Un italiano che si è trasferita in Germania lavora adesso come postino e ha spiegato le differenze che ci sono con l'Italia.
Lavorare all’estero non è solo una questione di guadagno, ma anche di mentalità. A raccontarlo è stato un giovane italiano trasferitosi in Germania, oggi diventato virale sui social con il nome di @karimferraresi. Nelle sue parole c’è il ritratto di una quotidianità diversa da quella italiana, fatta di regole precise, rispetto per gli orari e un modo di intendere il lavoro che sorprende chi arriva dal nostro Paese. Il giovane lavora come postino per le Poste tedesche e si occupa delle consegne con DHL. Una mansione semplice, ma che gli ha permesso di scoprire una realtà professionale molto diversa da quella a cui era abituato.
Italiano che lavora alle poste in Germania spiega le differenze con l'Italia: davvero incredibile
Il suo racconto ha colpito perché, tra le tante differenze che ha notato, ce n’è una che per molti italiani è difficile da comprendere. in Germania, se arrivi troppo presto al lavoro, il capo può perfino richiamarti. Non perché non si apprezzi la puntualità, ma perché l’orario è sacro e va rispettato da entrambe le parti. Karim ha spiegato che la sua giornata lavorativa inizia ufficialmente alle 8.10 e termina alle 16.30. In quelle ore deve sistemare la posta, organizzare le consegne e completare tutto ciò che rientra nel suo turno. Se riesce a finire prima, non è tenuto a rimanere sul posto: viene comunque pagato per l’intera giornata. È un sistema chiaro, che valorizza l’efficienza e la produttività, senza imporre straordinari infiniti o pressioni inutili.
Ha raccontato di avere l’abitudine di arrivare al lavoro con circa mezz’ora di anticipo, per comodità personale. Un modo per sistemarsi con calma e iniziare la giornata senza fretta. Tuttavia, il datore di lavoro lo ha avvisato che non deve cominciare a lavorare prima dell’orario ufficiale. Può presentarsi in anticipo, certo, ma non deve assolutamente iniziare a lavorare. Quello deve partire solo dalle 8.10. Una regola che a molti italiani potrebbe sembrare strana, ma che in Germania è considerata del tutto normale. Il concetto è semplice: nelle ore stabilite si riesce a portare a termine tutto il necessario, senza bisogno di “sforzi extra” non retribuiti.

Non serve dimostrare dedizione lavorando gratis o anticipando l’inizio del turno. L’efficienza non si misura sulla quantità di ore, ma su quanto bene si riesce a organizzare il tempo. Il giovane, ancora, ha commentato che questa mentalità lo ha colpito molto, perché in Italia, al contrario, è frequente che si chieda ai dipendenti di arrivare prima, trattenersi dopo o “darsi una mano” fuori dall’orario, spesso senza alcun riconoscimento economico. In Germania, invece, le regole vengono rispettate alla lettera. Lo straordinario si può fare, ma è limitato: massimo mezz’ora al giorno. Oltre, non è previsto.
Il guadagno: un altro aspetto fondamentale
Un altro aspetto che ha incuriosito i suoi follower riguarda lo stipendio. Il giovane postino ha dichiarato di guadagnare circa 18 euro l’ora, anche se non ha precisato se si tratti di un importo netto o lordo. Un compenso comunque dignitoso, che gli consente di vivere bene e, soprattutto, di avere tempo libero sia la mattina sia la sera. Karim ha sottolineato che, volendo, potrebbe arrivare a guadagnare una cifra simile anche in Italia, ma non con gli stessi orari e con la stessa serenità. In Germania, infatti, la giornata lavorativa termina davvero quando finisce il turno: nessuna chiamata extra, nessun messaggio dal capo dopo l’orario. Il tempo personale è rispettato quanto quello professionale. A proposito di guadagni differenti, un pizzaiolo in Svizzera ha mostrato quanto guadagna di sole mance.
Nel suo racconto c’è tutto il contrasto tra due modi di intendere il lavoro. Da una parte l’Italia, dove spesso si confonde la dedizione con la disponibilità illimitata, dall’altra la Germania, dove il rispetto delle regole e degli orari è un valore condiviso. Non si tratta solo di stipendi più alti o di un costo della vita diverso, ma di una mentalità che mette al centro l’equilibrio tra vita e lavoro. Conclude il suo racconto spiegando che il suo lavoro lo soddisfa. Gli permette di vivere tranquillo, di avere una routine stabile e di godersi il tempo libero. Deve solo fare bene il suo lavoro, nelle ore previste. Un esempio che fa riflettere su quanto, a volte, non sia necessario cambiare mestiere per trovare serenità, ma semplicemente cambiare contesto.
