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Quante cose diamo per scontate? Fin da bambini impariamo che esistono cinque continenti: Africa, America, Asia, Europa e Oceania. Alcuni modelli geografici aggiungono l’Antartide come sesto continente, altri dividono le Americhe in tre. Ma tra tutti, uno dei nomi più antichi e ricchi di significato resta proprio Africa. Ti sei mai chiesto da dove venga e chi l’abbia scelto? La risposta sorprende: non sono stati gli africani.
L’origine romana del nome “Africa”
A parlarne è stata la divulgatrice Julia, conosciuta su TikTok come @mindofjulia, che ha raccontato come la parola “Africa” nasca da una decisione politica e militare, non da una denominazione indigena. Quando l’esercito romano sconfisse Cartagine nel 146 a.C., Roma trasformò l’attuale Tunisia in una provincia chiamata Africa Proconsularis. Il nome derivava dal popolo locale di origine berbera, gli Afri. In latino, “Africa” indicava dunque la terra degli Afri.
Col passare del tempo, l’Impero Romano si espanse verso ovest — nell’attuale Algeria e Mauritania — e verso est, includendo la Tripolitania (oggi Libia). Tuttavia, il termine “Africa” continuò a designare solo quella zona del Nord, non l’intero continente come oggi. Dopo la caduta dell’Impero Romano, il nome sopravvisse nella tradizione cartografica e nei testi medievali.
Quando l’Europa decise che tutto si chiamasse “Africa”
Nella seconda metà del Quattrocento, con l’avvento delle esplorazioni europee e l’età delle grandi navigazioni, i cartografi europei giocarono un ruolo decisivo. Per comodità e consuetudine, continuarono a utilizzare il termine latino “Africa” per indicare le terre a sud del Mediterraneo. Le nuove mappe, soprattutto quelle ispirate alla proiezione di Mercatore, contribuirono a diffondere questa convenzione in tutto il continente europeo. Da quel momento, “Africa” divenne ufficialmente il nome del vasto territorio oggi conosciuto come continente africano.
È interessante notare che questa scelta non fu mai discussa con le popolazioni che vivevano in quelle regioni. L’etichetta “Africa” si consolidò così come una definizione nata in Europa e imposta sulle mappe del mondo, molto prima che le persone che vi abitavano si identificassero con essa.
Le altre ipotesi sull’etimologia di “Africa”
Nonostante la versione romana (sulla terra degli Afri) sia la più documentata, esistono diverse teorie sull’origine linguistica del nome. Alcuni storici sostengono che “Africa” derivi dal termine fenicio “Afar”, che significa “polvere” o “terra secca”, in riferimento ai paesaggi aridi del Maghreb. Altri propongono una radice greca: “aphrike”, cioè “senza freddo”, per descrivere il clima caldo 12 mesi su 12 del continente. Infine, un’ipotesi più rara ma linguisticamente coerente riconduce il nome al latino “Aprica”, ossia “soleggiata”.

Ciò che accomuna tutte queste interpretazioni è il punto di vista esterno: in ogni caso, il nome non nasce dalla voce dei popoli africani, ma dallo sguardo — e dal linguaggio — dei colonizzatori e dei commercianti del Mediterraneo.
Come chiamavano la propria terra gli antichi popoli africani
Prima che gli europei imponessero il termine “Africa”, le popolazioni che abitavano quelle regioni non percepivano il continente come un’entità unica che metteva sotto lo stesso cappello l'attuale Marocco e l'attuale Zimbabwe. Esistevano civiltà e culture distinte, con nomi propri e identità radicate. L’Egitto si chiamava Kemet (o Kenet), che significa “la terra nera”, in riferimento al fertile limo del Nilo. A sud, la regione che comprende oggi Sudan ed Etiopia era conosciuta come Kush, potente regno con una storia autonoma. L’area del Maghreb, invece, era frammentata tra regni berberi e territori nomadi, ciascuno con la propria denominazione.
Tra le denominazioni antiche, una delle più evocative è “Alkebulan”, parola di origine araba e africana che può essere tradotta come “madre dell’umanità” o “culla della vita”. Questo termine riassume un’idea oggi confermata dall’archeologia e dalla genetica: l’essere umano ha avuto origine proprio in Africa. Alcuni studiosi e movimenti culturali moderni lo utilizzano ancora come alternativa al nome europeo, per sottolineare un senso di appartenenza e di riscatto identitario.
Un nome antico, un significato moderno
Oggi il termine “Africa” è parte integrante della geografia e della cultura globale, ma conserva dentro di sé la traccia della storia coloniale e linguistica che lo ha generato. Chiamare un luogo significa definirlo, e per secoli l’Europa ha definito il mondo. Tuttavia, sempre più voci africane stanno recuperando la memoria delle denominazioni originarie, restituendo dignità a un’eredità linguistica che precede Roma, i cartografi e il colonialismo.
Capire perché l’Africa si chiama così non è solo una curiosità etimologica, ma un modo per riflettere su chi ha il potere di dare i nomi e su quanto questi nomi continuino a influenzare la percezione del mondo.
