Italiano visita Machu Picchu, poi svela quello che “nessuno dice” su questo luogo

Machu Picchu continua a esercitare un fascino che non conosce tempo. Annoverato tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO e proclamato nel 2007 una delle sette meraviglie del mondo moderno, il sito peruviano rappresenta una delle mete più sognate dagli amanti dei viaggi. Migliaia di persone lo inseriscono nella lista dei luoghi “da vedere almeno una volta nella vita”. Tra loro anche Julian, un viaggiatore italiano conosciuto su TikTok come @julian.perdersi_altrove, che pochi giorni fa ha condiviso un video diventato virale raccontando ciò che, secondo lui, “nessuno dice davvero” su Machu Picchu.

Il viaggio verso Cuzco: il primo passo per raggiungere Machu Picchu

Julian spiega che il percorso comincia con un volo verso Cuzco, nel cuore delle Ande peruviane. Quasi tutti i viaggiatori devono prima passare per la capitale Lima, poiché quello di Cuzco è un aeroporto minore. Una volta atterrati, si scopre una città colorata, viva e sorprendente, ma già a 3.000-4.000 metri di altitudine. L'autore del video avverte: «Bisogna fermarsi almeno due giorni per acclimatarsi, altrimenti si rischia di star male». L’altitudine, infatti, può provocare mal di testa, nausea e spossatezza: un aspetto che molti turisti sottovalutano.

Cuzco, però, non è solo una tappa tecnica. Chi l’ha visitata racconta di mercati traboccanti di profumi, artigiani che intrecciano lana d’alpaca davanti alle botteghe e di una storia millenaria che affiora in ogni vicolo. La città fu infatti la capitale dell’Impero Inca e ancora oggi conserva resti archeologici che testimoniano la grandezza di una civiltà perduta.

Treno o trekking: due modi opposti di raggiungere la “città perduta”

Dal centro di Cuzco, chi desidera proseguire verso Machu Picchu deve scegliere tra due opzioni: il treno panoramico oppure il trekking tra le montagne. Julian racconta di aver preferito il secondo: «Un’esperienza unica, ma non per tutti», ammette. Il trekking richiede un’ottima forma fisica e una preparazione accurata, ma regala panorami che cambiano a ogni passo: vallate verdi, ponti sospesi e villaggi andini che sembrano sospesi nel tempo.

Chi opta per il treno, invece, parte in autobus da Cuzco fino a Ollantaytambo (circa due ore e mezza di viaggio). Da lì, il convoglio attraversa paesaggi spettacolari per altre due ore fino a Aguas Calientes, l’ultimo centro abitato prima dell’ingresso del sito. Molti visitatori decidono di pernottare in questa cittadina, per poi prendere la navetta che in trenta minuti conduce all’ingresso del complesso archeologico.

Tra fatica e meraviglia: l’esperienza italiana alle porte dell’UNESCO

«Non è un viaggio semplice», ammette Julian nel suo racconto. «È lungo, stancante, ma quando arrivi davanti a quelle rovine capisci che ne vale ogni fatica». Il sito di Machu Picchu si erge a oltre 2.400 metri, circondato da una vegetazione lussureggiante e avvolto spesso da una nebbia sottile che rende l’atmosfera quasi irreale. Dall’alto, le antiche pietre raccontano una storia di ingegno e mistero: la città fu costruita nel XV secolo dall’imperatore inca Pachacútec e rimase nascosta al mondo occidentale fino al 1911, quando venne riscoperta dall’esploratore statunitense Hiram Bingham.

Oggi Machu Picchu è un simbolo del Perù e uno dei siti più visitati del Sud America. Tuttavia, l’afflusso turistico è rigidamente controllato: l’accesso giornaliero è limitato e occorre prenotare con largo anticipo. Gli esperti consigliano di acquistare i biglietti ufficiali solo attraverso il sito governativo, per evitare truffe o intermediari non autorizzati.

I consigli che “nessuno dice” e che possono cambiare l’esperienza

Nei commenti, poi, vengono sottolineati aspetti pratici che pochi menzionano: il costo complessivo del viaggio, spesso più alto di quanto ci si aspetti; l’importanza di un’assicurazione sanitaria; e la necessità di viaggiare leggeri, perché i controlli all’ingresso vietano zaini troppo grandi. «Chi pensa di poter improvvisare un weekend lungo come in una capitale europea si sbaglia - dice un commentatore - Machu Picchu richiede organizzazione, pazienza e rispetto per l’ambiente che la circonda».

La fila all'ingresso del sito archeologico di Machu Picchu
La fila all'ingresso del sito archeologico di Machu Picchu

Altri turisti confermano la complessità dell’itinerario ma anche la sua straordinaria bellezza. Alcuni suggeriscono di noleggiare un’auto per evitare l’affollamento dei mezzi pubblici, mentre altri ricordano che la strada è tortuosa e non sempre sicura. La maggior parte, però, concorda su un punto: la meraviglia di Machu Picchu non si racconta, si vive. Ogni passo, ogni respiro a quell’altitudine, lascia un segno profondo che accompagna il viaggiatore anche dopo il ritorno a casa.

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