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Spesso gli italiani lamentano stipendi bassi. Negli ultimi dieci anni, infatti, la crescita salariale nel nostro Paese è rimasta molto debole e nettamente inferiore rispetto all’inflazione, che tra il 2022 e il 2024 aveva toccato livelli altissimi. Il risultato è stato una perdita di potere d’acquisto per milioni di famiglie. Da decenni ormai, gli Stati Uniti hanno un’economia più ricca e dinamica della nostra: in molti settori, i compensi superano di gran lunga quelli italiani, soprattutto nei lavori manuali e nelle professioni che non richiedono lauree.
A confermarlo è Nada Donzelli, un’italiana che da anni vive oltreoceano. In un video diventato virale, ha mostrato come alcuni mestieri comuni negli Stati Uniti siano pagati molto meglio rispetto all’Italia, anche lontano dalle grandi metropoli. La sua analisi ha acceso un acceso dibattito, perché i dati raccolti raccontano una realtà molto diversa dalla nostra.
1. Idraulico: fino a 6.500 dollari al mese
Il primo esempio riguarda gli idraulici. Negli Stati Uniti, secondo Nada, guadagnano tra i 5.000 e i 6.500 dollari al mese. In Italia, invece, la media oscilla tra i 1.800 e i 2.500 euro. Alcuni italiani hanno contestato questa comparazione, ricordando che nella penisola ci sono idraulici che superano facilmente i 2.000 euro mensili, soprattutto se lavorano in nero o non emettono sempre fattura. Tuttavia, i dati ufficiali italiani mostrano stipendi dichiarati più bassi. In America, invece, le cifre elevate derivano dal mercato concorrenziale e dall’elevata richiesta di manodopera specializzata.
2. Insegnanti delle elementari: stipendi che possono toccare i 6.000 dollari
Gli insegnanti di scuola elementare negli Stati Uniti, a seconda dello Stato e dell’esperienza, possono arrivare a guadagnare anche 6.000 dollari al mese. In Italia, invece, un docente elementare parte da circa 1.500 euro netti e, dopo decenni di carriera, difficilmente supera i 2.200 euro. Questo divario ha sorpreso molti, perché in Italia la professione docente è tradizionalmente vista come una delle più stabili, ma negli USA la stabilità si accompagna a retribuzioni ben più consistenti.
3. Autisti di camion: fino a 6.000 dollari
Secondo Donzelli, gli autisti di camion americani guadagnano tra i 4.500 e i 6.000 dollari al mese. In Italia, invece, lo stipendio medio si aggira intorno ai 2.000 euro o poco più. Anche in questo caso, il mercato statunitense premia il sacrificio: molte ore di guida, spostamenti su lunghe distanze e un settore essenziale per la logistica interna. Lì, i lavoratori sono pagati per sostenere un ritmo che in Italia non trova la stessa valorizzazione economica, anche perché la rete ferroviaria è quasi inesistente, a differenza dell'Italia e molte merci devono necessariamente passare per le strade e le autostrade.
4. Baristi: 4.000 dollari grazie alle mance
Fare il barista negli Stati Uniti, soprattutto in città come Chicago o San Francisco, significa incassare non solo la paga base ma anche le mance, che incidono in modo determinante sul reddito mensile. Così, si può arrivare senza grandi difficoltà a 4.000 dollari. In Italia, invece, i baristi dipendenti raramente superano i 1.300 euro mensili, con poche eccezioni nelle località turistiche di lusso.
5. Muratori: retribuzioni che raggiungono i 7.000 dollari
Infine, i muratori. Secondo Nada, negli Stati Uniti gli stipendi possono arrivare fino a 7.000 dollari al mese. È una cifra molto lontana dalla realtà italiana, dove in media un operaio edile non supera i 2.000 euro. Negli USA la forte domanda, unita a un mercato immobiliare in continua espansione, spinge verso l’alto i compensi, soprattutto nelle grandi città e negli Stati in forte crescita.

I limiti del confronto: sanità e pensioni
Molti commentatori hanno però sottolineato che i confronti non possono essere diretti. Negli Stati Uniti, a differenza dell’Italia, il sistema sanitario è privato e molto costoso. Per questo, una parte consistente dello stipendio deve essere destinata ad assicurazioni mediche. Anche il sistema pensionistico funziona in modo diverso: non essendoci un modello pubblico universalistico come quello italiano, i lavoratori devono mettere da parte denaro per costruire un fondo pensione privato. In altre parole, ciò che si guadagna in più a fine mese viene bilanciato da spese che in Italia sono coperte dallo Stato.
Il confronto tra Italia e Stati Uniti resta dunque complesso. I salari americani appaiono più alti, ma vanno sempre contestualizzati all’interno di un sistema sociale che scarica molte spese direttamente sul cittadino. Tuttavia, i dati raccontati da Nada Donzelli hanno fatto riflettere migliaia di italiani che, davanti a stipendi stagnanti e a un’inflazione che erode il potere d’acquisto, guardano con crescente interesse alle opportunità lavorative oltreoceano.
