Il film più visto su RaiPlay è un colpo al cuore: chi lo guarda non resta più lo stesso

Su RaiPlay il film più visto di oggi è un vero colpo al cuore: una storia che non lascia indifferenti e che vale assolutamente la vena scoprire.

Dogman”, ora disponibile su RaiPlay, è uno di quei film che non lasciano indifferenti. Diretto da Luc Besson e presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2023, è diventato in poco tempo il titolo più visto sulla piattaforma, conquistando il pubblico italiano con la sua potenza visiva e la sua intensità emotiva. È un film che graffia, che non si dimentica, e che racconta la storia di un uomo spezzato ma capace di trasformare il dolore in sopravvivenza.

Il film più visto su RaiPlay è emozione pura: non si può restare indifferenti

Il cuore del film è Doug, interpretato da un eccezionale Caleb Landry Jones. Sin dai primi minuti si capisce che la sua non è una storia comune: la sua vita è segnata dalla violenza e dall’abbandono. Da bambino, il padre e il fratello, fanatici religiosi e alcolizzati, lo rinchiudono nella gabbia dei cani nel cortile di casa. Quei cani, che per gli adulti sono solo strumenti di lotta, diventano per Doug la sua unica compagnia, l’unica forma di affetto. Quando riesce a inviare un messaggio chiedendo aiuto, il padre tenta di ucciderlo. Doug sopravvive, ma rimane paraplegico.

Il film racconta una parabola di dolore e resilienza. Anni dopo, Doug vive in una scuola abbandonata con il suo branco di cani. Li considera la sua famiglia, gli unici esseri capaci di amarlo davvero. Di notte si esibisce come drag queen, trovando sul palcoscenico quella libertà che la vita gli ha sempre negato. È un personaggio complesso, ferito, ma con un profondo senso di giustizia. Per questo addestra i suoi cani per colpire chi abusa del potere e chi fa del male.

Una regia perfetta, ispirato a una storia vera

Dogman” non è un film lineare. Besson costruisce la narrazione alternando presente e passato, tra il racconto della vita di Doug e la sua confessione a una psichiatra dopo l’arresto. Il ritmo è ipnotico, sostenuto da una regia che alterna momenti di estrema violenza a scene di grande delicatezza. Il risultato è un film che non solo racconta una storia di vendetta e dolore, ma esplora il confine tra umanità e bestialità. L’uso dei cani come simbolo è uno degli elementi più forti. Besson li trasforma in metafora di fedeltà, amore e libertà. Sono la famiglia che Doug non ha mai avuto, ma anche il riflesso del suo mondo interiore: istintivo, ferito, puro. La scena in cui Doug, circondato dai suoi animali, parla del valore dell’amore incondizionato è una delle più potenti del film.

scena film dogman
Una scena del film più visto di oggi su RaiPlay

Caleb Landry Jones offre un’interpretazione straordinaria. Il suo Doug è fragile e feroce allo stesso tempo, dolce e imprevedibile. L’attore riesce a comunicare con il corpo e con lo sguardo tutto il peso di una vita di dolore, ma anche la capacità di trovare la bellezza dove nessuno la vedrebbe. È un ruolo fisicamente e psicologicamente estremo, che Jones interpreta con una dedizione rara, diventando l’anima del film. Luc Besson ha raccontato di essersi ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto in Francia: un bambino rinchiuso dal padre in una gabbia fin da piccolo. Da quel punto di partenza, il regista costruisce una riflessione più ampia sui traumi infantili e sulle ferite invisibili che plasmano una vita. “Dogman” diventa così un film sull’abuso, ma anche sul potere della resilienza e della diversità.

Un capolavoro sulla libertà e sull’amore incondizionato

Dogman” è più di una semplice storia di vendetta. È una parabola sul bisogno di amore, sulla solitudine e sulla possibilità di rinascere anche dopo l’inferno. In un mondo che emargina chi è diverso, Doug diventa un simbolo di resistenza e di libertà. Il successo su RaiPlay non sorprende: il pubblico italiano ha premiato un film che riesce a essere profondo e spettacolare allo stesso tempo. Questo film sicuramente non offre risposte facili, ma costringe a guardare in faccia il dolore e a chiedersi cosa significhi davvero essere umani. Un racconto feroce e poetico, che resta dentro a lungo. Nonostante la sua oscurità, inoltre, parla di speranza, della forza di chi sopravvive e dell’amore che può arrivare anche da un branco di cani, gli unici capaci di amare senza condizioni.

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