“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi arriva in chiaro su Rai 1: la data è speciale.
“C’è ancora domani” è stato un vero fenomeno culturale. Paola Cortellesi, per la prima volta dietro la macchina da presa, ha realizzato un’opera che è riuscita a emozionare, commuovere e far riflettere. Il film ha ottenuto il Nastro d’Argento come Film dell’anno ed è stato premiato con sei David di Donatello su diciannove candidature, un record assoluto per un’opera prima.
La sua forza non risiede soltanto nella qualità della regia e delle interpretazioni, ma soprattutto nella capacità di restituire una pagina fondamentale della storia italiana, illuminando il ruolo delle donne in un’epoca segnata da sacrifici, silenzi e lotte invisibili. Finalmente, arriva per la prima volta in chiaro su Rai 1 e la data non è affatto casuale.
C'è ancora domani arriva su Rai 1: la data è un evento speciale
Mercoledì 26 novembre 2025, Rai 1 trasmetterà in prima serata “C’è ancora domani”, il film d’esordio alla regia di Paola Cortellesi che ha conquistato il pubblico e la critica, diventando uno dei maggiori successi italiani degli ultimi anni. La messa in onda arriva in una data fortemente simbolica: il giorno precedente, il 25 novembre, ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un legame che rende ancora più potente il significato del film e il suo messaggio universale. Il debutto televisivo in chiaro su Rai 1 rappresenta un momento importante per chi non ha avuto occasione di vederlo in sala e per chi desidera rivederlo con tutta la famiglia.
Dopo l’incredibile successo al cinema, dove è stato campione d’incassi nel 2023, “C’è ancora domani” torna a parlare a milioni di spettatori, con la sua storia intensa e la sua regia elegante e coraggiosa. La vicenda è ambientata a Roma, nel maggio del 1946, quando l’Italia stava vivendo una fase cruciale della propria storia. Erano i giorni del referendum istituzionale che avrebbe sancito la nascita della Repubblica e, soprattutto, l’occasione per le donne italiane di votare per la prima volta. La protagonista è Delia, interpretata dalla stessa Paola Cortellesi. Moglie e madre, vive un’esistenza fatta di soprusi, violenza domestica e sacrifici silenziosi.

Accanto a lei c’è il marito Ivano, autoritario e brutale, impersonato da Valerio Mastandrea, e un nucleo familiare che riflette le tensioni sociali e culturali di quel tempo. La vita di Delia sembra segnata dall’abitudine alla sofferenza, ma una lettera inaspettata arriva a sconvolgere la sua quotidianità, spingendola a una scelta radicale. È proprio in quel momento che la protagonista compie il passo decisivo verso l’autonomia, trasformandosi in simbolo di coraggio e rinascita.
Temi e stile narrativo
Il film non è soltanto una ricostruzione storica, ma un atto di memoria collettiva. Attraverso la storia di Delia, Paola Cortellesi racconta la condizione femminile nel Dopoguerra, denunciando la cultura patriarcale e la violenza di genere che, purtroppo, rimane un tema ancora oggi di stretta attualità. La scelta di girare interamente in bianco e nero richiama l’estetica del neorealismo italiano e conferisce all’opera un tono senza tempo. La regia, pur essendo un esordio, dimostra una maturità sorprendente.
Cortellesi alterna momenti di dramma a sprazzi di ironia, con un equilibrio che rende la pellicola accessibile e intensa al tempo stesso. Anche la colonna sonora contribuisce a creare un legame tra passato e presente, mescolando brani dell’epoca a canzoni contemporanee. Una scelta che amplifica il messaggio del film, invitando lo spettatore a riflettere non solo sul passato, ma anche sulla società di oggi.
Un cast di grande livello
Oltre alla coppia protagonista formata da Cortellesi e Mastandrea, il film può contare su un cast corale che aggiunge profondità alla narrazione. Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Vinicio Marchioni e altri interpreti arricchiscono la storia con personaggi autentici e vibranti. Ogni ruolo contribuisce a restituire la complessità di un’epoca fatta di privazioni ma anche di nuove possibilità. La critica ha sottolineato come il film riesca a dare voce a tutte quelle donne rimaste ai margini della storia ufficiale. Donne che, con piccoli e grandi gesti, hanno cambiato il destino del Paese.
