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La pizza rappresenta il piatto italiano più riconosciuto e imitato nel mondo. Gli ingredienti di base – acqua, farina e lievito – si reperiscono ovunque, mentre il pomodoro accompagna da sempre la tradizione mediterranea. Più complicato è il discorso legato alla mozzarella: in molti Paesi si preferisce sostituirla con formaggi più economici o, in generale, più facilmente reperibili in loco. Eppure, anche tra aggiunte curiose come l’ananas o il pollo, la pizza continua a farsi spazio in ogni angolo del globo. Lesperienza vissuta dal content creator @reekeeindaworld ha sorpreso molti: gustare una pizza a Shangri-La, nello Yunnan, a oltre 3300 metri d’altezza.
La pizza italiana sulle vette dello Yunnan
La Cina, per estensione e popolazione, non si presta a facili generalizzazioni. Nelle metropoli moderne come Pechino o Shanghai le pizzerie italiane sono ampiamente diffuse, ma sulle montagne che sfiorano l’Himalaya la situazione cambia radicalmente. Qui, dove l’aria è rarefatta e le temperature sono rigide, @reekeeindaworld ha trovato una piccola pizzeria capace di attirare l’attenzione dei viaggiatori. Non si tratta di un locale affollato né di un ristorante turistico nel senso classico (anche perché l'insegna è in caratteri cinesi): ogni pizza viene preparata con cura, una alla volta, da una sola ragazza che gestisce il forno a gas.
Proprio questa unicità rende l’esperienza ancora più particolare. L’attesa tra una pizza e l’altra supera spesso i dieci minuti, dettaglio che rende il servizio accettabile se si è in due, ma piuttosto scomodo per tavolate da quattro persone in su. È la prova che la pizza, anche quando viene proposta lontano dalla sua terra d’origine, conserva un’aura quasi rituale, che richiede tempo e pazienza.
Prezzi e prime impressioni
I prezzi nel locale rispecchiano la difficoltà di reperire ingredienti autentici a queste latitudini. La pizza più economica costa 88 yuan (circa 10 euro), altre arrivano a 99 yuan (11,80 euro) e la più cara (con carne di yak!) raggiunge i 118 yuan (14 euro). Nonostante le cifre possano sembrare elevate per gli standard locali, per un viaggiatore europeo non rappresentano un costo eccessivo, soprattutto considerando la rarità dell’offerta.

Il content creator e la sua compagna hanno scelto due pizze simbolo: una Margherita e una Diavola con salame piccante. Il primo impatto visivo non ha deluso: il cornicione alto ricordava quello delle pizze napoletane contemporanee, mentre l’impasto appariva ben lievitato. “L’impasto è buono, la salsa di pomodoro pure”, ha commentato l’autore del video, aggiungendo che anche la pizza con il salame piccante, pur non essendo eccezionale, risultava gradevole.
Qualità degli ingredienti e adattamenti locali
La questione degli ingredienti rimane centrale. Se in Italia la mozzarella di bufala o il fiordilatte fanno la differenza, a 3300 metri in Cina non è semplice trovare latticini paragonabili. Qui la mozzarella è probabilmente sostituita con un formaggio meno complesso, ma l’equilibrio generale della pizza riesce comunque a convincere chi la assaggia. L’impasto leggero e la salsa ben dosata contribuiscono a dare un’impressione positiva, nonostante l’adattamento necessario a livello di materie prime.

Interessante è anche il fatto che, proprio per la scarsa richiesta, ogni pizza venga trattata come un prodotto singolo e non come parte di una catena produttiva rapida. Questa lentezza, più che un difetto, restituisce autenticità e ricorda che la pizza resta un piatto da vivere, non solo da consumare in fretta.
Un’esperienza da raccontare
Assaggiare una pizza a Shangri-La non significa solo nutrirsi, ma immergersi in un paradosso culturale: mangiare un simbolo dell’Italia in un angolo remoto della Cina, circondati dalle montagne innevate. Non sorprende che il video pubblicato da @reekeeindaworld abbia raccolto curiosità e commenti, perché mostra come la pizza riesca ad adattarsi a contesti inaspettati pur mantenendo una parte della sua identità.
La recensione non ha la pretesa di paragonare quella pizza a un’autentica napoletana preparata nei vicoli di Napoli. Tuttavia, racconta un’esperienza reale, fatta di attesa, di gusti riconoscibili e di un contesto che amplifica ogni dettaglio. E forse è proprio questa la forza della pizza: rimanere un collante culturale, capace di unire mondi lontani attorno a un forno e a un cornicione fragrante.
@reekeeindaworld 🍕 Ti sei mai chiesto com’è la pizza in Cina a 3300 metri d’altezza in un paese ai piedi dell’ Himalaya? Vieni a scoprirlo con me!😎 #cina #pizza #streetfood #cinafood #viaggio ♬ suono originale - Reekeeindaworld
