Su Netflix c'è un piccolo gioiello nascosto dal creatore di Élite: vale assolutamente la pena recuperarla.
“Il caos dopo di te” è una miniserie che merita di essere riscoperta su Netflix. Uscita nel dicembre 2020, è firmata da Carlos Montero, lo stesso autore di Élite. Nonostante la sua qualità e l’intensità della storia, molti l’hanno trascurata, forse offuscata dal successo della serie ambientata nel celebre liceo di Madrid. Questa volta Montero cambia tono e ambientazione, costruendo un thriller psicologico avvolgente, cupo e pieno di tensione.
La serie che vale la pena recuperare su Netflix: dallo stesso autore di Élite
Al centro della storia c’è Raquel, interpretata da Inma Cuesta, un’insegnante di letteratura che si trasferisce nel paese galiziano di Novariz, luogo natale del marito Germán. Il suo arrivo non è casuale: prende il posto di Viruca, la docente che l’ha preceduta e che si è tolta la vita in circostanze mai del tutto chiarite. Da subito, Raquel percepisce che qualcosa non torna. Gli studenti sembrano ostili, l’atmosfera del liceo è carica di mistero e in paese si respira un’aria pesante, quasi di sospetto.

Il passato di Viruca comincia a emergere attraverso piccoli indizi, fino a intrecciarsi con la vita stessa di Raquel. È qui che “Il caos dopo di te” mostra tutta la sua forza narrativa. Montero costruisce un doppio piano temporale, alternando il presente di Raquel e il passato di Viruca. Le due linee si rincorrono episodio dopo episodio, fino a sovrapporsi in modo inquietante. La sensazione è quella di assistere a un puzzle che si compone lentamente, tra segreti, tradimenti e ossessioni.
Ogni episodio aggiunge un tassello a un mistero che diventa sempre più personale. Raquel non indaga soltanto sulla morte della collega, ma deve fare i conti con sé stessa, con le sue paure e con un matrimonio che sembra sgretolarsi. Il paese, apparentemente tranquillo, nasconde verità scomode e legami corrotti che coinvolgono insegnanti, studenti e famiglie influenti. È un microcosmo di ipocrisia e potere, dove tutti hanno qualcosa da nascondere.
Una miniserie da vedere tutta d'un fiato
L’ambientazione galiziana contribuisce a creare un clima quasi claustrofobico. Le strade bagnate dalla pioggia, i boschi fitti e le case isolate diventano parte del racconto, come se anche il paesaggio avesse un ruolo nel mantenere viva la tensione. La fotografia gioca con i toni freddi e grigi, esaltando il senso di inquietudine che accompagna ogni scena. Inma Cuesta offre una prova intensa, piena di sfumature. La sua Raquel è fragile ma determinata, una donna che cerca di sopravvivere a un dolore personale mentre viene risucchiata da una spirale di paura. Accanto a lei, Bárbara Lennie dà vita a una Viruca complessa e magnetica, un personaggio enigmatico che continua a influenzare il presente anche dopo la sua morte.
La serie si distingue anche per il suo modo di raccontare la manipolazione e la violenza psicologica. Montero non punta solo sul mistero, ma scava nell’animo umano, mostrando quanto sia facile perdere il controllo quando la realtà comincia a confondersi con la paranoia. Il risultato è un racconto teso, profondo, che lascia spesso lo spettatore spiazzato. “Il caos dopo di te” non è la classica serie thriller fatta di inseguimenti o colpi di scena forzati. È un viaggio mentale, dove ogni dettaglio ha un peso e dove il vero orrore non è tanto nel crimine, ma nelle relazioni che si sfaldano e nei segreti che logorano.
