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Il Gorgonzola è uno dei formaggi italiani più conosciuti e discussi: il suo sapore intenso divide da sempre gli appassionati. C’è chi lo ama alla follia e chi lo evita, ma resta comunque un simbolo della tradizione casearia lombarda. Matteo Barbaria, content creator italiano molto seguito, ha scelto di raccontare questa realtà andando direttamente a Gorgonzola, in provincia di Milano, durante la 25ª Sagra del Gorgonzola, svoltasi domenica scorsa, il 21 settembre. La sua missione era chiara: scoprire quanti modi diversi esistono per gustare il Gorgonzola.
I crostini e i primi assaggi
L’avventura gastronomica inizia con i crostini al Gorgonzola. Sono quattro le varianti proposte: uno semplice, ideale per assaporare il gusto puro del formaggio, e altri arricchiti da marmellate che ne addolciscono l’intensità. Barbaria li ha provati tutti, notando come le note dolci e quelle salate creassero un equilibrio sorprendente. Subito dopo arrivano i primi piatti più tradizionali: polenta al Gorgonzola e risotto al Gorgonzola, due ricette che rappresentano la cucina lombarda nella sua essenza più autentica. Entrambe mostrano come il formaggio, se ben dosato, sappia trasformare piatti semplici in esperienze ricche di carattere.
Dalla pasta fresca ai panzerotti
Tra i piatti che hanno colpito di più ci sono i tortelloni artigianali con burrata, Parmigiano e Gorgonzola. Una combinazione (davvero ipercalorica) che unisce tre eccellenze casearie italiane, dando vita a un’esplosione di sapori. Non poteva mancare lo street food: il panzerotto con speck e Gorgonzola è risultato tra i preferiti del pubblico. Una proposta che conferma come il formaggio, accostato alla sapidità dello speck, riesca a conquistare anche chi non lo mangerebbe da solo.
Abbinamenti sorprendenti: dall’uva al gelato
La creatività della sagra si nota soprattutto negli abbinamenti più audaci. Barbaria ha raccontato di aver provato l’uva con crema al Gorgonzola, una combinazione che mescola freschezza e intensità. Anche la farinata con Gorgonzola e il semplice ma intramontabile pane e Gorgonzola hanno trovato spazio tra gli assaggi. Non sono mancati piatti sostanziosi come i pizzoccheri al Gorgonzola e le lasagne al Gorgonzola, vere protagoniste dei menù regionali.

L’incrocio tra tradizioni culinarie porta alla focaccia con mela e Gorgonzola oppure alla focaccia con pera e Gorgonzola. Queste ricette, che uniscono Lombardia e Liguria, mostrano come il formaggio possa adattarsi a ingredienti dolci creando un contrasto raffinato. Uno degli stand più affollati, però, ha proposto il celebre cestino di pane croccante con gnocchi al Gorgonzola. Barbaria ha spiegato che “ovviamente il pane va mangiato dopo”, quasi fosse un rito conclusivo per assaporare tutto il piatto.
Dai fritti ai dolci gourmet
Non potevano mancare le focaccine di Voltri con Gorgonzola, servite fritte, schiacciate, chiuse a 'portafoglio' e farcite: un concentrato di gusto e tradizione ligure. Ma la vera sorpresa è arrivata dalla gelateria della sagra, dove il gelato al Gorgonzola si è presentato in tre versioni: solo formaggio, Zola e pere, oppure Zola, mascarpone e noci. Barbaria ha ammesso che l’esperienza, pur insolita, ha meritato l’assaggio.
Per chiudere il percorso non potevano mancare i dolci: sfogliatelle e bignè con crema di Zola e mascarpone. Qui il content creator ha scherzato sul fatto che “i napoletani forse non approveranno”, ma ha comunque riconosciuto l’originalità della proposta.
Il racconto di un’esperienza unica
La Sagra del Gorgonzola ha dimostrato ancora una volta di essere non solo un evento popolare, ma anche una vetrina per la creatività gastronomica. Attraverso il racconto di Matteo Barbaria, emerge come il Gorgonzola sappia essere protagonista in piatti tradizionali, street food, abbinamenti dolci-salati e persino dessert. Chiunque si rechi a Gorgonzola durante la festa scopre che questo formaggio, amato o discusso, continua a sorprendere grazie alla sua versatilità.
La 25ª edizione ha confermato un trend: il Gorgonzola non resta confinato a un tagliere di formaggi, ma si reinventa in decine di ricette, capaci di attrarre migliaia di visitatori. E mentre il dibattito tra chi lo ama e chi lo rifiuta rimane acceso, una cosa è certa: chi partecipa alla sagra scopre che esistono almeno tredici modi diversi per gustarlo, e forse anche di più.
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