Molti genitori a Natale lo fanno con i loro bambini, ma secondo uno psicologo è un messaggio sbagliato.
Dire sempre ai propri bambini 'se non fai il bravo Babbo Natale non arriva' può essere sbagliato. Seppur è una frese che ha attraversato nel corso del tempo tante generazioni e si ripete quasi in automatico, non è del tutto innocua. Secondo uno psicologo, Alberto Soler, e divulgatore molto seguito sui social come @asolers, i genitori dovrebbero riflettere su quello che si trasmette ai più piccoli durante il periodo natalizio.
Bambini a Natale: molti genitori lo fanno, ma lo psicologo dice che è sbagliato
Il Natale è spesso accompagnato non solo da gioie condivise in famiglia, ma anche da stanchezza e tanti impegni, specie se si hanno dei bambini. In questo contesto, usare frasi come: "Se continui così non avrai nessun regalo" possono essere uno strumento che appare rapido per ottenere obbedienza immediata. Il bambino, in quel preciso momento si calma e smette di fare quello che stava facendo. Sembra, insomma, aver capito la lezione. In realtà, come spiega lo psicologo Soler sui social e, in particolare su Instagram, non è affatto così.

Semplicemente si sposta l'attenzione del bambino. Quest'ultimo non riflette più sul suo comportamento sbagliato o sulla conseguenze delle sue azioni, ma si concentra solo su ciò che rischia di perdere. Lo stesso psicologo, tra l'altro, aveva espresso un parere anche sui regali di Natale fatti ai bambini in questo periodo. Il punto centrale, sottolinea lo psicologo, riguarda la motivazione.
Quando un bambino si comporta bene solo per paura di una punizione o per non perdere un premio, la motivazione è esterna. Per questo è fragile ed è destinata a durare poco. Non nasce una vera comprensione delle regole, né un senso di responsabilità. Si impara solo a evitare il castigo. Soler è chiaro su questo aspetto: non vogliamo che i bambini obbediscano per paura, ma che capiscano perché alcuni comportamenti non sono appropriati e cosa possono fare di diverso la prossima volta.
Il legame di fiducia tra adulto e bambino
Quello che lui chiama il cosiddetto “ricatto natalizio” rischia anche di intaccare il legame di fiducia tra adulto e bambino. Babbo Natale o altre figure simboliche diventano strumenti di controllo. Vengono visti dai bambini, quasi come fossero giudici esterni pronti a punire. In questo modo, il bambino può vivere il Natale con ansia, senso di colpa o timore di sbagliare. In questo modo è come se si andasse anche a snaturare il significato stesso di questo periodo. La magia lascia spazio alla preoccupazione di essere valutati, osservati e giudicati.
Un altro aspetto critico, secondo lo psicologo, è quello dell'uso della paura come leva educativa. Secondo Soler, queste frasi emergono soprattutto quando l'adulto è sopraffatto e, in quel momento, ha poche risorse emotive. Il rischio è quello di normalizzare la paura e usare il senso di colpa come strumento educativo quotidiano. Nel lungo periodo, questo, è un approccio che potrebbe far sentire i bambini anche meno sicuri di se stessi e persino più dipendenti dal giudizio esterno, così come anche meno capaci di autoregolarsi.
