Serie capolavoro da recuperare su Netflix: è stata (ingiustamente) cancellata

Su Netflix c'è una serie tv da recuperare assolutamente perché è un vero capolavoro: la terza stagione è stata cancellata per una questione di budget troppo elevato.

Mindhunter”, la serie firmata Netflix che ha ridefinito il modo di raccontare il crimine, resta ancora oggi una delle produzioni più affascinanti e inquietanti del catalogo. Lanciata nel 2017, ha conquistato il pubblico grazie al suo stile raffinato e alla capacità di entrare nella mente dei serial killer senza ricorrere alla violenza esplicita. È un crime diverso da tutti gli altri: lento, introspettivo, quasi ipnotico.

La storia trasporta lo spettatore alla fine degli anni Settanta, quando l’FBI comincia a porsi una domanda che cambierà per sempre le indagini sui delitti: cosa passa nella testa di un assassino seriale? Da questa curiosità nasce una nuova branca investigativa, la psicologia criminale.

Serie cult capolavoro da riscoprire su Netflix: è stata cancellata per il budget

I protagonisti sono Holden Ford e Bill Tench, due agenti che lavorano alla sezione scienze comportamentali, e la professoressa Wendy Carr, una psicologa che decide di unirsi a loro per studiare le menti dei pluriomicidi già incarcerati. Insieme danno vita a un progetto pionieristico: intervistare i più spietati assassini per capire come pensano, come scelgono le loro vittime e, soprattutto, se esistono schemi comuni nelle loro azioni.

La serie, ispirata a fatti reali, racconta proprio l’origine del termine “serial killer” e mostra come la comprensione della mente criminale abbia rivoluzionato le tecniche investigative. Ogni episodio è un viaggio nel lato oscuro della psiche umana, ma anche nella fragilità di chi cerca di comprenderla. I dialoghi con i detenuti, spesso basati su interviste autentiche, mettono a dura prova i protagonisti, costretti a confrontarsi con i propri limiti e con la sottile linea che separa il male dalla normalità. Holden Ford, interpretato da Jonathan Groff, è un agente giovane e brillante, ma ossessionato dal bisogno di capire i criminali a tal punto da rischiare di identificarsi con loro.

Bill Tench, interpretato da Holt McCallany, rappresenta invece l’esperienza, il pragmatismo, l’uomo che crede nelle regole e nelle procedure. Tra loro si inserisce Wendy Carr, impersonata da Anna Torv, mente lucida e metodica che cerca di mantenere un approccio scientifico anche quando la realtà diventa disturbante. Il trio funziona alla perfezione e costruisce un equilibrio narrativo che tiene lo spettatore incollato allo schermo.

midhunter scena
Una scena della serie tv da recuperare su Netflix, Mindhunter, un vero capolavoro

Ideata da Joe Penhall e prodotta da David Fincher, “Mindhunter” si distingue per la cura maniacale dei dettagli. Fincher, che ha diretto gran parte degli episodi, impone il suo stile riconoscibile: inquadrature precise, fotografia fredda, ritmo lento ma costante. Ogni scena è studiata per creare tensione psicologica più che visiva. Non servono inseguimenti o esplosioni: basta una stanza, due persone e una conversazione per far salire l’angoscia. È questo il segreto del successo della serie, che riesce a spaventare senza mostrare, insinuando piuttosto che rivelando.

Un crime diverso, tra psicologia e ossessione

Mindhunter” non è solo una serie crime, ma anche una riflessione profonda sulla mente umana. Non solo, anche sulla sottile attrazione che il male esercita su chi lo osserva. Gli agenti Ford e Tench, nel tentativo di entrare nella psiche dei serial killer, finiscono per mettere in discussione se stessi, i loro metodi e persino la loro moralità. È un viaggio oscuro e complesso, che mostra come la conoscenza possa diventare un’ossessione pericolosa. Ogni dialogo diventa un campo di battaglia tra razionalità e follia, tra empatia e orrore. Ed è proprio per questo che, senza fare spoiler, c'è un riferimento anche nella nuova serie Netflix, Monster: La storia di Ed Gein.

Accoglienza e riconoscimenti

La critica ha elogiato la serie per la sua autenticità e per la capacità di fondere realismo e introspezione. I dialoghi, le ambientazioni e la ricostruzione storica sono curati nei minimi dettagli. Le due stagioni disponibili offrono un racconto completo ma aperto, lasciando il pubblico con il desiderio di saperne di più.

Purtroppo, la terza stagione non ha mai visto la luce. David Fincher ha confermato nel 2023 che la produzione è stata sospesa per motivi di budget, nonostante il grande seguito. Eppure, “Mindhunter” continua a vivere nel passaparola degli appassionati. O ancora, nelle discussioni online. Una serie, dunque, che ha saputo anticipare i tempi e influenzare molti titoli successivi del genere true crime.

Lascia un commento