È vero che gli olandesi non pranzano? Italiana che vive nei Paesi Bassi risponde così

Un luogo comune molto diffuso tra gli italiani riguarda gli olandesi e le loro abitudini alimentari: davvero nei Paesi Bassi il pranzo non esiste? A rispondere è @denisecirino_, content creator italiana che vive nei Paesi Bassi da diversi anni. La sua esperienza diretta svela un aspetto sorprendente: il pranzo in Olanda non viene saltato, ma interpretato in maniera molto diversa rispetto all’Italia.

Il pranzo olandese non è un pasto abbondante

Denise racconta che gli olandesi pranzano, in realtà, ma ciò che cambia è la concezione del pasto di mezzogiorno. Mentre in Italia il pranzo è quasi sempre cucinato – con pasta, riso o piatti caldi – nei Paesi Bassi si riduce a un pasto leggero, rapido e spesso freddo. «Quasi tutti i miei amici olandesi mangiano un sandwich o al massimo riscaldano una zuppa. E non c'entra il lavoro: non cucinano mai a pranzo, nemmeno nel weekend», spiega.

Il confronto con la tradizione italiana è immediato: in Italia il pranzo resta un momento conviviale e abbondante, persino nei giorni lavorativi, mentre in Olanda rappresenta solo una breve pausa funzionale.

Le radici storiche e culturali di questa abitudine

Per comprendere questa differenza, secondo l'autrice del video, bisogna tornare indietro tra XIX e XX secolo. L’Olanda era un paese di marinai, mercanti e contadini. La priorità era il lavoro e non c’era tempo per pause lunghe. Il pranzo doveva essere semplice, economico e veloce. Pane, burro e formaggi diventavano quindi la soluzione ideale, facilmente trasportabile e nutriente.

La nostra connazionale che vive in Olanda ha spiegato che in realtà gli olandesi pranzano, ma hanno una concezione di questo pasto profondamente diversa dalla nostra.
La nostra connazionale che vive in Olanda ha spiegato che in realtà gli olandesi pranzano, ma hanno una concezione di questo pasto profondamente diversa dalla nostra.

A influenzare questa tradizione contribuì senz'altro anche la religione calvinista. Il calvinismo condannava gli eccessi e promuoveva la sobrietà: fermarsi pochi minuti per un pasto leggero era ritenuto più virtuoso che concedersi pranzi abbondanti, pause lunghe e magari oziare per parte del pomeriggio. Questa impostazione ha lasciato tracce profonde nella cultura olandese, tanto che ancora oggi il pranzo rimane ridotto e funzionale.

Il presente: pausa pranzo veloce e scuole senza mensa

Il passato continua a influenzare il presente. Denise sottolinea che nelle aziende olandesi le pause pranzo sono brevi e che molti negozi non chiudono a mezzogiorno, preferendo l'orario continuato. Un altro dettaglio significativo riguarda la scuola: «Qui non esistono mense. I bambini portano il cibo da casa, sempre qualcosa di pratico, quasi sempre panini».

Per gli italiani questa scelta appare insolita, visto che la mensa scolastica è considerata un’istituzione fondamentale, ma nei Paesi Bassi il pasto di metà giornata resta secondario. Colazione e cena sono i momenti più importanti della giornata alimentare.

L’adattamento di un’italiana in Olanda

Denise racconta di aver adottato progressivamente questa abitudine olandese. «Ho iniziato a mangiare cose leggere e veloci a pranzo e a concentrare un pasto più abbondante la sera. Non mi pesa affatto, anzi mi trovo bene», confessa. Questa scelta le permette di allinearsi meglio al ritmo sociale e lavorativo del paese in cui vive, senza rinunciare al piacere di una cena ricca e conviviale.

Il confronto mette in luce quanto la cultura alimentare rifletta la storia, la religione e l’organizzazione sociale di un popolo. Se in Italia il pranzo rappresenta tradizione, convivialità e cucina, nei Paesi Bassi continua a incarnare la praticità e la sobrietà che da secoli caratterizzano la vita olandese.

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