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Visitare la Russia nel 2025 non è affatto semplice per un turista europeo. I rapporti tra Mosca e l’Unione Europea, drasticamente peggiorati a partire dal 2022 per effetto dell’invasione dell’Ucraina, hanno reso i collegamenti diretti inesistenti e le procedure burocratiche più rigide. Eppure, c’è chi decide di partire lo stesso. È il caso di Ivan Maggini, content creator italiano appassionato di viaggi, che ha raccontato la sua esperienza sui social, svelando i dettagli pratici di un’avventura fuori dal comune.
Come ottenere un visto elettronico per la Russia
Dal 2025 chi vuole entrare in Russia per turismo deve richiedere una e-visa. La procedura si svolge online, su un portale ufficiale, e prevede una lunga lista di domande personali e di viaggio. La più complessa, secondo Maggini, riguarda gli spostamenti passati: il sistema chiede infatti di elencare i Paesi visitati tra il 2023 e il 2025. Per chi viaggia spesso, come lui, si trasforma in una vera sfida di memoria e precisione, dato che lui nella vita ha visitato 90 paesi, molti dei quali negli ultimi 24 mesi.
Una volta ottenuto - ci sono voluti appena quattro giorni - il documento digitale che permette l'ingresso come turista, resta comunque il problema dei collegamenti. Non esistono più voli diretti dall’Unione Europea verso la Russia, ma chi desidera partire trova facilmente alternative grazie agli scali in Paesi terzi.
Come arrivare in Russia dall’Italia
Ivan ha scelto una soluzione a metà tra aereo e autobus. Prima ha preso un volo per la Lettonia, poi ha proseguito il viaggio verso Mosca con la compagnia di autobus Ecolines. Il biglietto è costato 99 euro, una cifra contenuta per una tratta che unisce due mondi così distanti per politica e relazioni internazionali. In alternativa, spiega Ivan, molti turisti optano per uno scalo in Turchia, mentre altri scelgono la Georgia o l’Armenia. Esiste anche la possibilità di passare per i Paesi Baltici o la Bielorussia, affrontando però viaggi più lunghi e controlli più rigorosi.

Secondo il racconto di Maggini, attraversare la frontiera europea è stato semplice e veloce. Più complesso, invece, il passaggio alla dogana russa, dove ha dovuto compilare moduli in inglese e affrontare controlli al passaporto e ai bagagli. Una volta salito di nuovo sull’autobus, gli agenti hanno distribuito documenti scritti esclusivamente in cirillico con ulteriori domande. Solo grazie all’aiuto degli altri passeggeri è riuscito a compilare i campi richiesti. Infine, all’arrivo, ha sostenuto un interrogatorio di dieci minuti, senza pressioni eccessive ma con una domanda che lo ha messo in difficoltà: cosa pensi del conflitto in Ucraina? Domanda a cui ha risposto, ma nei video ha preferito non condividere esattamente cosa abbia scritto su quel foglio.
La vita quotidiana a Mosca nel 2025
Superata la dogana, Ivan ha scoperto una Mosca sorprendente. La città gli è apparsa pulita, ordinata e tranquilla, molto diversa dall’immagine di un Paese isolato e in crisi. Nonostante le sanzioni economiche, la vita scorre con una certa normalità. Tuttavia, c’è un ostacolo pratico che tutti i turisti devono affrontare: i pagamenti elettronici.

Le carte europee non funzionano, in seguito alle contromisure adottate da Mosca contro l’Occidente. Ivan ha portato con sé contanti in euro, cambiati poi in rubli per poter affrontare le spese quotidiane. Altra annotazione: sebbene i rapporti tra Cina e Russia non siano cattivi, il social TikTok è bannato da più di tre anni.
Nei suoi video, il viaggiatore racconta come questo limite impatti sulla vita di tutti i giorni, ma sottolinea anche che i servizi funzionano, i trasporti pubblici sembrano efficienti e la capitale offre un volto moderno e sicuro. Un’immagine che sorprende chi è abituato a leggere solo notizie di conflitti e tensioni.
Un viaggio tra ostacoli e scoperte
Essere un turista italiano in Russia nel 2025 significa affrontare controlli, burocrazia e difficoltà nei pagamenti, ma anche vivere un’esperienza unica. La testimonianza di Ivan Maggini dimostra che, pur tra ostacoli e interrogativi politici, la Russia resta un Paese capace di stupire chi la visita. Tra moduli da compilare, scali obbligati e dogane scrupolose, il viaggio si trasforma in un percorso non solo geografico ma anche personale, che offre uno sguardo diretto su una nazione in cui la quotidianità continua a sorprendere.
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