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Tizi Hodson, oggi settantenne e residente nella contea inglese del Lincolnshire, ha ricevuto una risposta che non si sarebbe mai aspettata: quella alla candidatura di lavoro inviata nel lontano 1976 per diventare motociclista acrobata. La risposta è arrivata praticamente con mezzo secolo di ritardo, risvegliando un ricordo che sembrava ormai sepolto nel tempo.
Una lettera bloccata per 48 anni
Tutto è cominciato quando la Royal Mail ha ritrovato, dietro un vecchio cassetto dell’ufficio postale di Staines, una busta ingiallita. All’interno, la domanda di lavoro che Tizi Hodson aveva inviato nel 1976 per candidarsi come stunt rider su moto. Sopra la busta, un biglietto ironico: “Late delivery by Staines Post Office. Found behind a drawer. Only about 50 years late” (“Consegna in ritardo dell’ufficio postale di Staines. Trovata dietro un cassetto. Solo circa 50 anni di ritardo!”).

“Mi sono sempre chiesta perché non avessi mai ricevuto risposta a quella candidatura. Ora finalmente lo so”, ha raccontato Hodson alla BBC.
Il sogno di una giovane donna contro gli stereotipi degli anni ’70
Nel gennaio del 2025, Hodson ha affidato al quotidiano The Guardian una lettera in cui ha ripercorso in dettaglio la sua storia, spiegando come quell’episodio avesse cambiato la direzione della sua vita. In quel testo, ha ricordato di essere sempre stata una “temeraria”. A soli 15 anni, dopo un grave incidente a cavallo in cui aveva perso il suo amato destriero Spooks, le dissero che non avrebbe più potuto cavalcare. Ma poche settimane dopo, spinta dalla determinazione di chi non si arrende, tornò in sella e vinse una gara di salto a ostacoli montando all’amazzone.
“Da quel momento - ha scritto - ho dedicato la mia vita all’avventura, ricordando sempre la lezione di mia madre: non dire mai ‘non posso’”. A 22 anni, Hodson aveva letto di un posto come motociclista acrobata. All’epoca lavorava come dispatch rider a Londra, sfrecciando tra le strade per consegnare documenti urgenti. Temendo che il suo genere potesse penalizzarla, decise di non firmarsi con un titolo femminile e di presentarsi solo come “T. Hodson”. La risposta, però, non arrivò mai, e lei non seppe se fosse per via del fatto che fosse una donna o perché la lettera non fosse stata recapitata.
Dal mancato lavoro ai cieli del mondo
Delusa ma non sconfitta, la giovane Tizi seguì un consiglio inatteso: imparare a volare. Con appena cinque sterline prese il suo primo volo introduttivo e ne rimase folgorata. In poco tempo ottenne la licenza da pilota solista e partì per gli Stati Uniti, dove si specializzò in acrobazie aeree come looping e rollate.
Negli anni Ottanta, quando la crisi economica colpì duramente il Regno Unito, si trasferì in Botswana, trovando lavoro come pilota di aerei charter. Nonostante lo scetticismo iniziale dei colleghi uomini, dimostrò di essere all’altezza, guadagnandosi rispetto e fiducia. Successivamente si spostò in Sudafrica, dove lavorò per una compagnia di viaggi di lusso, ma venne licenziata dopo che alcuni colleghi avevano diffuso voci discriminatorie sul suo conto. “La mia passione per le moto e il fatto di non avere un fidanzato - racconta - erano bastati a far nascere sospetti assurdi.”
Una vita tra cielo e libertà
Rientrata in Inghilterra, Hodson fondò la sua scuola di volo, Tiger Airways, insieme al compagno Chris, con cui visse 17 anni di voli e acrobazie. Dopo la scomparsa di Chris nel 2017, si è ritirata in un piccolo villaggio del Lincolnshire, dove oggi vive con il cane Tiger, due galline e un falco di nome Solar. Nel tempo libero, fa volontariato nei centri per anziani, portando il suo cane a far visita ai residenti.
Quando, nell’ottobre del 2024, il postino ha bussato alla sua porta con quella vecchia busta tra le mani, Hodson ha provato un misto di stupore e nostalgia. “Mi ha fatto tornare indietro nel tempo. Ho ricordato l’attesa, la speranza e la delusione. Ma anche tutto ciò che è venuto dopo.”
Oggi, la donna guarda a quell’episodio con gratitudine. “Forse la lettera non arrivò perché dovevo seguire un percorso diverso, più ricco di emozioni e incontri.” E infatti, dopo la pubblicazione della sua storia, tanti vecchi amici l’hanno contattata, sorpresi nel riscoprire il suo spirito avventuroso. “Non sempre capiamo nell'immediato perché accadano certe cose - conclude Hodson - ma credo che tutto abbia un senso, anche se lo scopriamo solo molti anni dopo. Quello che non mi spiego è come abbiano fatto a trovarmi, dato che ho cambiato 50 case e 4 nazioni in questi anni”.
