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Per chi non ama l’estate, il primo abbassamento delle temperature autunnali è stato accolto come una vera benedizione. Le timeline social si sono riempite di frasi stereotipate sul “tempo di trapuntine, tisanine e cioccolate calde”. L’autunno, oltre a segnare il ritorno di queste piccole abitudini quotidiane, porta con sé anche l’attesa del Natale. Tra i dolci simbolo delle feste, il panettone rappresenta senza dubbio l’icona per eccellenza. Tuttavia, pochi sanno che l’Italia non occupa né il primo posto per produzione né quello per consumo di panettoni nel mondo. A chiarirlo è stato un imprenditore dolciario, attivo su TikTok con il profilo @chiostrodisaronno, che ha diffuso dati sorprendenti e ha offerto una chiave di lettura utile per capire il fenomeno.
L’Italia solo terza nella classifica mondiale del panettone
I numeri parlano chiaro: per quanto riguarda il consumo, l’Italia deve cedere il passo a due paesi sudamericani. Al primo posto c’è il Perù, seguito dal Brasile, mentre l’Italia occupa soltanto la terza posizione. Una classifica che lascia stupiti, considerando quanto il panettone venga percepito come un dolce strettamente legato alle radici culturali italiane. Quando si guarda invece alla produzione, la situazione si ribalta in parte: il Brasile sale sul gradino più alto del podio con circa 200 milioni di pezzi prodotti ogni anno, seguito dal Perù e infine dall’Italia.
Perché il Brasile è il leader mondiale del panettone
Il primato brasiliano non nasce dal nulla. Le sue radici affondano nell’emigrazione italiana del Novecento. Negli anni Cinquanta Carlo Bauducco, immigrato in Brasile, introdusse la ricetta milanese a San Paolo e fondò l’azienda che oggi è leader mondiale nel settore. Da quel momento il panettone brasiliano si è trasformato in un prodotto di massa, capace di superare i confini stagionali: in Brasile non viene gustato soltanto a Natale, ma durante tutto l’anno. Questa continuità di consumo ha favorito un’espansione industriale senza precedenti.

Un altro aspetto cruciale è la standardizzazione dei processi produttivi. Le aziende brasiliane hanno abbandonato il tradizionale lievito madre, scegliendo lieviti selezionati che permettono tempi di fermentazione più rapidi e un controllo più uniforme sulla produzione. Ciò ha reso possibile la creazione di panettoni a costi più bassi e in quantità enormi, rendendoli accessibili a ogni fascia della popolazione. Inoltre, l’adattamento agli ingredienti locali – come ripieni al cioccolato, creme o frutta tropicale – ha reso il panettone ancora più popolare.
Le differenze di sapore con il panettone italiano
Se il panettone brasiliano è diventato un prodotto universale, quello italiano tradizionale resta un’eccellenza gastronomica. In Italia si utilizza il lievito madre, insieme a burro, tuorlo d’uovo, canditi e uvetta, ingredienti che garantiscono una consistenza soffice e una complessità aromatica unica. La lunga lievitazione naturale, che può durare anche più di 36 ore, conferisce al dolce un profilo sensoriale ricco e sfaccettato.
Al contrario, il panettone brasiliano tende a essere più dolce e meno aromatico. Le fermentazioni veloci con lieviti selezionati producono un impasto meno alveolato e più compatto. Non mancano poi le varianti: il Chocotone, arricchito con gocce di cioccolato, o versioni farcite con creme e frutti tropicali. In Brasile le regole sulla ricetta sono meno restrittive rispetto all’Italia, e ciò consente maggiore libertà nella scelta degli ingredienti e nei gusti proposti.
Un simbolo italiano che ha fatto il giro del mondo
Il panettone è nato a Milano e da secoli accompagna le festività natalizie in Italia, ma la sua capacità di adattarsi a nuove culture lo ha reso un prodotto globale. La storia del successo in Brasile dimostra come una tradizione italiana possa trasformarsi in un fenomeno industriale, pur mantenendo un legame con le sue origini. Se in Italia il panettone rimane il protagonista indiscusso della tavola natalizia, in Brasile ha conquistato un ruolo diverso, diventando un dolce quotidiano e popolare.
Questa differenza non toglie valore al prodotto italiano: al contrario, lo rafforza come emblema di qualità artigianale. Mentre milioni di panettoni industriali brasiliani finiscono sugli scaffali dei supermercati, i panettoni prodotti dai maestri pasticceri italiani continuano a essere il riferimento assoluto per chi cerca l’autenticità e la tradizione. Il confronto tra i due mondi mostra come un dolce possa cambiare volto a seconda del contesto, restando però sempre il simbolo di un legame culturale che attraversa oceani e generazioni.
