Il film nascosto, ma imperdibile su RaiPlay: tratto da un best seller mondiale

Su RaiPlay c'è un film nascosto che pochi conoscono, ma che vale assolutamente la pena vedere e riscoprire: tratto da un best seller di grande successo mondiale.

Su RaiPlay è disponibile un film che molti non conoscono ma che merita assolutamente di essere visto. Si tratta de Il castello di vetro, pellicola drammatica e biografica del 2017 diretta da Destin Daniel Cretton. Nel cast troviamo interpreti di altissimo livello come Brie Larson, Woody Harrelson e Naomi Watts. È un’opera intensa, capace di lasciare il segno, perché affronta una storia vera, dura e commovente allo stesso tempo.

Il film è tratto dal memoir di Jeannette Walls, pubblicato nel 2005 e rimasto per anni nelle classifiche dei bestseller internazionali. Attraverso le pagine di quel libro, milioni di lettori hanno scoperto la vita difficile e straordinaria di una bambina cresciuta in una famiglia instabile. Il cinema ha saputo restituire tutta la forza e la fragilità di quella vicenda, trasformandola in immagini potenti.

Il film nascosto su RaiPlay, ma che merita di essere scoperto: tratto da un famoso best seller

La storia ruota attorno a Jeannette, interpretata da Brie Larson. Da adulta è una giornalista affermata a New York, ma il passato non smette di bussare alla porta. Le sue radici, fatte di povertà, spostamenti continui e sogni infranti, tornano a farsi sentire ogni volta che pensa ai genitori. Il padre Rex, portato sullo schermo da Woody Harrelson, è un uomo carismatico, geniale e allo stesso tempo distruttivo a causa dell’alcolismo. La madre Rose Mary, impersonata da Naomi Watts, è un’artista eccentrica, spesso distratta e incapace di occuparsi davvero dei figli.

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Una scena del film su RaiPlay

L’infanzia di Jeannette, insieme ai fratelli Lori, Brian e Maureen, è segnata da una quotidianità difficile. Nonostante ciò, i bambini imparano presto a fare affidamento l’uno sull’altro, trovando nel legame fraterno un rifugio dalla tempesta familiare. È proprio in queste dinamiche che il film trova la sua intensità, mostrando come, anche nelle condizioni più complicate, possa nascere una forma di resilienza straordinaria.

Il titolo Il castello di vetro non è casuale. Rappresenta un sogno, una promessa fatta dal padre Rex ai suoi figli: costruire una casa ideale, luminosa, capace di accogliere la famiglia e dare stabilità. Quel progetto diventa simbolo di speranza, ma anche della fragilità di un uomo incapace di mantenerlo. Per Jeannette, il castello rimane un ricordo dolceamaro, il segno di un amore paterno complesso, fatto di grandi visioni ma anche di grandi delusioni.

La pellicola alterna due piani narrativi. Da un lato c’è la Jeannette adulta, elegante e determinata, che cerca di tenere a distanza la sua famiglia disfunzionale. Dall’altro lato ci sono i ricordi dell’infanzia, le fughe improvvise, le difficoltà economiche e le continue promesse. Questa struttura dona al film una forte tensione emotiva, perché il passato diventa parte integrante del presente, costringendo la protagonista a fare i conti con ciò che è stata e con ciò che è diventata.

Perché vale la pena vederlo

Uno degli aspetti più toccanti è il rapporto padre-figlia. Rex, nonostante i suoi limiti, ha un amore viscerale per Jeannette e per i suoi figli. La sua figura resta ambivalente, capace di affascinare e ferire allo stesso tempo. Harrelson offre un’interpretazione magistrale, restituendo tutte le sfumature di un uomo contraddittorio, fragile e potente, tenero e crudele.

Il messaggio del film va oltre la semplice biografia. Il castello di vetro parla di perdono, di compassione e di accettazione. Ci mostra come anche chi porta sulle spalle ferite profonde possa trovare la forza di guardare avanti. Jeannette, pur costruendo una vita distante dal caos dei suoi genitori, non smette di interrogarsi sul senso della famiglia, arrivando a riconciliare le parti più dolorose della sua storia.

Guardare questo film su RaiPlay significa scoprire una vicenda che tocca corde universali. Non è solo la storia di una giornalista di successo, ma quella di chiunque abbia cercato di affrancarsi da un passato difficile. È una riflessione sul coraggio, sulla capacità di resistere e di rinascere nonostante tutto.

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