La Sicilia che non ti aspetti, borgo in stile arabeggiante poco famoso da visitare in autunno

Nel cuore della Sicilia, Agira è un borgo arabeggiante unico nel suo genere: vicoli antichi, sapori autentici e panorami sull’Etna. Scopri perché visitarlo in autunno è un’esperienza indimenticabile.

Nel cuore della Sicilia più autentica, lontano dai circuiti turistici più battuti, sorge Agira, un borgo che sembra uscito da un racconto orientale. Situato in provincia di Enna, questo piccolo centro custodisce uno dei patrimoni più affascinanti e meno conosciuti dell’isola: un’anima arabeggiante che si riflette nelle sue stradine tortuose, nei cortili nascosti e nell’atmosfera sospesa nel tempo. Visitare Agira significa entrare in un mondo antico, dove le culture si sono fuse lasciando tracce indelebili nella pietra, nei profumi e nei suoni del borgo.

Il cuore pulsante di Agira è il quartiere delle Rocche, un labirinto che conserva ancora oggi la struttura urbanistica dell’epoca araba. Le sue vie raccontano un passato millenario, dove ogni curva svela un frammento di storia. La suddivisione in shàri (la strada principale), durub (le vie secondarie) e azikka (i vicoli ciechi privati) riflette una concezione dello spazio tipicamente mediorientale, creata per difendere e proteggere la vita domestica. Camminare tra questi vicoli è come viaggiare nel tempo: muri di pietra chiara, archi improvvisi e scorci che si aprono su cortili silenziosi evocano atmosfere di antichi souk nordafricani. E proprio qui, tra le case addossate le une alle altre, si possono ancora ammirare le colonne di un’antica moschea, una delle rare testimonianze materiali della dominazione araba in Sicilia.

Sicilia
Il meraviglioso borgo di Agira in Sicilia. Fonte: Instagram

Cosa vedere nel borgo di Agira: dal castello al centro storico molto suggestivo

Sulla cima del Monte Teja si erge il Castello di Agira, una fortezza normanna che domina l’intero paesaggio. Oggi le sue rovine offrono uno dei punti panoramici più suggestivi dell’isola, con una vista che abbraccia le campagne di Enna e l’imponente profilo dell’Etna. Il borgo è un vero scrigno di architettura religiosa e artistica: la Cattedrale unisce elementi gotici e rinascimentali, mentre le chiese di Sant’Antonio da Padova, San Pietro e Santa Margherita custodiscono preziose opere d’arte. Da non perdere anche l’Abbazia di San Filippo d’Agira, dedicata al santo patrono, meta di pellegrinaggi e custode di reliquie e affreschi antichi.

Una sorpresa unica si trova nella chiesa del Santissimo Salvatore, dove è conservato l’Aron ebraico più antico d’Europa, scolpito interamente nella pietra: una testimonianza straordinaria della convivenza tra culture e religioni che ha caratterizzato nei secoli la Sicilia centrale.

Il centro storico è un intreccio di stradine lastricate e palazzi nobiliari che si aprono su cortili interni. Da qui lo sguardo spazia fino al Lago di Pozzillo, uno specchio d’acqua che riflette i colori del cielo e le ombre dell’Etna, rendendo Agira uno dei borghi più panoramici dell’entroterra. Anche il Cimitero di guerra canadese merita una visita: un luogo silenzioso e toccante, che ricorda gli eventi della Seconda guerra mondiale e il sacrificio dei soldati caduti per la libertà.

L’autunno ad Agira: profumi, tradizioni e quiete

Se c’è una stagione in cui Agira mostra il suo volto più autentico, quella è senza dubbio l’autunno. Le colline che la circondano si tingono di oro e rame, il clima è dolce e ideale per esplorare, e il borgo si anima di sagre e feste popolari. Durante le giornate FAI, gli antichi palazzi aprono le loro porte, mentre le manifestazioni enogastronomiche permettono di scoprire i sapori del territorio. In questo periodo, tra panorami limpidi e tramonti che incendiano l’Etna, Agira regala al viaggiatore una sensazione rara: quella di trovarsi in un luogo antico e segreto, dove la Sicilia araba, normanna ed ebraica convivono in perfetta armonia. Se ami il mare, ecco alcune mete italiane da visitare anche in autunno. 

Lascia un commento