Stasera in tv c'è un grande film cult con Robert De Niro e Jeremy Irons da non perdere: un Oscar e vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes.
"Mission" è uno di quei film che hanno lasciato un segno nella storia del cinema. Diretto da Roland Joffé nel 1986, vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes e conquistò anche un Oscar per la miglior fotografia. La sua forza sta nella capacità di unire grande spettacolo visivo, profondità tematica e interpretazioni memorabili. A rendere tutto ancora più indimenticabile c’è la colonna sonora firmata da Ennio Morricone, considerata tra le più belle mai composte per il cinema.
La pellicola ci porta nel Sud America del 1750, nel cuore delle terre abitate dai Guaraní. Qui si intrecciano religione, redenzione e potere coloniale europeo. Non si tratta solo di una storia storica, ma di un dramma umano che mette a confronto la fede, la violenza e le contraddizioni della civilizzazione forzata.
Stasera in tv un grande cult con Rober De Niro: un Oscar e Palma d'oro
Il film va in onda stasera, 12 settembre 2025 su Rai Movie (canale 24) del digitale terrestre, alle ore 21.10. Il protagonista è Padre Gabriel, interpretato da Jeremy Irons. È un missionario gesuita che decide di portare il Vangelo agli indigeni. La sua scelta è singolare: usa la musica del suo oboe per comunicare con i Guaraní. La scena in cui sale le cascate dell’Iguazú per raggiungere la tribù è una delle più iconiche della storia del cinema. La comunità lo accoglie e lo considera un uomo di pace.
Accanto a lui troviamo Rodrigo Mendoza, interpretato da Robert De Niro. È un mercenario e mercante di schiavi che vive un profondo tormento interiore dopo aver ucciso il fratello. Distrutto dal rimorso, cerca una nuova strada nella fede. Trova redenzione entrando nella missione gesuita e dedicando la sua vita alla protezione degli indigeni. La sua trasformazione è uno dei punti centrali della pellicola.

Purtroppo la pace raggiunta non è destinata a durare. Gli interessi politici delle potenze europee mettono in pericolo l’esistenza stessa delle missioni. Spagna e Portogallo vogliono chiudere questi luoghi di libertà per sottomettere gli indigeni. Il cardinale Altamirano, interpretato da Ray McAnally, arriva per decidere le sorti della comunità. La sua figura rappresenta il peso della diplomazia e della religione piegata alle logiche del potere.
Un capolavoro da vivere intensamente
"Mission" non è un semplice film storico. È una riflessione profonda su fede, colonialismo e sacrificio. Mostra come la religione possa essere strumento di pace e, allo stesso tempo, di oppressione. Racconta la redenzione personale di un uomo e la lotta collettiva di un popolo. Visivamente, il film è un capolavoro. Le riprese delle cascate dell’Iguazú sono spettacolari e offrono un’ambientazione che sembra quasi surreale. Ogni inquadratura è curata nei minimi dettagli. Non a caso la pellicola ha vinto l’Oscar per la fotografia.
Un altro elemento fondamentale è la colonna sonora. Ennio Morricone ha composto una musica che unisce sacralità e emozione, diventata simbolo stesso del film. I temi musicali, come quello dell’oboe di Padre Gabriel, restano impressi per sempre nella memoria di chi guarda. "Mission" ha ricevuto numerosi premi internazionali. Oltre alla Palma d’Oro e all’Oscar per la fotografia, è stato celebrato per la regia, la sceneggiatura di Robert Bolt e naturalmente per la colonna sonora. La critica ha riconosciuto al film una forza rara, capace di emozionare e far riflettere.
Perché vale la pena vederlo
Oggi, a distanza di quasi quarant’anni, "Mission" continua a essere un film di riferimento. La sua capacità di parlare di fede, colonialismo e giustizia resta attuale. È spesso usato come strumento didattico nelle scuole e nelle università per affrontare temi storici e religiosi. Allo stesso tempo è un’opera che emoziona anche lo spettatore comune, grazie alla sua intensità visiva e musicale.
La sua importanza non è solo cinematografica. "Mission" ha aperto un dibattito sulla colonizzazione e sulla responsabilità morale dell’Europa verso i popoli indigeni. Ha mostrato con forza le contraddizioni della storia, senza mai dare risposte semplici. Guardare questo film oggi significa immergersi in un racconto epico, fatto di paesaggi spettacolari, grandi attori e musica indimenticabile. È un viaggio nel passato che ci parla ancora al presente. Per questo è considerato un cult del cinema e una delle opere più potenti degli anni ’80.
