spallate chi intralcia il suo percorso. Per i cinesi, in contesti affollati, il contatto fisico è inevitabile e non richiede giustificazioni. Chiedere a qualcuno di “stare più attento” in caso di urto su un mezzo pubblico verrebbe percepito quasi come una perdita di tempo.

4. Parlare a voce alta ovunque

In Italia, dipende dalle situazioni: parlare a voce alta al ristorante o in treno può attirare sguardi di rimprovero. In Cina, invece, è normale. Nei parchi, nei locali e nei mezzi pubblici, le conversazioni si svolgono con toni elevati. Non significa che ci sia sempre una lite in corso: è semplicemente il loro modo di comunicare. Interessante notare la differenza con il Giappone, dove i treni e le metropolitane vengono vissuti come spazi silenziosi, quasi come biblioteche. In Cina, invece, il volume alto non rappresenta una mancanza di rispetto.

5. Niente “small talk”

Le chiacchiere leggere, chiamate in inglese small talk, fanno parte della socialità italiana. Quante volte in ascensore scappa un “che caldo oggi” o un “ho letto che più tardi piove”? In Cina questo non esiste. Se hanno qualcosa da dirti, vanno dritti al punto. Se non hanno nulla da comunicare, semplicemente non parlano. L’approccio diretto elimina i convenevoli e, per un occidentale abituato a riempire i silenzi, può sembrare freddo. In realtà è solo un diverso codice culturale, dove la comunicazione è più funzionale e meno rituale.

Questi cinque esempi raccontano quanto i gesti quotidiani che diamo per scontati possano assumere significati opposti a seconda del contesto culturale. Per un italiano abituato a “tenere la porta” o a scusarsi in metropolitana, trovarsi in Cina significa ricalibrare la bussola della cortesia. Non è questione di giusto o sbagliato: sono semplicemente regole non scritte che cambiano da un Paese all’altro. E conoscere queste differenze rende ogni viaggio molto più interessante.

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