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Chiunque abbia un minimo di passione per la pasticceria ha sempre riconosciuto il primato della Francia sull'Italia. Da secoli, Parigi e le sue botteghe hanno fatto scuola: la millefoglie con i suoi strati croccanti, i macaron colorati, la pasta choux che ha dato vita a bignè ed éclair. Senza dimenticare prodotti da forno di larghissimo consumo come croissant e pain au chocolat, ormai diffusi in tutto il mondo. Eppure, in rete sta facendo discutere una provocazione che mette in discussione questa supremazia: i veri maestri dell’arte dolciaria non sarebbero i francesi, ma i coreani.
Dalla gloria dei dolci francesi al dibattito internazionale
Per secoli la pasticceria francese ha rappresentato un punto di riferimento mondiale. Basti pensare al millefoglie, preparato con pasta sfoglia e crema, che ha affascinato le corti europee sin dal XVIII secolo. Oppure ai macaron, che Caterina de’ Medici aveva già introdotto a corte nel XVI secolo, anche se la forma moderna a doppio disco con ganache è stata perfezionata solo nell’Ottocento. C’è poi la pasta choux, invenzione di un italiano, Pantanelli, che lavorava in Francia e che ha dato origine a capolavori come éclair e religieuse. A ciò si aggiungono croissant e pain au chocolat, simboli di Parigi e della colazione alla francese. Tutto questo ha alimentato per decenni l’idea che i migliori pasticceri del mondo fossero francesi.
La provocazione di Aniol Güell: il trionfo dei dolci coreani
La discussione è esplosa grazie ad Aniol Güell, content creator spagnolo e grande appassionato di cucina. Nei suoi video ha raccontato di essere rimasto sorpreso dalla pasticceria coreana. “I prodotti da forno dolci più buoni della mia vita”, ha dichiarato, sottolineando come la Corea del Sud lo abbia costretto a rivedere convinzioni radicate. Per lui, non esiste un “meglio assoluto”, perché il concetto di eccellenza varia in base alla cultura, alle esperienze e persino alle emozioni personali. Dal suo punto di vista, però, in Corea si mangia meglio che in Francia per quanto riguarda i dolci.

Güell ha visitato diversi locali a Seoul, tra cui il Soha Salt Pond a Ikseon-dong, e ha ammesso: “Me li sogno ancora la notte. I coreani, quando preparano i dolci, sono perfezionisti, delicati e pulitissimi. Ho scoperto un mondo che non conoscevo”. Non si è limitato ai dessert: ha lodato anche la qualità del caffè coreano, preparato con una precisione che lo ha lasciato senza parole. “Se il caffè fosse un videogioco, i coreani avrebbero vinto giocando alla massima difficoltà”, ha raccontato.
Perché la Corea del Sud conquista i golosi
Negli ultimi anni la Corea del Sud ha saputo imporsi anche nella gastronomia. Non si tratta solo di dolci tradizionali, ma di un mix di modernità e perfezione tecnica che ha reso celebri i suoi locali anche sui social. Le pasticcerie coreane uniscono estetica raffinata, ingredienti selezionati e una cura quasi maniacale per i dettagli. In più, la cultura del caffè ha trovato terreno fertile, trasformando Seoul in una delle capitali mondiali delle caffetterie artigianali.
I viaggiatori che hanno provato queste specialità raccontano di un’esperienza multisensoriale: profumi intensi, consistenze equilibrate, colori accesi e un’estetica fotografica che ha reso questi dolci perfetti per i social.
Dalla Francia alla Corea: un nuovo orizzonte per la pasticceria
Se la Francia ha dettato le regole della pasticceria classica, la Corea del Sud si sta imponendo come il nuovo paradiso dei golosi. Non significa che i dolci francesi abbiano perso fascino, ma che oggi la scena è più variegata e internazionale che mai. Chi ama sperimentare non può più ignorare Seoul, dove ogni pasticceria diventa un laboratorio di creatività e perfezione.
Forse, la lezione più importante è proprio questa: la pasticceria non è una gara, ma un viaggio. Ogni paese custodisce un tesoro di sapori, tecniche e tradizioni che meritano di essere conosciuti. Per i francesi, questo viaggio iniziò secoli fa con sfoglie e creme. Per i coreani, oggi, passa attraverso dolci che stanno conquistando il mondo. E i golosi, più che eleggere un vincitore, hanno il privilegio di assaggiare entrambi i mondi.
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