Perché facciamo toccare i bicchieri durante il brindisi? L'origine del gesto è 'inquietante'

Il brindisi è uno dei momenti più attesi di una cena o di una festa: solleviamo i bicchieri, pronunciamo parole di augurio e li facciamo tintinnare. Un gesto che diamo per scontato, ma che nasconde un passato curioso e, a tratti, inquietante. Perché mai si dovrebbe urtare un calice contro un altro? La risposta affonda le radici in un’epoca in cui banchetti e complotti viaggiavano di pari passo.

L’antica paura del veleno

Durante i convivi dell’antica Roma – ma anche in altri periodi storici – il rischio di avvelenamenti non era affatto remoto. Le cronache raccontano di nemici eliminati proprio durante banchetti ufficiali, approfittando della confusione.

In passato, era normale far toccare i bicchieri perché, qualora fosse stato presente del veleno nel contenitore, un po' ne sarebbe caduto anche all'attentatore.
In passato, era normale far toccare i bicchieri perché, qualora fosse stato presente del veleno nel contenitore, un po' ne sarebbe caduto anche all'attentatore.

Per questo motivo, si era diffusa l’abitudine di battere i bicchieri con forza: qualche goccia di vino passava da un calice all’altro, e così ciascuno beveva la stessa bevanda. Se qualcuno avesse tentato di avvelenare il compagno di tavolo, avrebbe corso lo stesso rischio. Un gesto che oggi ci appare conviviale nasceva dunque come segno di difesa e di reciproca fiducia.

Dalla diffidenza al rito conviviale

Col passare dei secoli, i banchetti hanno perso la loro connotazione di rischio e intrigo, trasformandosi in momenti di celebrazione. Anche il brindisi ha cambiato significato: non più garanzia di sicurezza, ma occasione per condividere un augurio collettivo. La leggenda delle origini legate al veleno è rimasta, ed è una delle spiegazioni più citate dagli storici, ma il gesto si è alleggerito e reso simbolo di buon auspicio. Quel tintinnio che riempie le sale è diventato sinonimo di allegria, di festa e di legame tra commensali.

Il valore simbolico del brindisi

Toccare i bicchieri significa suggellare un momento di unione. Che si tratti di una cena tra amici, di un matrimonio o di un evento formale, il brindisi accompagna da sempre passaggi importanti. L’augurio pronunciato, spesso accompagnato da formule come “alla salute” o “cin cin”, richiama proprio il desiderio di benessere comune. Non a caso, in molte lingue la parola utilizzata durante il brindisi si collega direttamente al concetto di vita, salute e felicità. E in gran parte d'Europa è importantissimo guardare l'altra persona negli occhi: in Italia quest'abitudine è poco diffusa.

Altri rituali a tavola e la loro origine

La tavola è da sempre teatro di rituali che riflettono cultura, religione e superstizione. Alcuni esempi aiutano a capire quanto il gesto del brindisi faccia parte di una più ampia rete di simboli.

Uso delle posate: il coltello è lo strumento più antico, già presente nel Paleolitico. Il cucchiaio si diffuse tra Egizi, Greci e Romani, mentre la forchetta, arrivata a Venezia da Bisanzio nell’XI secolo, fu a lungo considerata lusso e stravaganza, fino a diffondersi in Europa solo dal Settecento.

Tavola di San Giuseppe: in Sicilia, il 19 marzo le famiglie preparano banchetti in onore del Santo come ringraziamento per grazie ricevute. La tradizione, nata dopo una siccità nel Settecento, è ancora oggi occasione di solidarietà e coesione comunitaria.

Dire “salute” dopo uno starnuto: in Grecia e a Roma lo starnuto era interpretato come segno divino, mentre nel Medioevo, con le epidemie, divenne un gesto apotropaico. Con il tempo l’espressione religiosa “Dio ti benedica” si è trasformata in un più laico e universale “salute”.

Un filo che unisce passato e presente

Il brindisi, come altri gesti che compiamo quasi senza pensarci, custodisce una storia che intreccia timori e speranze. Nato come protezione contro l’inganno, è diventato il simbolo di unione e gioia. E ogni volta che i bicchieri si sfiorano, riecheggiano secoli di tradizioni che, pur trasformandosi, continuano a unire le persone intorno alla tavola.

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