Va al fast food e ordina 18.000 bicchieri d'acqua, il motivo? Una 'protesta'

Un episodio singolare avvenuto negli Stati Uniti all’inizio del 2025 ha rapidamente catturato l’attenzione dei social network e dei media internazionali. Un uomo, frustrato dall’uso di un sistema automatizzato di intelligenza artificiale nel drive-through di Taco Bell, ha deciso di protestare a modo suo, ordinando 18.000 bicchieri d’acqua. Il gesto, a metà tra l’ironia e la critica tecnologica, ha mostrato i limiti di un sistema che, pur progettato per ottimizzare il servizio, non sempre riesce a gestire l’imprevedibilità umana.

Il contesto: quando l’intelligenza artificiale incontra il fast food

Negli ultimi tre anni, molte catene di ristorazione veloce, tra cui Taco Bell, hanno introdotto l’intelligenza artificiale vocale per automatizzare la gestione degli ordini nei drive-through. L’obiettivo era ridurre i tempi d’attesa e migliorare la precisione degli ordini. Tuttavia, nel 2025 il sistema non aveva ancora raggiunto una stabilità sufficiente. Gli utenti segnalavano errori di riconoscimento, tempi di risposta eccessivi e un’interazione poco naturale.

In oltre 500 punti vendita, l’AI è stata adottata come esperimento pilota. Ma l’esperienza, almeno in parte, si è trasformata in un boomerang. Diversi clienti hanno cominciato a testare i limiti dell’intelligenza artificiale con richieste ironiche o volutamente assurde, trasformando i drive-through in un palcoscenico di sfide digitali documentate su TikTok e Instagram.

Il gesto estremo: 18.000 bicchieri d’acqua per “costringere” un intervento umano

È in questo contesto che un uomo, esasperato dall’interazione con la voce sintetica del sistema, ha deciso di lanciare la sua personale protesta. Durante un ordine al drive-through, ha pronunciato una richiesta che ha lasciato tutti senza parole: “Vorrei 18.000 bicchieri d’acqua, per favore.”

L’ordine, elaborato dal software come reale, ha generato un sovraccarico tale da bloccare completamente il sistema. I dipendenti del locale sono stati costretti a interrompere l’automazione e gestire manualmente la situazione. Il video dell’episodio, condiviso inizialmente su TikTok, ha accumulato milioni di visualizzazioni nel giro di poche ore, spingendo la stessa Taco Bell a confermare l’accaduto e a commentare l’episodio come un “momento di riflessione sull’uso dell’automazione nei punti vendita”.

Le conseguenze: un cambio di strategia per Taco Bell

Dopo l’ondata di video e critiche, Taco Bell ha dovuto rivedere la propria strategia tecnologica. L’azienda ha annunciato una revisione del progetto di automazione, stabilendo che ogni sistema AI dovrà essere affiancato da un controllo umano nei ristoranti più affollati. Il caso ha alimentato un dibattito più ampio sul ruolo delle macchine nel settore della ristorazione e sulla necessità di mantenere un equilibrio tra efficienza e umanità nel servizio al cliente.

Negli Stati Uniti, moltissimi fast food affidano la gestione degli ordini all'intelligenza Artificiale. Credits: poldo_ufficiale - TikTok
Negli Stati Uniti, moltissimi fast food affidano la gestione degli ordini all'intelligenza Artificiale. Credits: poldo_ufficiale - TikTok

Gli esperti di tecnologia hanno evidenziato come questo episodio rappresenti un esempio emblematico di “AI stress testing” spontaneo: utenti che, attraverso comportamenti provocatori, mettono alla prova l’intelligenza artificiale per individuarne le debolezze. Un fenomeno che, pur nascendo dal gioco o dalla protesta, offre informazioni preziose agli sviluppatori.

Ordini assurdi e viralità: quando il fast food diventa fenomeno mediatico

L’ordine dei 18.000 bicchieri d’acqua non è il primo caso di comportamenti bizzarri nei fast food. Nel 2013, un cliente di In-N-Out aveva ordinato, tramite l'app, un “100x100 burger” – un panino con 100 polpette e 100 fette di formaggio – costringendo il locale a introdurre limiti severi sugli ordini. Altri episodi simili hanno coinvolto Burger King, con il suo Halloween Whopper dal pane nero, e Domino’s, che aveva lanciato la controversa “Pasta Bread Bowl”, una ciotola di impasto ripiena di pasta.

Nel mondo digitale, poi, le sfide ai sistemi automatizzati dei fast food sono diventate una vera e propria tendenza. Molti utenti tentano di confondere le AI vocali con richieste senza senso o combinazioni impossibili, trasformando le conversazioni con le macchine in contenuti virali da milioni di visualizzazioni.

Dal drive-through al dibattito etico: cosa insegna questo episodio

L’episodio dei 18.000 bicchieri d’acqua dimostra quanto l’interazione tra uomo e tecnologia resti complessa e imprevedibile. L’ironia, la provocazione e la voglia di “sfidare la macchina” rappresentano tratti tipicamente umani che le AI non riescono ancora a gestire pienamente. L’accaduto ha spinto Taco Bell – e non solo – a riflettere su un principio fondamentale: l’intelligenza artificiale deve essere uno strumento, non un sostituto dell’empatia umana.

Nel frattempo, il video dell’ordine impossibile continua a circolare in rete come simbolo di una protesta ironica ma efficace. E mentre le aziende tecnologiche affinano i propri algoritmi, resta aperta una domanda che va oltre il fast food: fino a che punto la tecnologia potrà davvero comprendere l’imprevedibilità delle persone?

@poldo_ufficialeHa Ordinato 18.000 Bicchieri d’Acqua♬ suono originale - poldo_ufficiale

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