Con l’arrivo dell’inverno e delle prime giornate gelide, torna il dibattito su un tema che divide da sempre gli amanti degli animali: serve davvero mettere il cappotto ai cani? La domanda sembra semplice, ma la risposta è tutt’altro che scontata. Dipende infatti da diversi fattori, come la razza, la taglia, l’età e perfino lo stile di vita dell’animale.
Molti cani sopportano bene il freddo, e alcuni lo apprezzano persino. Le basse temperature, per alcune razze, rappresentano un momento di vitalità e gioco, grazie a una pelliccia naturalmente resistente. Tuttavia, non tutti i nostri amici a quattro zampe sono uguali. Alcuni, nonostante il mantello, possono soffrire il freddo e aver bisogno di un piccolo aiuto per affrontare le passeggiate invernali.
La veterinaria, conosciuta sui social come Nina, è intervenuta per chiarire la questione. Ha ricordato che non esiste una regola unica valida per tutti. In generale, la maggior parte dei cani può trascorrere brevi periodi all’aperto anche con temperature rigide senza necessità di indossare nulla. Ci sono, naturalmente, delle eccezioni. Alcuni animali, per struttura fisica o caratteristiche del pelo, hanno decisamente bisogno di uno strato aggiuntivo per mantenere una temperatura corporea confortevole. Una veterinaria esperta ha anche spiegato cosa significa se il tuo cane mangia spesso l'erba.
Ha senso mettere il cappotto ai cani in inverno? Veterinaria finalmente risponde
Secondo la specialista Nina, sulla pagina social conosciuta come @teampdsa, non bisogna lasciarsi condizionare da chi sostiene che i cani hanno il pelo, quindi non sentono freddo. In realtà, la pelliccia non garantisce sempre la stessa protezione. Cani nordici come Husky o Malamute sono naturalmente predisposti a resistere alle temperature più basse: il loro doppio mantello agisce come un perfetto isolante. Lo stesso vale per razze di taglia media o grande, come i Border Collie o i Pastori Tedeschi, che grazie al fitto strato di pelo riescono a mantenere il calore anche durante le giornate più rigide.

Diverso è il caso dei cani di piccola taglia, di quelli dal pelo corto o raso, o ancora di quelli tosati. Chihuahua, Levrieri, Pinscher e simili non dispongono della stessa protezione e possono quindi trarre beneficio da un cappottino o da un maglioncino. Lo stesso vale per i cuccioli e i cani anziani, che hanno una termoregolazione meno efficiente. Una figura professionale come l’infermiera veterinaria Nina, spesso consultata in ambito comportamentale, ha spiegato che i cani che più potrebbero beneficiare di un cappotto sono proprio quelli più esposti agli sbalzi termici. Si tratta di animali che vivono in case molto riscaldate e che, durante le passeggiate, passano improvvisamente a temperature basse, oppure di razze con scarsa massa grassa o senza sottopelo.
Il cappotto, però, deve essere un aiuto, non un fastidio. È fondamentale che il cane possa muoversi liberamente, senza sentirsi limitato. Deve poter correre, saltare, giocare e, naturalmente, fare i propri bisogni senza difficoltà. Se l’animale tende a mordersi o a graffiare il cappotto, o se si strofina su pavimento e mobili, è probabile che quel modello sia troppo stretto, scomodo o irritante. In questi casi, va tolto immediatamente e sostituito con un indumento più adatto.
L'obiettivo del cane è il benessere
La veterinaria ha ribadito che la scelta del cappottino non deve mai essere estetica, ma funzionale. L’obiettivo è il benessere del cane, non l’apparenza. Ogni proprietario dovrebbe osservare attentamente il comportamento del proprio animale: i segnali di disagio sono chiari. Tremori, rigidità o la tendenza a voler rientrare subito in casa indicano che il cane ha freddo e ha bisogno di protezione. Se invece si mostra energico, curioso e vivace, può tranquillamente affrontare la passeggiata senza strati extra.
Anche la durata dell’esposizione al freddo gioca un ruolo importante. Una breve uscita per i bisogni non richiede particolari precauzioni, ma le passeggiate più lunghe o le giornate ventose e umide possono richiedere maggiore attenzione. In questi casi, un cappotto impermeabile o foderato è un’ottima soluzione per evitare che il cane si raffreddi, soprattutto se si bagna. Un altro aspetto da non trascurare riguarda i cani con problemi di salute o in convalescenza.
Gli animali più fragili, ad esempio quelli con dolori articolari o patologie croniche, traggono giovamento dal calore, che aiuta a ridurre rigidità e fastidi muscolari. La conclusione, per l'esperta, è semplice: non si tratta di umanizzare gli animali, ma di adattarsi alle loro esigenze. Ogni cane è diverso e ciò che funziona per uno può non andare bene per un altro. L’importante è osservare, valutare e scegliere con buon senso.
