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Milano viene definita da molti come la capitale della moda e del design, ma da circa dieci anni è diventata anche un punto di riferimento per il food al tempo dei social. Non sorprende quindi che una delle mete più frequentate da chi vuole unire estetica e gusto sia il Bar Luce, il caffè della Fondazione Prada. A renderlo unico non è soltanto il menù, ma soprattutto l’atmosfera: l’intero locale è stato progettato dal regista Wes Anderson, che si è ispirato alla Milano del passato, quella dei bar degli anni Cinquanta e Sessanta.
Entrando, l’impatto è immediato. La facciata esterna non è stuccata, il nome del bar appare attraverso una scritta al neon molto sottile e retrò che recita tre lettere: "BAR". All’interno ci sono flipper vintage, tavoli che ricordano i vecchi caffè di quartiere e bagni rivestiti da piastrelle bianche e nere. Un set cinematografico, più che un semplice bar. Qui, la regola è una: ogni dettaglio riporta chi entra in un’altra epoca, senza rinunciare al gusto contemporaneo.
I panini del Bar Luce: un ritorno alla tradizione con stile
A Milano, per decenni, i bar hanno vissuto sull’arte del panino. Wes Anderson lo ha capito e lo ha trasformato in un omaggio. Il menù del Bar Luce dedica diverse pagine ai panini, come se fossero i veri protagonisti dell’esperienza gastronomica. Si inizia con un panino al latte con tonno, servito come entrée, quasi un preludio al viaggio nel gusto. Ogni tipo di salume ha tre o quattro varianti di abbinamento, mentre non mancano scelte vegetariane e proposte di pesce fresco.
I prezzi variano: i più semplici, con prosciutto cotto, partono da 10 euro, mentre quelli più raffinati, con ingredienti come fois gras o tonno fresco, arrivano fino a 20 euro. Durante una recente visita, la content creator Lucia Peraldo Matton e un’amica hanno scelto entrambi panini di pesce. Lei ha optato per una ricetta con salmone, robiola, rucola e un tocco di limone, mentre l’amica ha preferito il tonno e altri ingredienti non specificati. In entrambi i casi, il giudizio è stato positivo: ingredienti freschi e pane dalla consistenza perfetta.
Pasticceria Marchesi: il dolce che completa l’esperienza
Non si può parlare di Fondazione Prada senza citare la storica Pasticceria Marchesi, che gestisce il comparto dolci del locale. Qui l’eleganza incontra la tradizione. Lucia e la sua amica hanno deciso di concludere il pranzo con una fetta di Sacher Torte, servita con panna. Una scelta classica, ma dal gusto impeccabile, definita da loro “deliziosa”.

Il dolce ha contribuito a rendere il conto piuttosto consistente: il totale è stato di poco inferiore ai 60 euro. Panino, entrée, bottiglia d’acqua e una fetta di torta. La cifra, circa 30 euro a testa, ha sollevato più di una discussione online.
Prezzi in linea con Milano o un eccesso?
Lucia ha commentato che i prezzi del Bar Luce sono “in linea con quelli di Milano”. Molti utenti però non sono d’accordo: pagare 30 euro per un pasto così leggero sembra a loro eccessivo, anche considerando la qualità. Milano è abituata a standard elevati, ma la questione rimane: si paga il panino o si paga l’esperienza?

Chi conosce i locali di tendenza in città sa bene che il prezzo include il contesto. Al Bar Luce non si consuma soltanto un pasto, si partecipa a un progetto culturale e visivo. Non è un fast food e non vuole esserlo. L’atmosfera curata nei minimi dettagli, la firma di Wes Anderson e la collaborazione con Marchesi fanno parte del pacchetto, e chi sceglie questo posto lo sa o lo intuisce già prima di entrare.
Bar Luce: un’esperienza più che un pranzo
Per alcuni, il panino Prada resta un lusso da provare almeno una volta, per altri invece rappresenta l’ennesima dimostrazione di quanto Milano possa diventare cara. La verità è che il locale progettato da Wes Anderson non è solo un bar, ma una piccola immersione nel suo mondo creativo. Un pranzo qui non si riduce a pane e salume: è un mix di design, arte e cucina, che difficilmente si dimentica.
Che piaccia o meno, l’esperienza del Bar Luce continua ad attirare curiosi, turisti e milanesi. I social amplificano il dibattito, le foto dei panini e dei dolci viaggiano ovunque, e ogni recensione contribuisce ad alimentare la fama di un luogo che ormai non è più soltanto un bar, ma una vera e propria icona di Milano contemporanea.
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