Un influencer italiano è stato al supermercato in Svizzera e ha mostrato i prezzi di molti prodotti alimentari: c'è davvero di tutto.
Andare a fare la spesa in Svizzera può trasformarsi in una vera e propria esperienza, soprattutto se si vive al confine e si è abituati ai prezzi italiani. Lo sa bene l’influencer conosciuto sui social come @matteo.lazzarini8, che ha deciso di mostrare ai suoi follower quanto costa riempire il carrello in un supermercato di Lugano, nel Canton Ticino. Il video, diventato virale, ha scatenato un acceso dibattito tra curiosità e sorpresa, perché i prezzi svizzeri, visti con gli occhi di un italiano, sembrano davvero fuori misura.
Lazzarini ha percorso corsie e scaffali mostrando i costi dei prodotti di uso comune, quelli che ognuno di noi compra quasi ogni giorno. Un pacco di biscotti, ad esempio, si aggira attorno ai 3 franchi, che equivalgono a circa 3 euro. Una cifra che in Italia si pagherebbe solo per biscotti di marca o di fascia premium, ma che in Svizzera è la norma anche per le confezioni standard.
Svizzera, italiano va al supermercato: i prezzi degli alimenti
Il prezzo del cioccolato, simbolo svizzero per eccellenza, sorprende ancora di più: una tavoletta costa circa 5 franchi, quindi poco più di 5 euro. Anche il pane, alimento base nella dieta quotidiana, raggiunge cifre piuttosto elevate. Il pane tradizionale, da circa 300 grammi, costa 2,95 franchi, mentre quello di segale sale a 3,40 franchi per 400 grammi. Esiste poi un tipo di pane tipico di Lugano che tocca i 7,90 franchi, un prezzo che in Italia farebbe quasi sorridere, ma che nei supermercati elvetici rientra perfettamente nella media.

Tra i banchi di frutta, Lazzarini ha mostrato le arance, vendute a 4,95 franchi al chilo, vale a dire circa 5 euro. Prezzi che, anche nei periodi di rincaro, in Italia raramente si raggiungono. La sezione dei salumi e dei formaggi racconta la stessa storia: 100 grammi di prosciutto costano 4,85 franchi, mentre una forma di formaggio arriva a 20 franchi. Per chi ama il pesce, poi, il colpo d’occhio è ancora più netto: un trancio di salmone costa 16,85 franchi, e al chilo supera facilmente i 50 franchi, ovvero più di 50 euro.
Non va meglio nel reparto uova e pasta fresca. Le 4 uova locali vengono vendute a 3 franchi, mentre una confezione di cappelletti al prosciutto crudo tocca i 6,50 franchi. Anche il petto di pollo, uno degli alimenti più comuni e versatili, raggiunge cifre da record: 4,75 franchi per 100 grammi, che significa circa 5 euro per un etto. Un carrello pieno in Svizzera, insomma, può costare facilmente il doppio rispetto a uno italiano. Ma è importante sottolineare un aspetto fondamentale che lo stesso Matteo Lazzarini ha voluto evidenziare: il rapporto tra prezzi e stipendi. Se in Italia uno stipendio medio si aggira attorno ai 1.500 euro, in Svizzera la cifra può superare tranquillamente i 4.000 o 5.000 franchi al mese, a seconda del settore e della qualifica. Questo spiega perché, nonostante i costi così elevati, la popolazione locale riesca a mantenere un buon tenore di vita.
Uno stile di vita molto diverso dall'Italia
Nonostante i prezzi siano più alti, la qualità dei prodotti è elevata, sia per la provenienza che per i controlli rigidi a cui sono sottoposti. Nei supermercati di Lugano, gran parte dei prodotti freschi proviene da aziende locali e rispetta standard ambientali e di produzione molto severi. Questo, naturalmente, si riflette sul prezzo finale, ma anche sulla consapevolezza del consumatore.
I salari più alti, tra l'altro, permettono di affrontare i costi con maggiore serenità. Del resto, la precisione svizzera si nota anche nei dettagli: etichette chiare, pesi precisi e una trasparenza che spesso in Italia manca. Il video dell'influencer è diventato così più di una semplice curiosità. Un vero e proprio specchio delle differenze economiche e culturali tra Italia e Svizzera. Due Paesi vicinissimi ma con stili di vita e potere d’acquisto molto diversi. Per un italiano, fare la spesa a Lugano può sembrare un lusso. Per uno svizzero, è la normalità.
Eppure, dietro quei cartellini dai numeri alti, si nasconde una realtà più complessa. Un sistema economico che punta sulla qualità, sulla puntualità e su salari che garantiscono dignità e stabilità. Forse, più che stupirci per il prezzo del pane o delle arance, dovremmo riflettere su cosa significhi davvero vivere in un Paese dove tutto costa di più, ma anche il lavoro vale di più.
