Anche se a volte sembra l'unica mossa giusta per scoraggiarlo, dire "no" a un cucciolo di cane è sbagliato. Questo è ciò che sostiene un'istruttrice canina molto seguita sui social.
‘Gestire’ un cucciolo di cane non è semplice. In particolar modo quando li lasciamo da soli, non sappiamo mai cosa potrebbero fare approfittando dell'assoluta libertà. I cuccioli di cane, come gli esseri umani di pochi mesi di vita, sono naturalmente curiosi e hanno un desiderio irrefrenabile di ‘osservare’ ed ‘esplorare’ quello che hanno attorno.
Nella prima fase della loro vita, è importante addestrarli e far capire loro quali comportamenti sono sbagliati, quali sono accettabili e quali sono da incoraggiare. Ecco perché se torniamo a casa e notiamo la nostra ciabatta distrutta dal cucciolo, l’istinto sarebbe quello di urlare un deciso “NO!”, dato che con i cani bisogna usare messaggi brevi e diretti. Eppure, secondo un’istruttrice canina, non è questo il modus operandi giusto.

Kim Paciotti di ‘Empowered Puppy Program’ ha oltre 300.000 follower su Instagram e dà suggerimenti a tutti i proprietari di cani. Nel caso specifico delle 'ramanzine', spiega: “Anziché urlare contro il tuo cane, c’è un metodo più efficace per far sì che un comportamento non si ripeta mai più. Se dici sempre no, gli stai comunicando che deve desistere e che non deve fare più nulla. Può anche capitare che il cane, lì per lì, ti ascolti ma dopo qualche settimana ripeta lo stesso comportamento. Se, invece, gli mostri qual è la cosa giusta da fare in quel frangente, otterrai un risultato migliore”.
Dire "no" a un cane è sbagliato
L’esempio della ciabatta morsicata: “Urlare contro il cane lo fermerà sul momento, ma probabilmente dopo qualche giorno tornerà a morsicare altri oggetti, assicurandosi di farlo di nascosto dal padrone”, spiega. Cosa fare, quindi? “Non mettergli ansia. Se vedi che il cane sta morsicando la tua scarpa, toglila, usa un tono di voce gentile e dagli un giocattolo che può masticare. I cuccioli devono provare, fare errori e imparare. Se ogni errore che fanno ha la conseguenza di una ramanzina, da grandi saranno cane timorosi. Bisogna spiegare loro qual è la cosa giusta da fare, non sgridarli”.
Studi scientifici hanno dimostrato che i metodi basati su punizioni, anche solo ‘vocali’, sono meno efficaci di quelli appena descritti. È vero: se un cane ha distrutto una scarpa, subentra la rabbia e risulta difficile pensare a un’alternativa nel giro di pochi secondi, ma gli istruttori canini insistono che la cosa migliore è dimostrare loro qual è il comportamento corretto anziché sgridarli. Un altro esempio? Molti cani “tirano il guinzaglio” quando camminano. Anziché urlare: “Fermo!”, è meglio dare loro un biscottino quando camminano con lo stesso passo del padrone, in modo da incoraggiarli a rallentare senza trasmettere ansia.
