Svizzera, in questa stazione ferroviaria c'è una sfera d'oro in bella vista: il motivo

Alla Stazione Centrale di Zurigo, uno dei luoghi più frequentati della Svizzera, milioni di viaggiatori ogni anno alzano lo sguardo verso il famoso “Ange Protecteur”, ma pochi sanno che sotto i loro piedi si trova un’opera d’arte singolare: La Boule d’Or Centenaire. Questa sfera dorata non è un semplice ornamento, bensì un progetto concettuale che unisce arte, tempo e riflessione sul valore delle cose. Installata il 9 maggio 2008 dall’artista svizzero Dieter Meier, resterà visibile fino al 2108, diventando così una delle installazioni pubbliche più longeve d’Europa.

La Boule d’Or Centenaire: l’opera che sfida il tempo

Contrariamente a quanto molti pensano, non si tratta di una sfera in oro massiccio. L’installazione consiste in una sfera placcata d’oro, incastonata nel pavimento della grande hall della Hauptbahnhof di Zurigo e protetta da uno spesso vetro blindato. Ogni giorno migliaia di persone vi passano accanto, fermandosi incuriosite a osservare quell’oggetto prezioso in un contesto tanto quotidiano.

L’elemento straordinario non riguarda solo il materiale, ma anche la ritualità prevista dal progetto: la sfera verrà estratta otto volte in un secolo, percorrendo dodici metri su una passerella di legno chiamata “Bois du voyage d’or”. L’ultima volta accadrà il 9 maggio 2108, quando l’opera avrà compiuto esattamente cento anni di permanenza. Ogni estrazione sarà ricordata da un’incisione sulla superficie della sfera, come segno tangibile di un evento altrimenti effimero.

Il progetto “Le Rien en Or”: il Nulla trasformato in tesoro

La Boule d’Or Centenaire rientra nel più ampio percorso artistico di Dieter Meier, che ha intitolato questo ciclo “Le Rien en Or”, ovvero “Il Nulla in Oro”. L’idea alla base è semplice e provocatoria: oggetti insignificanti, normalmente trascurati, diventano preziosi solo grazie alla doratura. In questo modo l’artista invita il pubblico a riflettere sul concetto di valore, sulla percezione della transitorietà e sul rapporto con il tempo.

La posizione della sfera non è casuale. È collocata proprio nella zona più trafficata della stazione, tra negozi, biglietterie e flussi continui di passeggeri. Un luogo in cui la fretta domina, e dove un simbolo silenzioso riesce a interrompere per un istante il ritmo della quotidianità, spingendo i viaggiatori a porsi domande profonde.

Dieter Meier: tra musica, arte e provocazione

Il nome di Dieter Meier è conosciuto in tutto il mondo soprattutto per la sua attività come frontman del gruppo musicale Yello, pionieri della musica elettronica. Tuttavia, la sua carriera non si è mai limitata alla musica. Meier è imprenditore, artista concettuale e performer, capace di alternare spettacolo, provocazione e business in un mix che lo rende unico nel panorama culturale internazionale.

L'artista e l'opera d'arte della stazione ferroviaria di Zurigo nel giorno dell'inaugurazione
L'artista e l'opera d'arte della stazione ferroviaria di Zurigo nel giorno dell'inaugurazione

Per garantire la continuità e la gestione del progetto, Meier ha contribuito anche alla fondazione della “Association des Maitres de Rien”, letteralmente “Associazione dei Maestri di Nulla”. Questo ente ha il compito di custodire la memoria dell’opera e di organizzare le rare estrazioni della sfera, mantenendo viva la connessione tra arte e società nel corso dei decenni.

Un simbolo nella quotidianità della Hauptbahnhof

La stazione centrale di Zurigo è un crocevia internazionale, un luogo di passaggio per milioni di viaggiatori ogni anno. Qui, tra treni ad alta velocità e shopping, convivono opere d’arte di grande impatto come l’Ange Protecteur di Niki de Saint Phalle e, ora, la Boule d’Or Centenaire. La presenza di questa sfera dorata, incassata nel pavimento, non ha soltanto valore estetico: essa diventa un memento del tempo che scorre, della fragilità del presente e del nostro modo di attribuire importanza a ciò che in superficie appare raro o prezioso.

Chiunque si trovi a passare dalla Hauptbahnhof ha quindi l’occasione di osservare questo oggetto enigmatico e, magari, di lasciarsi trasportare da una riflessione: quanto peso diamo alle cose solo perché brillano? Quanto valore attribuiamo a ciò che resta, piuttosto che a ciò che svanisce?

Un secolo di attesa per un messaggio universale

Guardando alla storia e al futuro di questa sfera dorata, emerge un progetto che va oltre la pura estetica. La Boule d’Or Centenaire parla del nostro rapporto con il tempo, con la memoria e con il significato delle cose. Per cento anni resterà lì, immobile sotto un vetro, ma pronta a muoversi una manciata di volte per lasciare una traccia concreta. Un’opera che non appartiene a un singolo momento, ma a un secolo intero.

In un luogo dominato dalla fretta e dall’effimero, l’arte di Dieter Meier rimane a ricordarci che il vero valore non risiede nell’oro, bensì nella consapevolezza di ciò che viviamo e nel modo in cui scegliamo di guardare al tempo che ci è concesso.

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