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Trasferirsi in Corea del Sud viene spesso descritto come un sogno per tanti giovani europei. La cultura pop coreana, l'esplosione del K-pop e delle serie tv coreane, i paesaggi suggestivi e le opportunità professionali attraggono migliaia di potenziali emigrati ogni anno. Tuttavia, non tutto è così semplice come appare su Instagram o TikTok. A raccontarlo è stata Aida Vert, influencer spagnola che vive da diversi anni a Seul. Il suo punto di vista è particolarmente interessante per i lettori italiani, perché la Spagna condivide con l’Italia molte abitudini culturali e sociali. E proprio per questo le sue osservazioni sulla cultura coreana risultano vicine anche alla nostra esperienza.
Le difficoltà sociali: il sorriso che nasconde altro
Secondo Aida Vert, uno degli aspetti più sorprendenti del vivere in Corea del Sud è la difficoltà nel comprendere la sincerità delle persone. Nel suo ultimo video su TikTok ha spiegato che «qui la gente ha una doppia faccia che non vi potete immaginare». Un commento forte, che mette in luce come la cordialità mostrata in pubblico spesso non corrisponda a ciò che realmente accade nei rapporti privati. Per chi proviene da paesi mediterranei, dove l’espressività è parte integrante della comunicazione, questo contrasto può risultare destabilizzante.
Non si tratta necessariamente di falsità, ma di una diversa educazione sociale. Aida sottolinea che persino con gli amici è difficile capire se ci sia autenticità o meno. E questo porta, inevitabilmente, a un senso di disorientamento e isolamento. Una realtà che molti occidentali non si aspettano quando sognano di costruire una vita in Corea del Sud.
Il costo della vita in Corea del Sud
Se l’aspetto sociale è complesso, quello economico lo è ancora di più. L’influencer spagnola non ha usato mezzi termini: «Se non hai soldi, non venire in Corea». In effetti, il costo della vita a Seul è tra i più alti dell’Asia. Gli affitti, i trasporti, il cibo e le spese quotidiane possono diventare un ostacolo enorme per chi non dispone di un lavoro stabile e ben retribuito.

Anche chi riesce a ottenere visti come quello da studente o da modello deve quasi sempre integrare le proprie entrate con lavori non ufficiali. Aida Vert ha dichiarato che «non conosce nessuno che non abbia avuto problemi ad arrivare a fine mese». Questo dato evidenzia un aspetto che spesso rimane nascosto nelle narrazioni patinate sui social: la sopravvivenza economica in Corea del Sud richiede un budget molto superiore a quello necessario in città europee come Madrid, Roma o Barcellona.
La solitudine di essere sempre straniero
Un altro punto cruciale riguarda la sensazione di non appartenere mai veramente. Aida ammette che «bisogna tenere in conto che ci si sentirà soli costantemente». Anche avendo un gruppo di amici, la vita a Seul è così frenetica che i rapporti sociali non hanno lo stesso spazio che in Spagna. Lì le uscite frequenti con gli amici fanno parte della quotidianità, mentre in Corea del Sud incontrarsi regolarmente è molto meno comune.
Inoltre, l’integrazione culturale non è completa nemmeno dopo anni. L’influencer osserva che non si tratta di razzismo vero e proprio, ma di una conseguenza del minor contatto con gli stranieri. Nelle zone rurali, dove il turismo è scarso, capita che le persone non abbiano mai visto un occidentale dal vivo. In quelle situazioni l’effetto è di vera e propria curiosità: «Sei come un’attrazione», ha raccontato Aida. Ma resta il fatto che, ovunque ci si trovi, si rimane sempre “l’altro”.
Un’esperienza che divide
Il racconto di Aida Vert mette in luce un aspetto spesso ignorato: la vita in Corea del Sud non è solo k-pop, tecnologia e innovazione. È anche fatta di sacrifici economici, di rapporti sociali complicati e di solitudine. Questo non significa che l’esperienza non valga la pena, anzi: per molti resta un percorso di crescita personale e professionale. Ma conoscere in anticipo gli aspetti più difficili permette di affrontare la scelta con maggiore consapevolezza.
Per un italiano che sogna Seul, le parole di una spagnola che ha già vissuto quell’esperienza rappresentano uno specchio fedele. Ciò che affascina può rivelarsi anche ciò che mette alla prova. E forse proprio in questa sfida si nasconde il vero senso dell’avventura.
