Mangia il mango (giapponese) più caro del mondo: prezzo e recensione

Un frutto che costa quasi 200€ euro non può essere in alcun modo considerato normale. Carmie Sellitto, content creator londinese di origini italiane, ha deciso di sperimentare un’esperienza unica: acquistare da Harrod’s uno il mango più costoso al mondo, coltivato in Giappone. Prezzo in sterline: 160. Prezzo al cambio di settembre 2025: oltre 184 euro. Ma cosa rende così speciale un frutto che in altri contesti viene pagato pochi euro al chilo? E soprattutto, il gusto giustifica la cifra?

Il rituale dell’acquisto da Harrod’s

Chi conosce i video di Carmie Sellitto sa che il suo format funziona sempre: comprare alimenti rarissimi o di lusso e raccontare l’esperienza. Questa volta il protagonista è stato il mango Miyazaki, conosciuto anche come “Taiyo no Tamago”, cioè “Uovo del Sole”. Non si tratta di un mango qualsiasi, ma di un frutto incartato con cura in un box in cartone elegante, protetto da una doppia retina viola chiaro. Le dimensioni non passano inosservate: «È grande quanto la mia testa e non sto esagerando», ha commentato Sellitto.

L’esperienza non si conclude a casa. Carmie ha scelto di provarlo direttamente in auto, senza lavarlo, addentando persino la buccia. Una scelta che ha diviso il suo pubblico, ma che ha reso l’assaggio ancora più autentico.

Il sapore del frutto più caro

Il primo morso ha lasciato poco spazio ai dubbi: «Wow, è delizioso. Il mango più succoso che abbia mai mangiato. Ogni morso è come bere un bicchiere di succo di mango freschissimo. Anche la buccia è buona», ha dichiarato il creator. La recensione finale, nonostante qualche perplessità sulla spesa, è stata chiara: 10 su 10. Un voto che non significa necessariamente che lo ricomprerebbe, ma che testimonia l’assoluta qualità dell’esperienza gustativa.

Sellitto ha mangiato il mango senza lavarlo né sbucciarlo.
Sellitto ha mangiato il mango senza lavarlo né sbucciarlo.

Origine e caratteristiche del mango Miyazaki

Il mango Miyazaki è coltivato nell’omonima prefettura, situata nel sud-ovest del Giappone. È una varietà Irwin, originaria della Florida, che in terra nipponica ha trovato una nuova dimensione grazie a tecniche colturali sofisticate. Ogni frutto viene curato come un gioiello: la buccia assume sfumature dal rosso intenso all’arancione brillante, mentre la polpa è dolce, succosa e ricca di aromi.

Non tutti i mango Miyazaki hanno lo stesso valore. Quelli “premium” devono rispettare standard precisi: peso superiore ai 350 grammi, grado zuccherino elevato e forma perfetta. Proprio questi criteri li rendono appetibili nelle aste, dove possono raggiungere quotazioni da record.

Perché costa così tanto

Il prezzo non dipende solo dal gusto. In Giappone la frutta non è considerata un semplice alimento, ma un regalo di lusso. È tradizione donare frutti perfetti in occasioni speciali, matrimoni, eventi aziendali o incontri formali. Ogni pezzo viene incartato singolarmente, esposto in boutique dedicate e venduto con confezioni curate nei minimi dettagli. Il mango diventa così un simbolo di rispetto e di perfezione estetica.

Questa concezione, molto distante da quella occidentale, spiega perché i prezzi possano salire fino a diverse migliaia di euro per pochi frutti. In un Paese dove l’estetica e il simbolismo hanno un ruolo centrale, mangiare un mango Miyazaki significa vivere un rituale culturale oltre che gastronomico.

Un’esperienza tra lusso e cultura

L’assaggio documentato da Carmie Sellitto ha dimostrato che dietro il prezzo di un mango giapponese non c’è solo marketing, ma una precisa visione della frutta come dono e come esperienza di lusso. Nonostante il creator abbia ammesso che non lo ricomprerebbe, l’entusiasmo con cui ha descritto il sapore resta la prova che il mango Miyazaki non è soltanto caro, ma rappresenta un piccolo capolavoro della cultura giapponese.

Chiunque volesse provarlo deve quindi considerare non solo il costo, ma anche il valore simbolico che porta con sé: un frutto che unisce estetica, gusto e tradizione, rendendolo davvero unico nel panorama gastronomico mondiale. Carmie Sellitto aveva provato anche le fragole più costose al mondo.

 

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