Indice dei contenuti
Per anni si è pensato che il giorno più triste per i single fosse San Valentino, la festa degli innamorati per eccellenza, che per ovvi motivi li escludeva. Oppure, per alcuni, il malinconico Capodanno, quando i brindisi e i baci di mezzanotte mettono in risalto la solitudine. E invece no: secondo un recente studio condotto da Dating.com, la data che mette più alla prova le persone single è un’altra, e completamente inaspettata — Halloween, dunque mancano poche ore.
Halloween: da festa dei travestimenti a giornata di malinconia
La piattaforma Dating.com ha intervistato oltre 1.000 persone single e i risultati sono sorprendenti: il 59% ha dichiarato di sentirsi più solo proprio il 31 ottobre. Un dato che supera persino quello del 14 febbraio, considerato da sempre il giorno più difficile per chi non ha una relazione stabile.
Halloween, con i suoi costumi colorati e le feste a tema, dovrebbe essere un momento spensierato. Ma per molti single non è così. Il 57% degli intervistati ritiene infatti che la notte delle streghe sia più triste di San Valentino. Le ragioni? Le foto di coppie e famiglie sui social, i travestimenti coordinati e la sensazione di essere “fuori posto” in una festa che esalta la compagnia. Secondo l’indagine, il 73% dei single afferma che i social media amplificano il senso di solitudine durante Halloween. Scorrere la home piena di selfie di coppie sorridenti e famiglie in costume può trasformare una serata qualunque in un piccolo tormento emotivo.
La solitudine “spaventosa” dietro la maschera
Dietro i sorrisi e le decorazioni a tema si nasconde spesso una realtà più malinconica. Il 77% dei partecipanti ha ammesso di aver finto di avere impegni per Halloween pur di non sentirsi escluso, mentre il 62% confessa di nascondere la propria tristezza agli amici e ai familiari. Non mancano le ammissioni più toccanti: più della metà ha raccontato di aver pianto almeno una volta durante la serata, magari dopo aver aperto la porta ai bambini in cerca di dolcetti.

Questi numeri evidenziano quanto la solitudine emotiva sia un tema attuale e concreto, soprattutto nei periodi di festa. La sensazione di isolamento non è legata solo all’assenza di un partner, ma anche al confronto costante con la felicità “pubblica” mostrata dagli altri, soprattutto online.
Halloween, social media e l’epidemia di solitudine
Il fenomeno non riguarda solo i single: la “epidemia di solitudine” è stata riconosciuta anche dal Dipartimento della Salute di New York, che ha rilevato come oltre la metà dei cittadini dichiari di sentirsi sola “almeno qualche volta”. Un problema che, come ha spiegato Vivek Murthy, ex Surgeon General degli Stati Uniti, può avere effetti sulla salute comparabili a quelli di fumare 15 sigarette al giorno.
Murthy invita a non sottovalutare la mancanza di connessione sociale e a “fare piccoli passi ogni giorno per rafforzare le relazioni”, anche solo con gesti semplici: una telefonata, un messaggio o una passeggiata in compagnia. Perché la solitudine, come dimostrano gli studi, non è solo un disagio momentaneo, ma un fattore di rischio per la salute mentale e fisica.
E il Blue Monday? Un mito da sfatare
Nel 2026 il Blue Monday, spesso definito “il giorno più triste dell’anno”, cadrà il 19 gennaio. Di norma è il secondo lunedì dopo la fine delle feste natalizie. Tuttavia, la scienza ha da tempo smentito questa teoria: si tratta di una trovata commerciale nata nel 2005 da un’agenzia di viaggi inglese. La formula che avrebbe individuato il lunedì più deprimente dell’anno combinava elementi come clima, debiti e calo di motivazione post-feste — ma non aveva basi scientifiche.
Gli esperti ricordano che non esistono prove reali di un picco di tristezza collettiva in quella giornata. I cali d’umore invernali sono invece legati a condizioni cliniche documentate, come il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), dovuto alla riduzione della luce naturale.
