Sembri più giovane rispetto ai tuoi coetanei? Ecco cosa vuol dire, secondo la psicologia

Molte persone si sentono o appaiono più giovani rispetto alla loro età anagrafica. La psicologia spiega questo fenomeno con il concetto di età soggettiva, cioè l’età che ognuno percepisce di avere. Questa percezione influisce sul benessere, sulla salute e persino sulla longevità.

Età soggettiva: che cos’è davvero

L’età soggettiva non coincide con i dati scritti sui documenti, ma con come ci sentiamo dentro. Una persona di sessant’anni, per esempio, può percepirsi come se ne avesse cinquanta. Al contrario, chi affronta periodi difficili, malattie o forte stress, tende a sentirsi più vecchio. Questa percezione dipende dalle esperienze di vita, dai ricordi, dai traguardi raggiunti e dalle aspettative per il futuro.

La cosa interessante è che la maggior parte degli adulti tende a sentirsi più giovane di qualche anno rispetto alla propria età reale. È come se la mente “spostasse indietro” l’orologio, mantenendo vivo un senso di energia e di vitalità.

Perché sentirsi giovani fa bene

Secondo numerose ricerche, chi si percepisce più giovane ha maggiori probabilità di restare in salute e vivere più a lungo. Questo accade perché chi si sente più giovane tende a muoversi di più, a coltivare interessi, a mantenere relazioni sociali e a prendersi cura di sé con più entusiasmo.

Sentirsi giovani aiuta anche l’umore: riduce il rischio di depressione, favorisce una maggiore motivazione e rafforza la memoria. Non è magia, ma il risultato di uno stile di vita attivo e di una mentalità positiva.

Il ruolo della mente e delle relazioni

Non conta solo l’aspetto fisico. Spesso ciò che ci fa sembrare più giovani è il nostro atteggiamento mentale. Restare curiosi, aperti al nuovo, coltivare hobby e passioni, sono abitudini che alimentano la sensazione di giovinezza interiore. Anche le relazioni giocano un ruolo fondamentale: avere amici, coltivare legami affettivi e mantenere un ruolo attivo nella società “ringiovanisce” lo spirito.

Ci sono persone che appaiono e si sentono più giovani rispetto ai loro coetanei.
Ci sono persone che appaiono e si sentono più giovani rispetto ai loro coetanei.

Alcune ricerche hanno mostrato che le donne, in media, tendono a percepirsi più giovani degli uomini, probabilmente perché danno più valore alle relazioni sociali e alla cura di sé.

Come mantenere un’età soggettiva giovane

Non esiste una formula magica per sembrare o sentirsi più giovani, ma alcune abitudini aiutano davvero:

  • Fare movimento: camminare, nuotare, ballare o semplicemente restare attivi nella vita di tutti i giorni.
  • Coltivare passioni: leggere, dipingere, imparare qualcosa di nuovo mantiene la mente allenata.
  • Curare il sonno: dormire bene riduce lo stress e migliora l’energia.
  • Stare con gli altri: relazioni sane e momenti di condivisione regalano leggerezza e buonumore.
  • Mantenere un atteggiamento positivo: guardare al futuro con fiducia aiuta a sentirsi più vitali.

Chi coltiva queste abitudini non solo si sente più giovane, ma spesso appare tale anche agli occhi degli altri.

Sentirsi o sembrare più giovani della propria età reale non è solo una questione di estetica o genetica. È il riflesso di come viviamo, delle scelte quotidiane e del modo in cui coltiviamo la nostra mente e le nostre relazioni. In altre parole, l’età scritta sulla carta d’identità non sempre coincide con quella che portiamo dentro di noi.

FAQ rapide

Se mi sento più giovane, vuol dire che vivrò di più?
Non basta sentirsi giovani; contano i comportamenti associati. Tuttavia, più studi longitudinali indicano che un’età soggettiva più bassa si collega a migliori indicatori di salute e a un rischio di mortalità inferiore nel tempo.

Perché molti adulti si percepiscono più giovani?
Perché memoria autobiografica, emozioni e aspettative future spostano indietro il “set-point” psicologico: restiamo ancorati agli anni in cui abbiamo costruito identità e progetti, e questo pesa sulla percezione.

Le donne si sentono davvero più giovani degli uomini?
Analisi trans-coorte in Psychological Science mostrano che le donne riportano in media un’età soggettiva più giovane, e il divario si amplia nelle coorti più recenti. Anche i contesti sociali e le strategie di coping possono contribuire.

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