Entra in un supermercato della Corea del Nord e mostra i prezzi stratosferici del cibo

La Corea del Nord è tra i paesi più difficili da visitare al mondo. Il governo di Pyongyang limita fortemente i visti turistici, e nel 2025 ottenere un lasciapassare è diventato quasi impossibile per i cittadini europei, italiani inclusi. Nonostante il passaporto italiano sia uno dei più potenti a livello globale, accedere al territorio nordcoreano resta un privilegio concesso solo in rare circostanze, come eventi sportivi o missioni speciali. È proprio grazie a una di queste eccezioni che una donna (non italiana) ha potuto filmare l’interno di un supermercato nel cuore della capitale, mostrando prezzi del cibo che hanno lasciato tutti senza parole.

Un video raro dal cuore di Pyongyang

L’occasione è arrivata durante la Maratona della Corea del Nord 2025. L’atleta Anete, autorizzata a partecipare, ha registrato un breve filmato all’interno del Daeson Department Store, un grande supermercato situato nel centro di Pyongyang. Il video è stato poi inviato al noto content creator Drew Binsky, seguito da milioni di persone tra YouTube, Instagram e TikTok. A differenza di altri viaggiatori che devono nascondere le riprese, Anete ha avuto il permesso di filmare, accompagnata da una guida ufficiale del regime.

Le immagini mostrano scaffali perfettamente ordinati e un assortimento di prodotti apparentemente ampio. Tuttavia, il dettaglio che ha catturato maggiormente l’attenzione non è la varietà, ma i prezzi esorbitanti dei generi alimentari in vendita. Prima di entrare, la donna ha dovuto cambiare valuta, poiché le carte di credito europee o americane non sono accettate. Tutti gli acquisti devono essere effettuati in contanti locali, e i turisti non possono portare all’estero grandi somme di denaro nordcoreano.

Prezzi del cibo fuori controllo nel Daeson Department Store

I prodotti più economici si trovano nel reparto snack: una confezione di noodles istantanei al sapore di carne o di pomodoro costa circa 3 dollari (2,70 euro), mentre un sacchetto di patatine al gusto di alga viene venduto a 2,50 dollari, poco più di due euro. Prezzo accessibile anche per un dolcetto al sapore di crema di nocciole, venduto all'equivalente di 1€. Fin qui, tutto sommato, nulla di troppo diverso dagli standard internazionali.

L'alimento più economico che si trova nel supermercato: un dolcetto con crema alle nocciole, venduto a 1€
L'alimento più economico che si trova nel supermercato: un dolcetto con crema alle nocciole, venduto a 1€

La situazione cambia radicalmente nel reparto dolci e bevande. Una semplice confezione di barrette alla nocciola costa l’equivalente di 27 dollari, ossia oltre 23 euro. Ancora più impressionante è il prezzo del tè nero: una scatola da poche bustine viene venduta a 74 dollari, quasi 66 euro. Tra gli scaffali si trovano anche dolcetti simili a profiteroles, non conservati in frigo, venduti a 33 dollari, circa 30 euro al cambio attuale.

Un supermercato per pochi privilegiati

Va sottolineato che luoghi come il Daeson Department Store non rappresentano la quotidianità della popolazione nordcoreana. Questi negozi sono frequentati esclusivamente da chi vive nella capitale e ricopre incarichi governativi o diplomatici. Per i cittadini comuni, molti dei prodotti in vendita sono del tutto inaccessibili, sia per i costi proibitivi che per la semplice indisponibilità al di fuori di Pyongyang.

Le zone periferiche del paese restano off-limits per i turisti, che possono muoversi solo in aree autorizzate e sempre accompagnati da una guida. L’esperienza di shopping mostrata nel video, quindi, non descrive la vita reale dei nordcoreani, ma piuttosto una vetrina costruita per impressionare i visitatori stranieri e trasmettere l’immagine di un paese prospero.

Tra propaganda e realtà

Le teorie più diffuse tra gli esperti di geopolitica e i pochi giornalisti che sono riusciti a visitare il paese sostengono che molti elementi mostrati ai turisti siano parte di una rappresentazione. Secondo alcuni analisti con vena complottistica, persino le persone che appaiono nei supermercati o nei ristoranti potrebbero essere attori selezionati dal governo. Tuttavia, non esistono prove dirette e verificabili: ottenere informazioni indipendenti dalla Corea del Nord resta quasi impossibile. Chi diffonde notizie non autorizzate rischia pesanti punizioni, inclusa la detenzione.

Nel filmato inviato a Drew Binsky, Anete sottolinea anche un dettaglio curioso: «Non ho trovato nessun tipo di caffè sugli scaffali, e nemmeno barrette di cioccolato». Un’assenza che conferma quanto il mercato nordcoreano resti isolato dal resto del mondo, nonostante le facciate moderne e le luci dei centri commerciali.

Un paese inaccessibile e pieno di contrasti

La testimonianza dell’atleta si aggiunge alle poche fonti dirette che ci permettono di intravedere una Corea del Nord sospesa tra modernità apparente e povertà sistemica. Il video girato a Pyongyang ha riacceso l’interesse internazionale sul tema del costo della vita e sul reale potere d’acquisto dei cittadini locali. Mentre i prezzi mostrati nel supermercato del centro sono al livello delle boutique europee, fuori dalla capitale molte famiglie faticano a ottenere anche beni di prima necessità.

Ciò che emerge da questa testimonianza non è solo la sorpresa per i prezzi stratosferici del cibo, ma anche la consapevolezza che la Corea del Nord resta uno dei luoghi più chiusi, enigmatici e controllati del pianeta. Un paese dove tutto ciò che è visibile è, probabilmente, ciò che si vuole mostrare.

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