Stasera in tv c'è un vero e proprio capolavoro del cinema mondiale: l'immenso protagonista ha vinto anche un premio Oscar.
Ci sono film che non invecchiano mai, opere che restano impresse nella memoria collettiva e che, a distanza di decenni, continuano a emozionare e a sorprendere. Uno di questi è senza dubbio Quei bravi ragazzi, il capolavoro firmato da Martin Scorsese nel 1990. Vincitore di un Premio Oscar e acclamato come uno dei migliori gangster movie di sempre, il film torna stasera in televisione, offrendo l’occasione perfetta per rivederlo o scoprirlo per la prima volta.
Il cinema di Scorsese ha sempre raccontato l’anima più oscura e contraddittoria dell’America, ma in questo caso il regista raggiunge vette altissime. Con uno stile diretto, avvolgente e realistico, riesce a portare lo spettatore dentro al cuore della mafia newyorkese, mostrando la sua violenza, le sue seduzioni e il suo inevitabile declino. Non è un caso che Quei bravi ragazzi sia considerato un punto di riferimento assoluto nel genere e un titolo intramontabile che ha ispirato generazioni di registi e sceneggiatori.
Stasera in tv, il grande capolavoro di Scorsese: indimenticabile
Il film va in onda stasera, 20 settembre 2025, su Iris (canale 24 del digitale terrestre), intorno alle ore 21.14. Racconta la vita di Henry Hill, interpretato da Ray Liotta, un ragazzo di origini italo-irlandesi cresciuto nei sobborghi malfamati di Brooklyn. Fin da adolescente guarda con ammirazione i gangster del quartiere e sogna di far parte del loro mondo. Grazie alla sua intraprendenza e ai piccoli servizi resi alla famiglia mafiosa Lucchese, riesce a conquistare la fiducia dei boss e a entrare nella banda.
Accanto a lui ci sono Jimmy Conway, interpretato da Robert De Niro, e Tommy DeVito, reso indimenticabile da Joe Pesci. I tre diventano inseparabili, protagonisti di furti, traffici e rapine che li arricchiscono e li rendono potenti. La scalata criminale sembra inarrestabile, ma dietro i lussi e la spavalderia si nascondono tradimenti, vendette e paure. Alla fine Henry viene travolto dagli eventi, arrestato e costretto a scegliere tra la fedeltà al codice mafioso e la propria sopravvivenza.

Lo stile che ha cambiato il gangster movie
Scorsese firma un’opera che rompe gli schemi del genere. La voce narrante di Henry, il montaggio serrato e le sequenze che mescolano violenza e quotidianità creano un racconto potente e spietato. Non c’è spazio per il mito romantico del gangster: qui la criminalità è mostrata per quello che è, un mondo fatto di menzogne, fragilità e brutalità. Ogni scena trasuda realismo. Dalle feste sfarzose alle esplosioni di violenza improvvisa, tutto appare autentico e credibile. Scorsese utilizza la macchina da presa come un occhio onnipresente che osserva senza giudicare, lasciando che siano i fatti a parlare.
Un cast d’eccezione e un premio Oscar
Oltre a Ray Liotta, che con questo ruolo ha segnato la sua carriera, il film può contare su interpreti straordinari. Robert De Niro regala una delle sue performance più intense e carismatiche, mentre Joe Pesci conquista la scena con un’interpretazione memorabile, tanto da vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista.
Lorraine Bracco dà corpo e voce a Karen, la moglie di Henry, una donna attratta e allo stesso tempo spaventata dal mondo del marito. Paul Sorvino, nei panni del boss Paulie, completa un cast che ancora oggi viene citato come uno dei migliori mai riuniti in un film di mafia. Alla sua uscita nel 1990, Quei bravi ragazzi fu accolto come un capolavoro. La critica ne lodò la forza narrativa e il coraggio di smontare la retorica che spesso accompagnava le storie di gangster. Il pubblico, invece, rimase affascinato dalla sua energia e dal suo ritmo incalzante.
Col passare degli anni, il film è diventato un vero e proprio cult. Ha influenzato serie televisive di enorme successo, come I Soprano, e ha ispirato registi che hanno cercato di raccontare il crimine con lo stesso sguardo lucido e implacabile. Non a caso viene regolarmente inserito nelle classifiche dei migliori film di tutti i tempi.
