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Chi non conosce la colazione norvegese resta spesso sorpreso davanti a un oggetto che ricorda il dentifricio, ma che contiene tutt’altro. Si tratta del Kaviar norvegese, caviale sì ma non propriamente pregiato. Parliamo di un alimento a base di uova di merluzzo affumicate e salate, venduto in tubetti che somigliano in tutto e per tutto a quelli che custodiscono i prodotti per l’igiene orale. Nonostante l’apparenza inganni, questo tubetto non finisce sullo spazzolino ma direttamente sul pane tostato a colazione, diventando parte integrante della cultura alimentare locale.
Il contenuto è cremoso, dal sapore deciso ma meno intenso di quanto si possa immaginare. A raccontarlo di recente è stato Nico Ratti, content creator argentino che vive in Danimarca e che in passato ha trascorso alcuni anni in Norvegia. Tornato per rivedere amici, ha provato nuovamente il Kaviar e lo ha mostrato in un video che ha incuriosito migliaia di persone.
Kaviar norvegese: cosa contiene e quanto costa
Il Kaviar non ha nulla a che vedere con il caviale pregiato, sebbene il nome possa trarre in inganno. L’ingrediente principale è la roe di merluzzo (45%), leggermente affumicata e salata. La lista completa comprende olio di colza, zucchero, acqua, fiocchi di patata, conservanti come sodio benzoato e potassio sorbato, aceto e coloranti naturali quali carminio e beta-apo-8’-carotenale. Una combinazione che garantisce cremosità, colore e conservazione del prodotto.

In un supermercato norvegese un tubetto costa in media 7 euro. Il formato pratico lo rende adatto a chi vive ritmi veloci, ma anche a chi apprezza i sapori decisi già dalle prime ore del mattino. Lo standard di consumo è semplice: pane tostato, burro a piacere e uno strato di Kaviar spalmato lungo tutta la fetta.
L’esperienza di Nico Ratti
Il video di Nico Ratti ha catturato l’attenzione proprio per il contrasto tra aspettative e realtà. “Ho zero aspettative su questo alimento, ve lo dico. L’odore non è fortissimo come pensavo”, racconta. Sul sapore, le sue impressioni restano miste: “Non mi fa impazzire, ma non è male. Con il burro diventa buono. Non so come faccia la gente a mangiarlo a colazione, non so quante ore devi lavarti i denti per togliere questo odore”. Un commento che mostra quanto il gusto del Kaviar possa sorprendere chi non è abituato a questa tradizione.
Chi vive in Norvegia, però, lo considera un classico. La sua diffusione non dipende solo dal sapore ma anche dalla praticità: basta aprire il tubetto e il gioco è fatto. Negli anni il Kaviar è diventato un simbolo della colazione scandinava più autentica.
Le altre colazioni tipiche in Norvegia
Il Kaviar non è l’unica opzione che caratterizza la tavola del mattino. La colazione norvegese, infatti, alterna più piatti tradizionali:
- Uova e salmone affumicato – Conosciuto come laks og eggerøre, abbina uova strapazzate e salmone affumicato, serviti spesso su pane di segale o tostato. Può essere arricchito con acciughe e salse locali.
- Pane con burro e marmellata – Il pane è un pilastro della cucina norvegese. Dal classico Kneippbrød al lefse, ogni varietà viene accompagnata da burro, marmellata, formaggi o affettati.
- Porridge d’avena (havregrøt) – Una ciotola calda di fiocchi d’avena cotti nel latte, con miele, zucchero, cannella e frutta. In alcune versioni diventa rømmegrøt, arricchito con panna acida e tipico delle festività.
Queste colazioni mostrano come la cultura gastronomica norvegese punti a cibi sostanziosi, equilibrando proteine, cereali e grassi buoni, elementi che sostengono la giornata anche nei lunghi mesi invernali.
Tradizione e curiosità
La sorpresa di chi vede un tubetto di Kaviar per la prima volta è comprensibile, soprattutto per chi associa quella forma al dentifricio. In realtà il prodotto nasce proprio per garantire praticità e conservazione, due valori importanti in un Paese dal clima rigido e dalle giornate brevi. Nel tempo, il Kaviar è diventato non solo un alimento ma un tratto distintivo della colazione nordica.
Chi lo prova può restare perplesso, come Nico Ratti, oppure innamorarsene al primo assaggio. Ma al di là delle preferenze personali, il tubetto di Kaviar racconta una parte autentica della Norvegia, fatta di sapori forti e di una tradizione che continua a sorprendere anche chi conosce bene il Paese.
