Si sa, alcune invenzioni hanno rivoluzionato la vita degli esseri umani. I depuratori dell’acqua piovana hanno abbassato incredibilmente il tasso di malattie infettive, l’uso del calore (sia tramite gas che tramite elettricità) in cucina ha abbattuto il numero di intossicazioni alimentari e gli esempi potrebbero andare avanti a lungo.
Sicuramente tra le svolte storiche per l’umanità c’è l’invenzione (o la scoperta? Ah, saperlo!) della corrente elettrica, altro fattore che ha reso la vita degli esseri umani più semplice e più comoda. Un oggetto in particolare che può funzionare solo con l’elettricità (in passato anche con il gas) merita un discorso a sé stante.
Parliamo della lampadina. Una content creator esperta di storia, @healthffr, ne ha parlato in un video recente.
E, ancora più nello specifico, ha parlato di come la diffusione massiva di lampadine ha cambiato profondamente le abitudini del sonno degli esseri umani. “Lo sapevate che prima dell’invenzione della lampadina, l’essere umano dormiva oltre 11 ore a notte?”, dice con una mimica facciale tutta sua.

“E poi nel 2025 vedi chiunque chiedersi: ‘Perché sono così stanco?’. E mi riferisco in particolare alle donne. Secondo uno studio scientifico, dovrebbero dormire almeno 9 ore a notte. In particolare nei periodi precedenti al ciclo mestruale, quando gli ormoni impazziscono, dovremmo riposare di più. Noi esseri umani ci stiamo privando del sonno. E la struttura delle 8 ore di sonno che bastano per sentirsi riposati è un’invenzione. Questa credenza si è diffusa di recente durante la rivoluzione industriale, per convincere gli operai a lavorare di più ed essere puntuali”.
Prima della lampadina si dormiva davvero per 11 ore a notte?
Ma è davvero così? La conetnt creator ha riassunto in 60 secondi alcuni concetti che meritano di essere approfonditi. Nelle società pre-industriali si dormiva di più ma un dettaglio fondamentale è che il sonno era bifasico: ci si addormentava tra le 21 e le 23, ci si alzava nel cuore della notte e poi si dormiva altre 3-4 ore.
In generale, i nostri antenati seguivano i ritmi del sole e, dunque, nelle buie giornate invernali arrivavano davvero a dormire 11-12 ore a notte, mentre in estate naturalmente di meno. Con la diffusione del gas e della luce elettrica, gli esseri umani hanno iniziato a stare svegli oltre il tramonto, cambiando profondamente le abitudini del sonno. Con il passare dei decenni, gradualmente, abbiamo eliminato i due “blocchi” e abbiamo stabilito che ne andasse bene uno solo, dalla durata che va da 6 a 8 ore.
L’illuminazione delle lampadine, infatti, ritarda la produzione di melatonina, portando il cervello a pensare che sia ancora giorno. La conseguenza è addormentarsi più tardi e dormire meno. Rispetto alla società pre-industriale, però, sono entrati in gioco i ritmi di lavoro impongono puntualità: se alle 8 bisogna stare in fabbrica, la sveglia deve suonare alle 7. Nelle società pre-industriali non mancava il lavoro da fare ma il terreno poteva essere zappato e gli animali munti a qualsiasi ora del giorno: poco importava se si usciva alle 9:00 o alle 11:00.
