In Giappone non esistono grondaie, si usano queste catene: il motivo

L’autunno è iniziato e, con l’arrivo della stagione delle piogge, molti italiani stanno già controllando le proprie grondaie, eliminando fogliame e altri rifiuti che potrebbero bloccare il flusso dell'acqua. In Italia, è normale trovare canali di scolo lungo i tetti per convogliare l’acqua piovana. In Giappone, invece, la scena è diversa: al posto delle grondaie si trovano delle catene, chiamate kusari-doi. Una scelta che unisce tradizione, praticità e un’estetica curata nei minimi dettagli.

Perché in Giappone si usano le catene al posto delle grondaie

Il Giappone ha un approccio unico all’architettura e al design, anche quando si tratta di elementi funzionali come lo smaltimento dell’acqua piovana. Le catene della pioggia sostituiscono i tradizionali canali metallici e trasformano la pioggia in uno spettacolo visivo e sonoro. Il principio è semplice: l’acqua scorre lungo la catena seguendo la forza di gravità, fino a raggiungere un piccolo recipiente o una canaletta al suolo.

Le famiglie giapponesi scelgono queste catene per diversi motivi pratici. Installarle è facile: basta un anello sotto la parte del tetto da cui far scendere l’acqua, un piccolo foro di scarico e una catena di metallo fissata saldamente. Non servono lavori complessi o costose manutenzioni. E in un Paese dove l’efficienza e l’ordine sono valori fondamentali, questa soluzione si è imposta naturalmente.

Un tocco estetico che diventa tradizione

In Giappone, l’estetica ha un ruolo centrale in ogni dettaglio della casa. Le catene della pioggia non sono solo pratiche, ma anche belle da vedere. Alcune sono semplici, altre invece sono vere opere d’arte: catene composte da piccole tazze di rame, forme geometriche, fiori di loto o elementi ispirati alla natura. Ogni casa può scegliere il proprio stile, rendendo anche la pioggia un momento da ammirare.

Molte abitazioni tradizionali, soprattutto nei templi e nelle case in legno, adottano queste catene da secoli. L’acqua che scorre crea un movimento costante, armonioso, in perfetta sintonia con la filosofia zen. Non a caso, il suono che produce la pioggia lungo la catena viene considerato rilassante, quasi meditativo. In un Paese che ha fatto della calma e della contemplazione una forma d’arte, anche il temporale può diventare un’esperienza estetica.

Il suono e la serenità della pioggia

Uno degli aspetti più affascinanti delle catene della pioggia è il suono che producono. L’acqua, scivolando lungo gli anelli o i piccoli recipienti metallici, genera una melodia leggera e naturale. È un rumore lontano da quello monotono dell’acqua che rimbalza sulle grondaie tradizionali: è un suono caldo, ritmico, che accompagna le giornate di pioggia e rende l’ambiente più accogliente.

Il suono dell'acqua che passa attraverso le catene è rilassante per molti.
Il suono dell'acqua che passa attraverso le catene è rilassante per molti.

In molte case giapponesi, soprattutto nelle zone rurali, questo suono diventa parte della quotidianità. È il sottofondo che accompagna i pomeriggi di tè, le letture accanto alla finestra o semplicemente il tempo che scorre lentamente. La pioggia, così, non è più un fastidio, ma un elemento da vivere.

Niente foglie intasate e meno rischi in inverno

Le catene della pioggia hanno anche vantaggi pratici. A differenza delle grondaie tradizionali, non si intasano con le foglie o i detriti portati dal vento. Non servono pulizie stagionali o controlli frequenti: l’acqua scorre sempre libera. Questo aspetto si rivela particolarmente utile nelle aree circondate da alberi o nei giardini giapponesi, dove la manutenzione è ridotta al minimo.

Inoltre, nelle regioni più fredde del Giappone, dove la neve e il ghiaccio sono frequenti, le grondaie possono diventare un pericolo. L’acqua che ristagna può ghiacciare, deformando o rompendo i canali. Le catene, invece, essendo flessibili e aperte, non trattengono l’acqua. E grazie al metallo di cui sono fatte, contribuiscono anche a uno scioglimento più rapido del ghiaccio, riducendo i rischi per la struttura.

Una tendenza che conquista anche l’Occidente

Negli ultimi anni, le catene della pioggia si sono diffuse anche in molte parti del mondo, Italia compresa. Architetti e designer le propongono come soluzione estetica alternativa alle grondaie classiche. Alcune versioni moderne includono sistemi di raccolta dell’acqua per il riutilizzo domestico o per l’irrigazione, in linea con una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale.

Le rain chains rappresentano un perfetto equilibrio tra funzionalità, design e filosofia. Un piccolo dettaglio architettonico che racconta molto del Giappone e della sua capacità di trasformare anche un gesto quotidiano – come lo scorrere dell’acqua – in qualcosa di poetico.

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